L’AQUILA – La Riserva Naturale del Borsacchio, area che si estende dalle colline alla costa, sul litorale di Roseto degli Abruzzi, nel Teramano, si riduce dagli oltre mille ettari attuali a poco più di 20, a causa di un emendamento alla legge regionale di bilancio, a firma di cinque consiglieri regionali della maggioranza di centrodestra, approvato in piena notte nel corso della seduta del Consiglio regionale.
A denunciarlo sono il sindaco di Roseto degli Abruzzi, Mario Nugnes, i partiti di opposizione e gli ambientalisti.
“Siamo increduli e sconcertati di fronte a ciò che abbiamo appreso, al momento solo in via ufficiosa – affermano Nugnes e l’amministrazione comunale – Oltre al metodo scelto, quello che ci lascia profondamente sconcertati è il fatto che l’amministrazione comunale e il territorio non siano stati assolutamente coinvolti in questa decisione che andrà a incidere profondamente sul futuro sviluppo del nostro territorio”. ”
Quello che è avvenuto stanotte è una vergogna – commenta il consigliere regionale e capogruppo di ‘Abruzzo in Comune’, Sandro Mariani – Una maggioranza di centrodestra allo sbando. L’emendamento è stato presentato solo alle due e mezza di notte. Si è trattato dell’ennesimo blitz orchestrato dalla maggioranza di centrodestra che distrugge, con un autentico colpo di mano, la Riserva del Borsacchio riducendola ad appena 24 ettari”.
“Siamo di fronte a una vera porcata che mostra il livello infimo di un ceto politico che apre la strada alla cementificazione di luoghi di impareggiabile bellezza che eravamo riusciti a salvaguardare su una costa quasi totalmente antropizzata”, attacca il segretario nazionale del Prc, Maurizio Acerbo, secondo il quale “invece di fare una legge per lo stop al consumo di suolo questi energumeni del cemento cancellano le riserve naturali esistenti”. Per Acerbo “il voto del Consiglio Regionale è una vergogna nazionale e dà l’idea della regressione che sta vivendo il paese. Si tratta di un atto di prepotenza, nulla giustifica questo blitz inqualificabile, che a mio parere è incostituzionale”.
Dura anche la posizione del Wwf Teramo: “La maggioranza che regge la Giunta di Marco Marsilio chiude l’anno con l’ennesima vergogna. La Riserva è stata talmente ridotta che tanto valeva eliminarla totalmente. Nel 2023 si dovrebbero istituire nuove aree protette e invece nell’Abruzzo di Marsilio vengono tagliate. La miopia amministrativa di questa maggioranza – conclude l’associazione ambientalista – è senza limiti”.
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