L’AQUILA – “Non avrei mai pensato di dovermi complimentare con un esponente di questa maggioranza, ma evidententemente in Regione c’è qualcuno che ragiona”.
Lo afferma in una nota il coordinatore regionale di Italia Viva Camillo D’Alessandro in merito alla bocciatura della Lega sulla costituzione di “una ennesima commissione in consiglio regionale, sul ciclo idrico, la commissione Marcozzi -Sospiri che sembra avere come colonna sonora la famosa canzone ‘Aggiungi un posto a tavola…che c’è un amico in più’, e parafrasandola potrebbe continuare, caso mai cantata da Sospiri, così: ‘se aggiungi un’altra seggiola stai comodo anche tu…o lei'”.
D’Alessandro fa riferimento alle parole del neo portavoce regionale della Lega Francesco De Santis che ha definito inutile l’istituzione della commissione di inchiesta permanente sul ciclo idrico, paventando l’ipotesi che possa essere “utile a facilitare il passaggio in maggioranza di un consigliere regionale di opposizione al quale qualcuno avrebbe da tempo promesso la presidenza”.
Il coordinatore di Italia Viva si dice quindi d’accordo con il leghista De Santis e punta il dito contro Sara Marcozzi, ex capogruppo M5S, oggi indipedente, sempre più vicina al centrodestra, legata da un’amicizia al presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, di Forza Italia.
“Si tratta di una farsa, non oso immaginare cosa avrebbe detto la consigliera Marcozzi nei panni da ‘5stellina’ se avessimo osato immaginare noi una roba del genere – osserva D’Alessandro -, che non solo aumenta i costi, ma è totalmente inutile, non solo perché le varie commissioni, che possono riunirsi anche congiuntamente, hanno già pieno titolo per occuparsene, ma perché esiste una commissione di vigilanza che può avocare a sé ogni indagine, monitoraggio, controllo su ogni materia. Tra l’altro è sempre presieduta da un esponente di minoranza cosa che la rende ancora più trasparente, sottraendo alla maggioranza di turno un tema sensibile come l’acqua bene pubblico per eccellenza”.
Insomma, chiosa D’Alessandro, “un altro capitolo di uno spettacolo imbarazzante”.
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