CAPESTRANO – La magistratura ha dissequestrato la casa di Capestrano (L’Aquila) teatro del tentato femminicidio per il quale ora il 36enne macedone Jeoton Bislimi è in cella. Ora la moglie torna in quella casa con i figli. La giovane, che il suo legale Dario Visconti, definisce come una “persona molto coraggiosa”, sta guarendo dalle coltellate che le sono state inferte e vuole tornare a una vita normale visto che in paese è apprezzata e c’è solidarietà. Era stata valutata fuori pericolo dai medici più di un mese fa.
Gli accertamenti probatori non sono comunque finiti ma il percorso giudiziario è prevedibile: presto il tribunale per i minorenni si riunirà per decidere sulla conferma della sospensione della patria potestà peraltro già revocata. L’uomo, per ora, resta in cella nel carcere di Teramo dove si trova in una sezione dove c’è maggiore protezione riservato a per chi rischia di essere aggredito da altri detenuti in quanto accusato di reati contro donne o minori.
Bislimi, che è accusato di tentato omicidio con tre aggravanti, è assistito dall’avvocato di fiducia, Massimo Costantini. Le aggravanti sono quelle di aver agito per futili motivi, ovvero gelosia, rapporto di coniugio e uso del coltello
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