STRADA PANORAMICA O CASELLO MONTORIO E FUNIVIA? COLLEGAMENTO MARE E GRAN SASSO, E’ SCONTRO

PROVINCIA TERAMO PRESENTA NUOVO COLLEGAMENTO DA CASELLO COLLEDARA A PIETRACAMELA, SINDACO ALTITONANTE SUGLI SCUDI, "HA IMPATTO AMBIENTALE INSOSTENIBILE, PRIMI CITTADINI NON COINVOLTI, SOLO SPETTATORI", E PREME SU NUOVA USCITA A24 E IMPIANTO A FUNE PER CREARE VERO COMPRENSORIO.

di Filippo Tronca

30 Giugno 2021 07:56

Teramo - Abruzzo, Cronaca, Politica

TERAMO – Che occorra creare un collegamento più veloce e per attrarre turisti dalla costa adriatica teramana destinazione comprensorio montano del Gran Sasso e impianti sciistici Prati di Tivo, sono tutti d’accordo.

Ora però, dopo decenni di nulla di fatto e promesse al vento, sono ben due i progetti in campo, destinati a creare conflitti e competizione tra territori, che devono giocoforza evitare di essere bypassati ed esclusi.

Il primo, presentato in conferenza stampa venerdì è quello perorato dalla Provincia di Teramo, sin dal 2012, e prevede di realizzare un nuovo collegamento dal casello dell’autostrada dell’A24 di Colledara fino a Pietracamela, attraversando territori di alta montagna incontaminati, per 20 chilometri di cui 11 di nuovo tracciato. Al secondo progetto lavora invece Fabio Altitonante, 45enne sindaco di Montorio al Vomano, eletto a settembre scorso, che è anche consigliere regionale di Forza Italia in Lombardia, e prevede invece un nuovo casello dell’A24 in prossimità dell’area industriale di Montorio, e poi la realizzazione di una funivia di 8,5 chilometri da Montorio a Prati di Tivo.

Il primo progetto, ma i conti sono a dir poco approssimativi, vista la fase pre-progettuale è stimata in di 20 milioni, mentre il nuovo casello costerebbe 5 milioni, con scheda di fattibilità già recepita dal presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, tra il pacchetto di interventi da inserire in quelli finanziabili con i fondi statali Cis, i Contratti istituzionali di sviluppo, a cui si aggiungerebbe la funivia, da costo di massima di 25 milioni.

Se il sindaco di Pietracamela, Michele Petraccia, è entusiasta della prima proposta, tanto da essere stato al fianco del presidente della Provincia, Diego di Bonaventura, nella conferenza stampa di Teramo a magnificare il progetto, contattato da Abruzzoweb,  il sindaco Altitonante mostra invece forte contrarietà ad una strada definita “sfascia Gran Sasso”. Gli altri sindaci, per ora, non hanno preso posizioni ufficiali.

Interviene invece dal fronte del centrosinistra teramano, il consigliere regionale Sandro Mariani, ma per ricordare più che altro a Petraccia e Di Bonaventura, che prima di “fantasticare” su faraoniche strade dovrebbero occuparsi di riattivare gli impianti di Prati di Tivo, affossati da una irrisolta crisi societaria tanto che la struttura “è ferma, il piazzale di Prati di Tivo è desolatamente più vuoto degli altri anni e non si vede la luce in fondo al tunnel per la riapertura”.





Il primo vero netto altolà alla panoramica arriva così da Altitonante, che è pur sempre sindaco del comune di più popoloso dell’area interessata, con oltre 8mila abitanti.

“Qualcuno la chiama strada panoramica – attacca Altitonante – io la definirei strada ‘sfascia Gran Sasso’, che avrebbe un impatto enorme dal punto di vista ambientale, che è proprio il valore di cui dobbiamo far tesoro e promuovere”.

Stessa posizione già espressa dal fronte ambientalista, quando nel 2012 l’idea fu partorita, con principale sponsor politico l’ex assessore Giorgio D’Ignazio, eletto con il Nuovo centro destra, per poi passare nel centrosinistra di Luciano D’Alfonso, ora senatore, diventando anche assessore al Turismo nell’ultimo scampolo di legislatura.

Mi dispiace la polemica con l’amico Di Bonaventura, incalza poi Altitonante, ma è un progetto vago, visto che la quantificazione del costo a 20 milioni, a larghe spanne, sembra ampiamente “sottodimensionata”, “senza alcuna condivisione con i sindaci, che sono stati semplicemente invitati ad assistere in conferenza stampa, come spettatori”.

