L’AQUILA – Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza con cui si annullano gli effetti di quella del 16 gennaio e avrà validità dal giorno della pubblicazione in Gazzetta ufficiale per 15 giorni.
Con un Rt a 1,05, l’Abruzzo rimarrà in zona arancione. In base agli ultimi dati resi noti dall’Istituto superiore di sanità (Iss), è emerso comunque che, dopo cinque settimane consecutive di aumento, l’indice di contagio che venerdì scorso era arrivato a 1,09, è sceso in tutto il paese, fermandosi poco sopra lo 0,9.
Assieme all’Abruzzo, sono 13 le regioni in zona arancione: Calabria, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle d’Aosta.
Restano gialle Provincia autonoma di Trento, Campania, Basilicata, Molise e Toscana.
In base alla nuova configurazione dell’Italia per l’emergenza Covid, restano in area rossa la Sicilia e la Provincia Autonoma di Bolzano.
Discorso a parte, invece, per Sardegna e Lombardia, visto che sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, la Sardegna passerà da gialla ad arancione, mentre la Lombardia, in seguito alla relazione tecnica dell’Iss, da area rossa diventerà area arancione. Non senza polemiche, visto che, nei giorni scorsi, il governatore aveva contestato i dati trasmessi sui quali si giustificava la zona rossa.
Secondo alcune fonti i dati erano stati inviati dalla stessa Lombardia alla Cabina di Regia e che nelle ultime ore avrebbe rettificato. Fontana aveva anche rivendicato: “Corretti i nostri dati, basta calunnie da Roma”.
La decisione, si legge nell’atto, è stata presa “in ragione degli elementi sopravvenuti conseguenti alla rettifica dei dati operata dalla Regione Lombardia ora per allora, come certificati dalla Cabina di regia”.
Questo, in ogni caso, il quadro degli Rt puntuali regione per regione contenuto nella bozza del 36/o monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute con dati al 20 gennaio 2021:Abruzzo 1.05, Basilicata 1.12, Calabria 1.02, Campania 0.76, E-R 0.97, FVG 0.88, Lazio 0.94, Liguria 0.99, Lombardia 0.82, Marche 0.98, Molise 1.38, Piemonte 1.04, PA Bolzano 1.03, PA Trento 0.9, Puglia 1.08, Sardegna 0.95, Sicilia 1.27, Toscana 0.98, Umbria 1.05, Valle d’Aosta 1.12, Veneto 0.81.
Dopo cinque settimane di crescita ininterrotta, scende comunque l’indice di trasmissibilità Rt in Italia collocandosi a quota 0,97, e calano anche i ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti ordinari. Ma è troppo presto per pensare ad una effettiva inversione di rotta della curva epidemica da Covid-19: restano ancora troppi i decessi ed i casi – 472 le vittime nelle ultime 24 ore, con 13.633 nuove infezioni – e 12 regioni si mantengono comunque sopra la soglia critica del 30% di occupazione delle Rianimazioni.
“Abbiamo già manifestato ieri le nostre perplessità al ministro, speriamo in una rettifica oggi di questa decisione, altrimenti tuteleremo le ragioni della Sardegna in altre sedi”. Così il governatore della Sardegna, Christian Solinas, sul probabile inserimento dell’isola in zona arancione. “È un paradosso, siamo qui a inaugurare un nuovo reparto di terapia intensiva con 30 posti – dice Solinas a Sassari, al taglio del nastro del nuovo reparto di terapia intensiva dell’Aou – e altri 14 ce ne saranno disponibili tra qualche giorno al Binaghi. Questo mentre il ministero ha preso una decisione per superamento percentuale dei ricoveri”.
Dopo cinque settimane di crescita ininterrotta, scende l’indice di trasmissibilità Rt in Italia collocandosi a quota 0,97, e calano anche i ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti ordinari. Ma è troppo presto per pensare ad una effettiva inversione di rotta della curva epidemica da Covid-19: restano ancora troppi i decessi ed i casi – 472 le vittime nelle ultime 24 ore, con 13.633 nuove infezioni – e 12 regioni si mantengono comunque sopra la soglia critica del 30% di occupazione delle Rianimazioni. Continua ad essere un quadro preoccupante, sia pure con qualche primo segnale di miglioramento, quello che si evince dall’ultimo monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità e ministero della Salute (dati relativi alla settimana 11/1/2021-17/1/2021, aggiornati al 20/1/2021) sull’andamento dell’epidemia da SarsCov2 nel Paese.
