SULMONA: E’ RIVOLTA PER SEMILIBERTÀ E LAVORO BIBLIOTECA PER CIACCIO, BRACCIO DESTRO MESSINA DENARO

18 Settembre 2024 10:37

L'Aquila - Cronaca

SULMONA –  “Qui Leonardo Ciaccio non ce lo vogliamo”: è alzata di scudi a Sulmona, a cominciare dal sindaco Gianfranco Di Piero, dopo l’uomo di Cosa Nostra più vicino a Matteo Messina Denaro, ha lasciato il supercarcere dell’Aquila dove lo stesso superboss fu detenuto prima di morire, per completare la sua condanna all’ergastolo, inflitta a suo tempo dalla Corte d’Appello di Palermo, con una pena accessoria.





Ciaccio ha ottenuto la semilibertà per buona condotta grazie a un provvedimento del Tribunale di sorveglianza dell’Aquila, che gli consente di lavorare come assistente volontario nella biblioteca del polo museale diocesano della città.

Ciaccio è “ritenuto il vero braccio destro di Messina Denaro, al punto da essere considerato uno dei pochi ad avere raccolto le confidenze del boss. Inoltre, dopo la condanna per omicidio, associazione mafiosa e un’altra sfilza di reati legati al traffico di droga, non si è mai pentito”.   Ciaccio, anche lui appartenente al mandamento di Castelvetrano, tra le condanne annovera anche quella al carcere a vita inflittagli dalla Cassazione nel febbraio 2004 al termine del maxi-processo alla mafia trapanese denominato ‘Omega’ che si concluse con 30 ergastoli.

Il sindaco Di Piero, ha espresso la sua preoccupazione e ha contattato la Prefettura, le forze dell’ordine e la direzione del carcere per monitorare la situazione e garantire la sicurezza della comunità. “C’è un pronunciamento del tribunale di sorveglianza, ma il rischio che possa creare contatti rimane alto”, ha dichiarato il primo cittadino durante una seduta del consiglio comunale. “Ho chiesto alle forze di polizia di adottare tutte le misure di presidio e sicurezza”.





La consigliera di opposizione Teresa Nannarone ha presentato un ordine del giorno in cui si ricorda che “il primo business della criminalità organizzata è lo spaccio di droga. Non è che non vogliamo la persona, ma il rischio che la sua presenza può comportare nella comunità”.

La procura generale della Corte di Cassazione ha impugnato il provvedimento di semilibertà concesso a Ciaccio, il che potrebbe portare a un riesame della situazione

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: