L’AQUILA – “Snobbati da chi rappresenta pro tempore la Asl aquilana, le nostre rivendicazioni ritenute invisibili e inappropriate, tanto da farci trovare i cancelli chiusi e il ‘fortino’ difeso”.
È quanto si legge in una nota della Cgil L’Aquila al termine della manifestazione “La Sanità Pubblica si difende”, che si è tenuta oggi davanti la sede della Direzione Generale della Asl1 Avezzano Sulmona L’Aquila, alla presenza di oltre 500 persone, tra cittadini, lavoratori, associazioni, movimenti, rappresentanti istituzionali e forze politiche.
Tra le associaizioni presenti: Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, Sindacato Dei Medici Italiani, Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani, 180 Amici L’Aquila, Unasam, Cittadinanzattiva L’Aquila, Tribunale per i diritti del malato Abruzzo, Anpi, Arci, Auser, Udu, Associazione Donatella Tellini-Centro Antiviolenza e Biblioteca delle Donne, Associazione Donne TerreMutate, Comitato promotore ” Salviamo i Nuclei di Cure Primarie”
“Il metodo sempre lo stesso: rifiuto al confronto – viene rimarcato – Rifiuto a misurarsi e a condividere le scelte di interesse generale. Eppure nonostante il loro sfuggire, il loro sottrarsi, siamo nel giusto. Rappresentiamo interessi collettivi, abbiamo proposte, rappresentiamo bisogni”.
“Li abbiamo oggi ricordati e raccontati. Sono: la riduzione e l’azzeramento delle inaccettabili Liste d’attesa, che nei fatti limitano il diritto alla prevenzione ed alla cura ampliando le disuguaglianze già drammaticamente presenti nella società ;
la sostituzione dei medici dei nuclei di cure primarie garantendo continuità assistenziale ed occupazionale;
il superamento della carenza di personale attraverso procedure concorsuali, scorrimento graduatorie, stabilizzazione del personale incluso la tipologia 15 Octies;
la reinternalizzazione dei servizi afferenti al sistema sanitario e del relativo personale;
il potenziamento della medicina territoriale ed il rafforzamento delle attività ospedaliere;
investimenti e programmazione per potenziare la rete dei servizi di emergenza ed urgenza,
chiarimenti sull’ubicazione, programmazione e quantificazione dei fabbisogni delle Case di comunità,
di rivitalizzare e qualificare i consultori familiari;
maggiori investimenti in prevenzione e cura della Salute mentale e l’operatività della consulta regionale;
il coinvolgimento, la trasparenza e la partecipazione nelle scelte strategiche del sistema sanitario provinciale;
il superamento criticità nell’accesso al percorso di studi in Medicina e l’ampliamento delle borse di specializzazione.
di garantire l’applicazione della legge 194/78.
“Queste le rivendicazioni che ci impongono di mantenere viva la mobilitazione, sino alla soluzione delle criticità rappresentate. Questa la nostra visione di sanità pubblica, di qualità, universale, gratuita e di prossimità. Questi gli obiettivi della mobilitazione. Queste le rivendicazioni che porteremo al confronto del prossimo 20 giugno, data frutto della mobilitazione”, conclude la nota.
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