TERAMO: RIFONDAZIONE COMUNISTA PROTESTA CONTRO AUMENTO BOLLETTE, CAROVITA E PER LE PENSIONI

12 Febbraio 2022 17:04

- Cronaca, Gallerie Fotografiche

TERAMO – “No all’aumento delle bollette. Salari e pensioni da fame, bollette stellari, ora basta: paghino i grandi ricchi. Opposizione politica e sociale contro il governo Draghi”.

Questa mattina la Federazione provinciale di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea ha organizzato un presidio – conferenza stampa in Largo San Matteo a Teramo, davanti alla sede della Prefettura e in concomitanza con il mercato settimanale, per protestare contro gli aumenti delle bollette di luce e gas, dei carburanti, degli alimenti di prima necessità e per le pensioni.





I militanti di Rifondazione, con il segretario provinciale Mirko De Berardinis, hanno organizzato così una protesta pubblica: “Siamo tornati di nuovo in piazza a Teramo per una mobilitazione nazionale del nostro Partito nell’ambito della campagna contro gli aumenti delle bollette e il ripristino della legge Fornero, avviata nello scorso dicembre”.

“Oggi siamo presenti in decine di piazze in tutta Italia per protestare contro gli aumenti delle bollette e il carovita che colpiscono in modo durissimo i ceti popolari e i lavoratori italiani già stremati da salari e pensioni tra i più bassi d’Europa, spesso da fame, precarietà diffusissima e disoccupazione. Denunciamo i vergognosi aumenti delle bollette registrati negli ultimi mesi che hanno portato il prezzo dell’energia elettrica al + 55% e il gas al + 42%. E come se non bastasse c’è pure il pesante aumento del costo dei carburanti, con la benzina + 23%, il diesel + 25%, il GPL + 30% e il metano + 40%. Aumentano anche i prezzi dei generi alimentari di prima necessità, come il pane, la pasta, gli ortaggi con rincari che viaggiano in media tra il 20 e il 40 %”.

“L’inflazione è arrivata al 4,8%, tra le più alte in Europa. Ecco i risultati del ‘governo dei migliori’ di Mario Draghi – ha aggiunto De Berardinis – il governo osannato da Confindustria, banche e grandi ricchi. Pretendiamo che il governo intervenga immediatamente contro il caro bollette, bloccando gli aumenti come è avvenuto in Francia e in Spagna; tagliando i profitti delle grandi aziende che distribuiscono e vendono il gas e l’energia elettrica; colpendo la speculazione finanziaria sui meccanismi di formazione dei prezzi di gas ed elettricità; eliminando oneri di sistema obsoleti e tagliando finalmente accise, addizionali regionali e iva, tasse pagate in prevalenza dai ceti popolari”.





“Vogliamo dire basta ad una rapina sistematica su salari e pensioni che scarica sulle lavoratrici e i lavoratori gli effetti nefasti delle liberalizzazioni e della speculazione sui prezzi. Vogliono farci credere che gli aumenti delle bollette derivano dalla transizione ecologica, in realtà siamo di fronte al fallimento della liberalizzazione e della privatizzazione del settore energetico”.

“Rifondazione Comunista manifesta anche contro il ripristino della Legge Fornero sulle pensioni, su cui proprio in questi giorni si discute nei tavoli tra governo e sindacati. Avanziamo le nostre proposte per: la pensione a 60 anni o con quaranta di contributi; per le donne pensione a 55 anni o 35 di contributi; non più pensioni minime sotto ai 1000 euro mensili; l’adeguamento integrale delle pensioni all’inflazione. Rifondazione Comunista continuerà a battersi per un’opposizione politica e sociale al governo Draghi, in difesa dei lavoratori, dei disoccupati, dei pensionati, dei precari e delle classi meno abbienti”.

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