Ben più concreto, a suo dire, il piano di connessione che vede come asse portante Montorio.
“Serve un piano integrato con tutti i Comuni per la creazione di un comprensorio montano.

“Il nuovo casello potrà essere finanziato con i fondi Cis – ricorda Altitonante -, e nei giorni scorsi abbiamo consegnato la scheda progettuale al presidente Marsilio che lo presenterà al governo, con ottime possibilità di avere l’ok, e in tempi brevi. Sarà uno svincolo autostradale che recherà la dicitura non solo di ‘Montorio al Vomano’, anche del ‘Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga’ e ‘Prati di Tivo’, e lo sbocco sarà proprio all’altezza dell’area industriale di Montorio, dove operano importanti imprese, dunque lo svincolo non ha solo valenza turistica, ma è la chiave di volta per attrarre investimenti e creare lavoro, frenando lo spopolamento di tutto il comprensorio dell’entroterra teramano”.

Inoltre, aggiunge Altitonante, tornando alla strategia di connessione con la costa, “non va dimenticato che è in progetto anche il completamento della Teramo Mare, fino a Giulianova, e questo significherà accorciare con una linea retta la costa a Montorio, la vera porta del Gran Sasso Monti della Laga”.





C’è poi dunque a completare l’asse il progetto della funivia, per la quale il sindaco conta di poter attingere dalle risorse del Recovery plan, per 25 milioni di euro.

“Basta guardare non lontano, anche all’Abruzzo, al comprensorio sciistico di Roccaraso – si accalora il sindaco -: la chiave del successo, dal punto di vista infrastrutturale, non sono costose e impattanti strade di montagna, ma le funivie, e quella che vogliamo realizzare sarà lunga lunga 8,5 chilometri e rappresenterà, di per se stessa una straordinaria attrazione turistica. E sarà solo il primo tassello per collegare poi con una altra funivia Prati di Tivo con gli impianti di Campo Imperatore, nel versante aquilano del Gran Sasso, come pure occorre creare un collegamento diretto con Prato Selva-Prati di Tivo. Ripeto, una strada di montagna costosa e distruttiva come quella definita ‘panoramica’, non sortirebbe neanche lontanamente lo stesso risultato, alla luce del calcolo in termini costi e benefici. Non serve una strada sfascia Gran Sasso, pensiamo piuttosto a riqualificare le strade provinciali esistenti”.

Il presidente della Provincia Di Bonaventura però spinge sull’acceleratore per la strada panoramica.

“Non è un libro dei sogni – ha detto il presidente in conferenza stampa – ci stiamo lavorando dal 2018 e oggi siamo pronti per la progettazione esecutiva, non appena arriveranno i fondi statali e fra 2 o 3 anni verranno avviati i lavori. Non possiamo occuparci solo dell’ordinario, questa è una sfida rispetto ad una visione, in questa visione la montagna diventa più vicina alle grandi vie di comunicazione, più accessibile e con una una rete di adduzioni che riconnette gli stessi piccoli centri fra loro, riscoprendo valori storici e paesaggistici. Senza le strade, senza una viabilità di raccordo fra il territorio e le grandi via di comunicazione nella direttrici Ascoli e Pescara e l’autostrada L’Aquila Roma, ogni ipotesi di sviluppo si scontra con difficoltà oggettive. E’ una strada green, andare in montagna sarà davvero una passeggiata”.

Lo studio preliminare redatto dall’ingegnere Domenico Di Baldassarre coadiuvato dal geologo Leo Adamoli è stato integrato con i contributi del settore viabilità della Provincia, di cui è responsabile Monica Di Mattia e dai tecnici Tonino Di Remigio e Marco Paoletti e del servizio Urbanistica e Pianificazione territoriale, di cui è responsabile Giuliano Di Flavio, con Alfonso Pallini e Raffaele Di Marcello.

Si ipotizza un tracciato di circa 20 chilometri che dal casello autostradale di Colledara, lungo l’asse della provinciale 491, attraversa Ornano, Tossicia, Tozzanella, Flamignano, Sant’Andrea, Aquilano, le casette di Cusciano e Cusciano, Cerqueto e infine Pietracamela.

La strada da realizzare ex novo sarà lunga circa 11 chilometri, con una pendenza media del 3% una massima del 6% una larghezza media della carreggiata di 8.50 metri.

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