SULMONA – “E’ triste dover constatare che Sulmona non ha mai avuto una politica che favorisse l’associazionismo, la partecipazione, la crescita culturale, la solidarietà, l’inclusione. Le istanze di base non hanno mai trovato ascolto nelle diverse amministrazioni che si sono succedute alla guida della città. Al più esse hanno fatto proclami senza però far seguire progetti concreti ed efficaci, senza avere la benché minima visione di un futuro per i nostri giovani. L’assenza di spazi e di strutture è conseguenza del vuoto di idee e di programmi. Il Centro giovani, insieme a tante associazioni, ha cercato di supplire a questo vuoto”.
E bufera a Sulmona sul sindaco Annamaria Casini, espressione del gruppo di potere che fa capo all’ex assessore regionale Andrea Gerosolimo, a seguito dello sgombero del Centro giovani di via del Sangro, con decine di associazioni pronte a dare battaglia, come si evince dalla nota di fuoco pubblicata qui di seguito.
Il caso è scoppiato quando pochi giorni fa il responsabile del Centro giovani, il musicista Antonio Franciosa, tornato nei locali, inattivi causa covid-19, per recuperare del materiale, ha ritrovato gli spazi svuotati “Dopo 20 anni, senza un preavviso, senza un saluto, con la sola maleducazione di una funzionaria comunale che appella i frequentatori del Centro giovani come “nemici del Comune’, lo storico spazio di via Dei Sangro chiude i battenti. Un solo grazie a tutti coloro che in quel luogo hanno portato gioia, condivisione, sostegno reciproco e cittadinanza attiva. Tristezza infinita”.
A creare “sconcerto” anche le parole dell’assessore al Sociale Marina Bianco, che da una parte assicura che “il Comune di Sulmona non ha affatto chiuso il Centro Giovanile, tanto che si stanno ponendo in essere le procedure per l’avvio della nuova gara per l’affidamento della gestione e sarà utilizzato anche dai soggetti beneficiari individuati nell’ambito del progetto dedicato proprio ai giovani”. Affermando però nel comunicato stampa che nel Centro si sarebbe violata la “neutralità politica e religiosa”. Arrivando a pubblicare anche la foto di un cartone di lattine birre in lattina trovata in uno sgabuzzino del centro.
LA NOTA DELLE ASSOCIAZIONI
I recenti accadimenti che hanno interessato il servizio del Centro giovani hanno lasciato senza parole molte persone in città. Il grido di “allarme chiusura” lanciato dal coordinatore delle attività, Antonio Franciosa, sulla sua pagina facebook è rimbalzato sui social destando forte preoccupazione tra i più, soprattutto in chi quello spazio fino ad oggi lo ha lo frequentato e fatto vivere.
Appare assurda e prevaricante la modalità di sgombero dei locali (dopo che per lungo tempo gli stessi erano rimasti, nonostante ripetute richieste di intervento, senza l’uso dei servizi igienici e senza riscaldamento) nella totale assenza, finora, di un dialogo e di un confronto aperto con chi il Centro lo ha reso attivo e al servizio della città.
Così come nulla si è lasciato capire sulle prospettive, gli obiettivi e le eventuali visioni di una amministrazione improvvisamente dimostratasi attenta alle necessità di un luogo che aveva dimenticato da anni. Appare quindi realistico pensare che, con un colpo di spugna, si volesse colpire chi da tantissimo tempo si ritrova nel Centro per discutere ed agire sui temi culturali e sociali, per la difesa dei diritti della nostra comunità e dell’ambiente, di chi dedica il proprio tempo e senza tornaconto personale a costruire il bene della città, di chi fattivamente si impegna a difendere questo territorio che ormai appare sempre più simile ad una terra di spoliazione ed i conquista.
Del resto, come potrebbero intendersi diversamente le parole che l’assessore al Sociale Bianco ha espresso nel suo comunicato dove dice a chiare lettere che nel Centro si sarebbe violata la “neutralità politica e religiosa”? Queste parole fanno capire come il concetto di “cittadinanza attiva”, raccomandato dal Libro Bianco (!) sulla Gioventù della Comunità Europea e da tutti i programmi europei sulle politiche giovanili sia assolutamente frainteso ma molto più probabilmente ignorato da chi amministra le politiche sociali in città.
Cosa intende dire l’assessore con “neutralità politica”? Vuole forse che i giovani siano disinteressati ai problemi del mondo in cui vivono? Che siano forse dei bravi sudditi anziché dei cittadini consapevoli e responsabili? E’ abbastanza singolare che un assessore confonda le parole “politica” e “partiti”.
E’ a tutti noto che le attività del Centro sono sempre state improntate alla più assoluta correttezza e che mai nessun partito ha svolto al suo interno la benchè minima forma di propaganda e proselitismo, e che con grande maturità sono state sempre preventivamente evitate tali eventualità.
Appare quindi evidente un clima censorio e preoccupante dove le attività, gli interessi e le propensioni dei ragazzi debbano rispondere solo a piani-programmi imposti da una autorità superiore, senza possibilità di confronto.
Quanto all’oscuro concetto di “neutralità religiosa” non si comprende proprio a cosa la Bianco intenda riferirsi.
E’ triste dover constatare che Sulmona non ha mai avuto una politica che favorisse l’associazionismo, la partecipazione, la crescita culturale, la solidarietà, l’inclusione. Le istanze di base non hanno mai trovato ascolto nelle diverse amministrazioni che si sono succedute alla guida della città. Al più esse hanno fatto proclami senza però far seguire progetti concreti ed efficaci, senza avere la benché minima visione di un futuro per i nostri giovani. L’assenza di spazi e di strutture è conseguenza del vuoto di idee e di programmi. Il Centro giovani, insieme a tante associazioni, ha cercato di supplire a questo vuoto.
Mai come negli ultimi anni il Comune di Sulmona ha avuto la disponibilità di edifici pubblici che, anziché essere immaginati unicamente per fare cassa, potrebbero rappresentare, almeno in parte, una risorsa da valorizzare sul piano sociale e della cittadinanza attiva. Per questo auspichiamo non solo che il Centro giovani, compatibilmente con i vincoli legati all’evolversi della pandemia, riapra al più presto riprendendo appieno le sue attività, ma auspichiamo anche la costituzione di una “Casa delle associazioni” con l’augurio che le forze politiche che prossimamente si candideranno alla amministrazione della città segnino, sulle politiche giovanili e sociali, una netta discontinuità con il passato e assumano un preciso impegno per realizzare questo obiettivo.
Firmato: Collettivo AltreMenti Valle Peligna, Comitati Cittadini per l’Ambiente, Associazione Quale Terra, Associazione Zero Live , Associazione Movimento Zoè, Associazione La Diosa, Associazione Ubuntu Onlus, Fridays For Future Valle Peligna, Associazione Culturale “Il Sentiero della Libertà – Freedom Trail”, Associazione Bicincontriamoci, Coordinamento No Hub del Gas, Orsa Pro Natura Peligna, Centro studi e ricerche Carlo Tresca, Presidio Libera Sulmona “Ambrogio Mauri”, Associazione culturale Discanto, Associazione Un Solo Pianeta, Associazione Morrone, Associazione di economia solidale GEA, UAAR, Gentia APS, Associazione Marfateatro , Associazione culturale Art G.Botta, Associazione culturale Cuore dei Confini Corfinio, Cooperativa di comunità La Mosca Bianca Corfinio, Associazione culturale La Città del Sole Raiano, Associazione Agri-Artistica Raiano, Associazione Spazio Giovane Pratola Peligna e Associazione ASD Nirodha Roccacasale
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