ROMA – “Se il Governo blocca l’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici, che si stanno facendo carico di risolvere un’emergenza sociale ed economica sottovalutata dalle amministrazioni centrali, senza aver individuato ancora una soluzione strutturale, migliaia di imprese rimarranno definitivamente senza liquidità e i cantieri si fermeranno del tutto con gravi conseguenze per le famiglie”.
Lo spiegano la presidente Ance Nazionale Federica Brancaccio, ed il presidente Ance Abruzzo Antonio D’Intino commentando le notizie di stampa secondo le quali l’Esecutivo starebbe per inserire nel decreto legge sul PNRR una norma che di fatto bloccherebbe la facoltà degli enti pubblici di acquistare i crediti incagliati derivanti dai bonus edilizi. Anche la Regione Abruzzo si sta muovendo in questa direzione.
“Speriamo che si tratti di un errore. Non possiamo credere che il Governo pensi di fermare il processo di acquisto dei crediti da parte delle Regioni senza prima aver individuato una soluzione strutturale che eviti il tracollo”, protestano Brancaccio e D’Intino.
“E’ da ottobre che aspettiamo di capire come si pensa di risolvere una situazione che è diventata drammatica: non ci rendiamo conto delle conseguenze devastanti sul piano economico sociale di una decisione del genere”, aggiungono.
Una notizia che ha colto di sorpresa tutto il sistema Ance già in allarme per il protrarsi di una situazione di stallo che sta mettendo in ginocchio l’economia di interi territori visto il coinvolgimento di tutta la filiera dell’edilizia motore insostituibile del mercato interno.
“Senza un segnale immediato da parte del Governo su una soluzione concreta e strutturale per sbloccare i crediti rischiamo una reazione dura da parte di cittadini e imprese disperati. Abbiamo il dovere di dare risposte e di individuare una soluzione. Come Ance ci siamo già fatti carico insieme ad Abi di individuare un’efficace via d’uscita compatibile anche con la recente pronuncia di Eurostat. Dobbiamo intervenire: non c’è più tempo”, concludono la Brancaccio e D’Intino.
Sulla vicenda interviene anche con una nota il senatore Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese.
“Siamo di fronte, ormai, ad una farsa. La Regione Abruzzo di Marsilio annuncia in pompa magna la legge per lo sblocco dei crediti fiscali e neanche ventiquattro ore dopo riceviamo notizia che il Governo della Meloni sta pensando al divieto alle Regioni per l’acquisto dei crediti: Flaiano avrebbe detto la situazione è grave ma non seria”, afferma Fina.
“Il comparto dell’edilizia sul tema dei crediti fiscali è ormai in ginocchio, fiaccato da mesi di promesse, rinvii e prese in giro della politica. Rischiamo di vedere fallire migliaia di imprenditori, licenziati migliaia di operai, indebitate famiglie e professionisti del settore, con conseguenze giudiziarie non banali – prosegue Fina -. Una crisi sociale ed economica come poche nella storia a causa di uno Stato che prima promette e poi tradisce. Il Governo e la Regione recuperino un po’ di credibilità e dicano chiaramente cosa vogliono fare e soprattutto con quali tempi. La legge regionale di Sospiri in discussione se ha bisogno di 90 giorni per essere approvata e poi operativa con delibera della Giunta non servirà a molto, perché tra tre mesi il disastro sarà già compiuto. Il Governo piuttosto proponga con immediatezza un provvedimento normativo che ponga rimedio urgente ed eviti il collasso”.
All’attacco anche il capogruppo Domenico Taglieri di M5s, primo firmatario della proposta di Legge sul Superbonus regionale, in merito alle notizie secondo le quali nel dl Pnrr si bloccherebbe la facoltà degli enti pubblici di acquistare i crediti dei bonus edilizi”.
“Eccola qui la Super propaganda di Lega, Fratelli D’Italia e Forza Italia. Le notizie odierne sul Superbonus 110% mettono in luce quanto questi signori siano incapaci di rappresentare gli interessi degli italiani e degli abruzzesi. Da un lato, il Governo sbandiera autonomia regionale, dall’altra, mettono i bastoni tra le ruote alle stesse Regioni, con l’aggravante di delegittimare proprio quegli Enti amministrati dalla loro compagine politica. In Abruzzo ci siamo attivati da subito per permettere alla Regione di acquistare i crediti fiscali incagliati e dare risposte a chi rischia il fallimento per colpa del Governo che li ha traditi. E mentre il centrodestra abruzzese prova a cavalcare l’onda del consenso sulla nostra proposta di legge, presentando a prima firma di Forza Italia un “testo copia” e a firma di Fratelli d’Italia e Lega addirittura una Delibera di Giunta, il loro stesso Governo li squalifica stoppando ogni iniziativa in tal senso.
E aggiunge: “Adesso mi aspetto che la maggioranza del Presidente Marco Marsilio di Fratelli d’Italia, con in prima fila il Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri (Fi) e gli Assessori Mario Quaglieri (Fdi) e Nicola Campitelli (Lega), firmatari dei documenti sopracitati, faccia sentire la propria voce ai compagni di partito del Governo e del Ministero dell’economia. Decidano se tutelare gli interessi degli abruzzesi o i rapporti all’interno della loro maggioranza. Noi non abbiamo dubbi su ciò che è meglio per gli abruzzesi: la nostra proposta è protocollata dal 7 febbraio, e permetterebbe alla Regione Abruzzo di risolvere i disastri del dal Governo Meloni, sbloccando subito i crediti, e a costo zero. Il Governo non butti alle ortiche anche questa soluzione. Come Gruppo consiliare del M5S siamo pronti a dare battaglia senza arretrare di un millimetro”.
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