TERAMO-MARE: D’ALFONSO, “COLLABORAZIONE ISTITUZIONI PER REALIZZARE OPERA NEL MIGLIORE DEI MODI”

14 Maggio 2025 18:08

Regione - Cronaca, Politica

TERAMO – “Sulla realizzazione della Teramo-Mare non credo ci sia un combattimento tra parte e controparte, ma piuttosto tutti dobbiamo essere interessati a realizzare l’opera nel modo migliore possibile trovando la convergenza con Ministero delle Infrastrutture, Anas, Autorità di Bacino e interessi del territorio. È quanto ribadito nel mio intervento durante la seduta del Consiglio comunale di Roseto convocata per affrontare un nodo infrastrutturale fondamentale, ovvero il collegamento tra il mare e la città capoluogo che non può avere le interruzioni patite sino a oggi”.





Lo scrive, in una nota, il deputato Pd Luciano D’Alfonso, che aggiunge: “Come ho ribadito, credo che l’opportunità finanziaria di potenziamento infrastrutturale che riguarda il dossier della Teramo-Mare vada colta correggendola fin dove possibile, raccogliendo tutti gli sforzi che sono possibili”.

“Le norme dell’ordinamento consentono soccorsi di ogni tipo – osserva -, soccorsi istruttori, soccorsi tecnici, e per una straordinaria circostanza del destino abbiamo una delle migliori figure del Ministero competente che viene dal nostro territorio, e parlo dell’ufficio retto dall’architetto Collettini. C’è stato anche il rinnovamento dei vertici Anas, e parlo dell’Amministratore Delegato, il dottor Gemme, e del Presidente di Anas Spa, il Prefetto Pecoraro, già Prefetto di Roma, che potrebbero aver bisogno di un’ulteriore attività conoscitiva per capire lo stato dell’arte e incrociare anche le osservazioni intervenute”.

“C’è una regola in Anas e nell’ordinamento delle opere pubbliche – continua D’Alfonso -, ovvero le opere che si fanno sono quelle necessarie, quelle che hanno progetti di qualità, quelle che hanno copertura finanziaria e consenso. Per la Teramo-Mare c’è la possibilità di comporre anche i dissensi che possono convergere in suggerimenti correttivi, ma occorre lo sforzo di tutti per mettere in campo la migliore opera possibile, la più corretta, la più sostenibile e che si presenti come compatibile. È possibile mettere in campo questo sforzo, non buttando in mare le risorse accumulate.





“Quando sono stato Presidente della Giunta regionale abbiamo previsto risorse pari a 85 milioni di euro, poi gli anni trascorsi, l’impazzimento dei prezzi, e anche le ragionevoli richieste di alcune porzioni di territorio hanno fatto sì che questa cifra crescesse fino a dotarsi di una figura extra ordinem. Il Consiglio comunale fa oggi bene a correggere dove possibile, ma non c’è settore più di quello delle opere pubbliche nel quale le ragioni della stazione appaltante e le ragioni degli interessi sociali del territorio non possano trovare accoglimento attraverso il principio della gradazione e della ragionevolezza”.

“Facciamo un ragionamento anche con l’ingegner Casini, Capo dell’Autorità di bacino, per capire come sia possibile non pregiudicare la stabilità di suolo e sottosuolo e la corretta vita e la ricchezza del fiume. Facciamo che le osservazioni diventino nutrimento per il dossier dell’opera pubblica. Le opere pubbliche possono trovare forme di mitigazione dei dissensi, anche le situazioni viste come dannose, se sottoposte a ulteriore approfondimento, anche con la chiave correttiva dell’Autorità di bacino, possiamo riuscire a trovare una formula che fa salva la prima esigenza del rafforzamento infrastrutturale e gli interessi del territorio”.

“Personalmente sono disponibile a dare una mano per la prima parte anche attraverso il ruolo nella Commissione d’inchiesta su fragilità, dissesti, e frane, e c’è la possibilità di attingere anche a un parlamentare della Lega in Abruzzo che ha confidenza nel correggere le storture di progettazione e che ha competenza con il Dipartimento economico che esprime il Ministro delle infrastrutture”, conclude.

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