CHIETI – Nato a Pescara, il 28enne Matteo di Fulvio è tornato in Abruzzo per investire, mettendo a frutto i suoi studi. Dopo la laurea Triennale in Ingegneria aerospaziale a Pisa, infatti, ha proseguito con la specialistica in Inghilterra, all’Università di Sheffield, sui materiali aerospaziali. E ancora, il master in digitalizzazione industriale, sui temi dell’industria 4.0, in particolare il manufacturing. E poi, il ritorno in Abruzzo per dare vita alla startup che produce, con stampanti 3d, “in un modo unico”, materiali compositi in fibra di carbonio.
“Abbiamo due brevetti. Di fatto, non ci sono altre aziende al mondo che producono la nostra stessa cosa. Abbiamo brevettato un mandrino idrosolubile espandente. La nostra innovazione consente di realizzare componenti sempre più complessi in carbonio. Attualmente siamo fornitori di 4 team di Formula1, di diverse aziende di moto sport, di un paio di aziende aerospaziali di cui una francese. Lavoriamo nei settori aeronautico, automotive, con supercar e ipercar che fanno un uso massivo di carbonio, oltre al settore emergente dello sport: stiamo facendo test con Decathlon su telai di biciclette, racchette da tennis molto performanti”.
È Di Fulvio a spiegarlo ad Abruzzoweb, parlando di “Addyx”, la startup con sede a Chieti Scalo di cui è amministratore e cofondatore. L’innovativa azienda, nata a metà 2021, è operativa da gennaio 2022 con 11 giovani tra dipendenti e consulenti, tutti tra i 25 e i 32 anni. La settimana scorsa, l’azienda teatina si è aggiudicata il primo posto nella fase Abruzzo-Molise della selezione per la VII edizione del Premio Cambiamenti di Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa), il concorso nazionale – a cui quest’anno si sono candidate 1132 neo imprese – che premia e sostiene le aziende italiane nate negli ultimi cinque anni (dopo il 1° gennaio 2019) che hanno saputo riscoprire tradizioni, promuovere il territorio e la comunità, innovare prodotti e processi ed essere così proiettate al futuro.
“Noi riusciamo a spostare molto più in là i limiti attuali in termini di manufatto, di possibilità di produrre componenti complessi in carbonio, materiale che ha trovato la propria diffusione a livello di manufatti sin dalla fine degli anni Ottanta, ma che ha diversi limiti importanti sulla geometria, sulla forma dei componenti che si possono produrre”.
L’Addyx ce l’ha fatta il 26 ottobre – con voto combinato della giuria tecnica e di studenti di Scienze economiche, aziendali, giuridiche e sociologiche della Facoltà di Economia dell’Università “D’Annunzio” – spiccando così tra le 66 imprese abruzzesi che si sono iscritte al Premio a settembre. Seconda e terza classificata, le teramane “Kulto” di Castilenti e “Trace Technologies” di Nereto. Ma non c’è da adagiarsi sugli allori: il verdetto finale, infatti, è atteso per il 15 dicembre a Roma dove la startup Addyx rappresenterà l’Abruzzo, mirando al podio di 20mila euro.
“Noi potenzialmente possiamo rifornire anche aziende per quella che probabilmente sarà la mobilità del futuro, quella a idrogeno. Stiamo partecipando a bandi europei in partenariato con altre aziende per produrre tramite la nostra tecnologia serbatoi in pressione per lo stoccaggio dell’idrogeno, ma anche piping, tubi per l’idrogeno. L’Europa sta investendo tanto in questo sistema dell’idrogeno, e noi siamo pronti ad entrare anche in questo settore di quella che probabilmente sarà la nuova mobilità del futuro”.
“Sono tornato in Abruzzo proprio per fare questa startup. Penso di voler dare un contributo, un valore aggiunto tecnologico alla mia regione. E sono contento che il territorio abbia recepito questa iniziativa. Penso che questa terra offra una qualità della vita paragonabile a pochi altri posti dove sono stato. Questo è stato uno dei motivi che mi ha spinto a tornare”, conclude Di Fulvio, con la speranza di veder trionfare l’azienda il 15 dicembre con il Premio Cambiamenti di Cna.
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