L’AQUILA – “Per Forza Italia la questione del rimpasto di giunta non è affatto archiviata, resta il tema dell’aggiustamento della macchina organizzativa. Il presidente Marco Marsilio deve guardare a noi con benevolenza…”.
Portata a casa l’approvazione della legge di Bilancio, con una maggioranza di centrodestra che ha dato prova di compattezza e concordia, in una intervista ad Abruzzoweb, il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, riapre il capitolo rimpasto di giunta.
E con toni seppur concilianti, dopo aver illustrato a questa testata le misure della manovra finanziaria e aver tracciato un bilancio dell’attività svolta dall’Emiciclo nell’anno appena passato, lancia un messaggio forte e chiaro al presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, che solo tre giorni fa aveva detto che non ci sarà nessun rimpasto, annunciando il cambio in giunta, tutto interno a Fdi e con le stesse deleghe, Bilancio e Personale in primis, tra l’ora senatore Guido Liris e Mario Quaglieri.
Questo in soldoni il messaggio: gli azzurri pretendono un peso adeguato a quello che hanno ora in consiglio, pari di fatto a ben sette consiglieri, oltre agli “effettivi” eletti nel 2019 – lo stesso Sospiri e il capogruppo Mauro Febbo – anche i “federati”, ovvero i tre di Valore Abruzzo, Manuele Marcovecchio, Simone Angelosante e Tony Di Gianvittorio, andati via dalla Lega, e il vice presidente del Consiglio regionale, Roberto Santangelo, eletto con la civica Azione politica. E Forza Italia pretende che venga in qualche modo “risarcita” dal passaggio a Fratelli d’Italia di Umberto D’Annuntiis, sottosegretario di Giunta, ovvero un “quasi” assessore, con delega pesante ai Trasporti, eletto nel 2019 con Forza Italia. Per Sospiri di fatto oramai tutti azzurri, anche se non c’è stata adesione formale al partito e al gruppo consiliare.
Sospiri non scopre le carte, non svela la posta in gioco oggetto di presenti e future trattative, e si limita a dichiarare ad Abruzzoweb: “C’è una evidenza: Forza Italia ha ora di fatto sette consiglieri, e ha perso un consigliere con noi eletto, il sottosegretario D’Annuntiis, fermo restando che è mio amico, e sta svolgendo un ottimo lavoro”.
Nelle mire degli azzurri, ci potrebbe essere dunque proprio il posto occupato da D’Annuntiis, visto che a Fi non può bastare il solo assessore Daniele D’Amario, rispetto ai 4 assessori della Lega, che ha sette consiglieri, come pure rispetto all’assessore, più il sottosegretario a cui si aggiunge il presidente della Regione, in quota a Fratelli d’Italia, che ha 5 consiglieri ( compresi Marsilio, D’Annuntiis e il nuovo entrato Marco Cipolletti, eletto con M5s)
E in palio, c’è chi sostiene, ci potrebbe però essere un assessore, o anche la presidenza della quinta commissione Sanità, ora di Quaglieri, o altre postazioni di vertice nelle società regionali.
Le affermazioni di Sospiri assumono ulteriore peso alla luce del fatto che è lui ora l’uomo forte di Forza Italia in Abruzzo, in attesa che il rieletto parlamentare Nazario Pagano gli ceda il ruolo di coordinatore regionale degli azzurri, in base ad un accordo sancito pochi giorni prima delle candidature alle elezioni politiche del 25 settembre, in cui Sospiri, anche lui in corsa, ha mancato l’elezione a senatore.
Una cosa è certa: non basta la sostituzione in Giunta già decisa, con cui Marsilio pensava di cavarsela, contrario come è a rimpasti ad un anno dalle elezioni regionali che lo vedranno tranne sorprese ricandidato: quella tutta interna a Fdi del dimesso assessore al Bilancio e Personale Guido Liris, diventato senatore, con Mario Quaglieri, medico di Avezzano e presidente della quinta commissione Sanità, e con ingresso in consiglio, come “surrogato”, del capo di gabinetto della giunta Marsilio, Massimo Verrecchia, dirigente di Fdi anche lui di Avezzano.
E’ un fatto che intanto è sfumata l’ipotesi che Mauro Febbo aveva illustrato ad Abruzzoweb, per accontentare Forza Italia: la nomina come assessore, al posto di Liris, non di Quaglieri, bensì dello stesso sottosegretario D’Annuntiis, in modo tale da far entrare come “surrogato” all’Emiciclo il primo dei non eletti di Fi nel 2019, Gabriele Astolfi, attuale commissario provinciale di Teramo ed ex sindaco di Atri. Con Quaglieri che sarebbe andato ad occupare il posto di sottosegretario.
Ipotesi respinta al mittente da Fdi, anche perché non avrebbe consentito l’ingresso in consiglio di Verrecchia, visto che il ruolo di sottosegretario non prevede la “surroga”.
Ed ora Fi potrebbe alzare il tiro, accontentandosi non più di un semplice consigliere, ma puntando direttamente alla poltrona del sottosegretario, e forse anche ad un assessorato.
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