TASSE: CASAPOUND, MANICHINI IMPICCATI PER PROTESTARE

15 Giugno 2010 11:25

L'Aquila -

L’AQUILA – Decine di manichini con il cappio al collo in vari punti cittadini con il cartello: “Non mi ha schiacciato un terremoto ma ci hanno pensato le tasse”.

È questa la singolare protesta organizzata dal gruppo Casapound Abruzzo, a 24 ore dalla scadenza della prima rata della restituzione dei contributi non versati per il terremoto. Vicino ai manichini ci sono striscioni con scritto “Tasse? Colpo di grazia” e “Lavoro: priorità assoluta”.





“I manichini – spiega in una nota Simone Laurenzi, coordinatore regionale di CasaPound Italia – simboleggiano la disperata situazione in cui versa il popolo aquilano in questo particolare momento, adesso costretto anche alla restituzione delle tasse, come se non bastassero i mutui e gli interessi che le banche stanno chiedendo sul periodo relativo alla sospensione delle rate”.

“Con questo gesto – si legge ancora nella nota – intendiamo porre l’attenzione sulla questione e sensibilizzare le istituzioni e il Governo affinché rivedano gli ultimi provvedimenti che pesano come macigni sulla testa dei cittadini, già alle prese con le mille difficoltà dovute alla ricostruzione”.

SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’ ADERISCE ALLA PROTESTA

L’AQUILA – Sinistra ecologia libertà della provinia dell’Aquila aderisce alla manifestazione che si terrà nel capoluogo domani pomeriggio, alla Villa Comunale, sul tema della restituzione delle tasse e invita i propri iscritti e simpatizzanti “a una partecipazione serena e imponente”.





“Non è accettabile – afferma il movimento in una nota – che un cittadino del “cratere” debba restituire le tasse non pagate nella modalità prevista dal Governo, ossia in 60 rate quelle che vanno dall’ aprile 2009 al dicembre 2009 e in sei rate quelle non pagate dal 1 gennaio 2010 al 30 giugno 2010, entrambe con decorrenza a partire da luglio 2010″.

“Non è possibile – aggiunge Sel – che ci siano trattamenti diversi davanti gli stessi eventi devastanti e, per renderci conto della disparità, basta vedere come è stata dilazionata e ridotta la restituzione delle imposte per il terremoto dell’Umbria. Di tasse ci piacerebbe invece parlare per discutere l’introduzione di una tassa di scopo per L’Aquila, di tasse ci piacerebbe parlare come strumento di equità ed equilibrio sociale”.

“Pensare – prosegue la nota – che in un momento di difficoltà economico-finanziaria nazionale sia giusto far cassa passando anche per i terremotati, cioè per coloro che hanno visto città e paesi distrutti e che hanno dovuto affrontare innumerevoli spese impreviste e non necessarie in caso di normalità, è follemente drammatico. Pensare che si possa risollevare l’economia di questo territorio portando molti cittadini a vivere con stipendi sostanzialmente dimezzati è veramente vergognoso e criminale”.

“I cittadini dell’aquilano – conclude – sono chiamati a una compattezza reale per affrontare questa battaglia, senza strumentalizzazioni di sorta e di parte, dignitosamente e a testa alta, non ‘piagnucolando’ favori, privilegi o gentili concessioni, ma rivendicando un giusto diritto di uguaglianza”.

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