L’AQUILA – La Regione Abruzzo, con una lettera del presidente Marco Marsilio del 18 marzo, ha fatto un passo indietro rispetto al taglio del 98% della Riserva regionale del Borsacchio, di Roseto degli Abruzzi, deciso la notte del 29 dicembre nel corso della discussione per l’approvazione del bilancio regionale, con un emendamento notturno a firma dei consiglieri Emiliano Di Matteo , Mauro Febbo, Umberto D’Annuntiis, Simona Cardinali e Federica Rompicapo.
Una mossa obbligata, per evitare la certa impugnativa davanti alla Corte costituzionale da parte del Governo. E infatti ieri a questo proposito il Consiglio dei ministri, ha impugnato della Legge di stabilità regionale 2024, solo la norma che proroga di un anno la possibilità di rendere abitabili i sottotetti. Mentre invece nulla questio per il taglio del Borsacchio, norma che aveva forti punti deboli nell’iter e alla luce delle normative vigenti.
Del resto già il governo, il 6 marzo, nel pieno della campagna elettorale, aveva espresso parere negativo, sottolineando violazioni costituzionali in assenza di coinvolgimento dei territori, delle istituzioni locali e delle associazioni. A minimizzare era stato uno dei più convinti fautori della riperimetrazione, Mauro Febbo, spiegando che “non c’è stata nessuna bocciatura ma una normale interlocuzione”.
Come rivela il Centro, però il 18 marzo il presidente Marsilio ha inviato una lettera a Luisa Calindro coordinatrice dell’ufficio per le autonomie speciali, assicurando che sarà presentato in consiglio regionale un nuovo progetto di legge, come “ravvedimento operoso”, che prevederà questa volta “l’avvio del procedimento previsto all’articolo 138 del decreto 42/2004 finalizzato alla dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area in considerazione e all’individuazione di specifiche prescrizioni per la tutela e valorizzazione del paesaggio”.
Si spiega poi che “saranno riconsiderati i confini della riserva nel rispetto le procedure delle garanzie partecipative”, assicurando fino al completamento la procedura di riperimentazione, le misure salvaguardia previste dagli strumenti di pianificazione.
Esulta dunque il WWf: “la lettera del Presidente Marsilio, giunta in extremis prima del Consiglio dei ministri di ieri pomeriggio, di fatto ha congelato gli effetti della legge che ha tagliato la riserva e ha impegnato la Regione a riportare al primo consiglio utile la discussione su una nuova perimetrazione. La norma che ha tagliato la Riserva è palesemente incostituzionale e la Regione avrebbe dovuto prenderne atto da subito e abrogare nell’ultimo consiglio utile prima del suo scioglimento l’assurda perimetrazione di 24 ettari decisa grazie all’emendamento presentato dai consiglieri Emiliano Di Matteo e Mauro Febbo, Simona Cardinali e Federica Rompicapo e Umberto D’Annuntiis”.
“Come WWF siamo soddisfatti che nei fatti sia stato confermato quanto abbiamo detto fin dall’inizio, vale a dire che la norma adottata nottetempo era incostituzionale, oltre che ambientalmente sbagliata”, dichiara Filomena Ricci, delegata WWF Abruzzo. “Spiace che quella che si presenta come la Regione dei Parchi sia caduta in un errore del genere e che invece di lavorare per fare della Riserva del Borsacchio uno strumento di conservazione e valorizzazione del territorio, si sia perso così tanto tempo. Ora però ci si dovrà confrontare nella sostanza. La Regione per adesso ha evitato il giudizio della Corte costituzionale, ma cosa vuole fare nel concreto? Vuole tornare al perimetro originario della Riserva? Vuole approvare subito il Piano di Assetto Naturalistico creando le condizioni affinché la Riserva sia finalmente gestita attraverso un organo di gestione? Noi continuiamo a chiedere che la Riserva torni al suo perimetro originario di 1.100 ettari e riteniamo inaccettabile qualsiasi proposta al ribasso come quella dei 200 ettari fatta circolare prima delle elezioni. Come abbiamo già detto, la perimetrazione di un’area protetta non si fa con una trattativa al mercato, ma sulla base di studi e valutazioni scientifiche”.
Interviene anche Marco Borgatti presidente guide del Borsacchio
Oggi celebriamo una piccola ma pima vittoria che appartiene a tutti noi, un risultato che dimostra il potere della voce collettiva e dell’impegno condiviso. Le Guide del Borsacchio, unite ad altre 300 associazioni e sostenute da oltre 30.000 cittadini che hanno firmato l’appello per la sua salvaguardia, hanno lanciato una sfida di fronte a una decisione ingiusta. Cancellare di fatto una riserva violando le norme nazionali di coinvolgimento. Insieme, abbiamo battuto il tamburo della solidarietà e della determinazione, richiamando l’attenzione della Regione Abruzzo e della nazione intera, sul valore inestimabile della Riserva Borsacchio. La nostra voce è stata la forza di una idea nuova di futuro sostenibile e in armonia fra le parti e la natura”
E aggiunge: “sono vent’anni che ci battiamo per attivarla. 18 progetti di ricerca e tutela per salvare le specie protette, oltre 20000 turisti l’anno per farla amare in oltre 60 eventi annuali. Questo per dimostrare che la riserva è un tesoro. Se da umili volontari senza contributi o denaro si può tutto questo immaginate cosa sia possibile con una gestione una pianificazione e dei fondi. Con il congelamento del taglio della riserva, la Regione Abruzzo dimostra, tardivamente, che il territorio va ascoltato. La popolazione locale non è un social sponsorizzato con decine di migliaia di euro da un singolo portatore di interessi privati. Questo successo è un testimone del potere della collaborazione e della passione nel difendere ciò che amiamo. Ma la battaglia non è ancora finita. Siamo solo all’inizio di un nuovo capitolo, e dobbiamo rimanere uniti e determinati nel nostro impegno. Continueremo a vigilare, a partecipare attivamente alle discussioni e a promuovere una gestione equa e sostenibile della riserva Borsacchio. Saremo in regione al primo consiglio”.
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