Attualmente sono dieci le regioni con Rt sopra 1. Molise e Sicilia guidano la classifica dell’Rt rispettivamente con 1.38 e 1.27. Questo il quadro degli Rt puntuali regione per regione contenuto nella bozza del 36/o monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute con dati al 20 gennaio 2021 relativi alla settimana 11/1/2021-17/1/2021.
LA LOMBARDIA – “Un’ottima notizia”: è questo il primo commento del presidente della Lombardia Attilio Fontana alla decisione di passare la Lombardia da zona rossa a zona arancione. Secondo Fontana, “viene confermato quello che da tempo sosteniamo, ovvero che i dati della Lombardia erano tali da collocare la nostra regione in zona arancione. E, in tal senso, la sola presentazione del ricorso al Tar del Lazio contro decisioni inique tutte romane ha contribuito a raggiungere il risultato auspicato”. Ancora una volta il presidente contro quelli che definisce “i professionisti della mistificazione della verità”, ripete “ancora una volta che i ‘dati richiesti’ alla Lombardia sono sempre stati forniti con puntualità e secondo i parametri standard. Semmai qualcuno a Roma dovrebbe chiedersi come mai Regione Lombardia abbia dovuto segnalare il ‘mal funzionamento’ dell’algoritmo che determina l’Rt dell’ISS. Chi, invece, sostiene il contrario lo deve dimostrare con atti concreti e non manipolando la realtà a uso propagandistico”. Dato che la Lombardia torna in zona arancione “già da lunedì le scuole medie riprenderanno la propria attività in presenza”: lo ha annunciato il presidente della Regione Attilio Fontana aggiungendo che “quelle secondarie di secondo grado potranno riprendere le lezioni in presenza secondo l’organizzazione stabilita nei piani operativi delle Prefetture”. “Regione Lombardia, per quanto di propria competenza – ha assicurato – ha già attivato le procedure affinché il Trasporto pubblico locale attui quanto previsto dalle Prefetture”. E sulla lettura di quello che è successo a proposito dei dati lombardi interviene l’assessore regionale del Pd Bussolati. “Qualche giorno fa i Sindaci di Peschiera, Cesano Boscone, Segrate, Vittuone e altri Comuni avevano denunciato gravi errori e dati sballati nel sistema informatico di Regione Lombardia sui contagi, con i numeri dei positivi sui territori schizzati da un giorno all’altro alle stelle e cittadini ormai Covid-negativi segnalati da Regione come ancora positivi”. E’ quanto sottolinea in post su Facebook il consigliere regionale del Pd, Pietro Bussolati, sul caso dei numeri poi aggiornati sui contagi che la scorsa settimana hanno portato la Lombardia in zona rossa. “Avevo chiesto di verificare i dati di Aria (società acquisti di Regione) che è la fornitrice del sistema, e chiesto se non ci fosse correlazione con i dati trasmessi al Governo nazionale. Ci avevano risposto che non era così, che i dati non erano gli stessi. Casualmente, due giorni dopo – osserva Bussolati -, la Giunta Fontana si è messa a correggere i dati sballati e ha inviato una rettifica al Governo, e oggi vengono ridotti i contagi sul sistema informatico regionale a disposizione dei sindaci. Proprio oggi sono stati rettificati, così come rettificati sono i dati nazionali. L’errore di calcolo è esattamente lo stesso, i guariti non considerati come tali e quindi lasciati per errore tra i contagiati”. Da qui l’attacco alla Regione dell’esponente dem: “Si sono accorti dell’errore dopo la denuncia dei Sindaci! È vergognoso che Fontana e la sua giunta abbiano commesso un errore così grave e se ne siano accorti così in ritardo, solo dopo le nostre segnalazioni. A pagare sono i commercianti e gli artigiani lombardi, i lavoratori, i cittadini, gli studenti. Non ci sono scuse: dimissioni”.
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