TERAMO, UN PIATTO DI “VIRTU'” A CHI NON PUO’ PERMETTERSELO

29 Aprile 2021 16:21

Teramo - Cronaca

TERAMO – Un piatto di “Virtù” donato a chi non può permetterselo.





L’amministrazione comunale di Teramo ha ringraziato oggi la famiglia Schillaci, che ha deciso di donare 50 buoni ad altrettanti residenti nel territorio, che potranno ritirare gratuitamente le portate, nel giorno in cui viene preparato il piatto per eccellenza della cucina teramana.

I donatori hanno voluto coinvolgere nell’operazione il Comune di Teramo, e nello specifico l’assessorato alle Politiche Sociali, con l’assessore Ilaria De Sanctis che ha conferito mandato agli uffici preposti di individuare i beneficiari. La stessa iniziativa era già stata organizzata lo scorso anno.





“Un bel gesto di vicinanza nei confronti di chi vive ai margini della nostra società, e di grandissimo valore umano e  civile, anche perché proviene da appartenenti a quella categoria di imprenditori che hanno patito più di altri l’attuale drammatica crisi. Interpreto questo gesto anche nel ricordo della formidabile generosità di Paolina D’Antonio, madre di Marcello Schillaci, e grandissima benefattrice, di cui ricorre il centenario della nascita”, le parole dell’assessore De Sanctis.

“Il Comune ha fatto propria l’idea e siamo lieti di questa collaborazione, proposta perché gli uffici conoscono bene a chi devolvere la donazione – hanno spiegato i ristoratori – Le Virtù non sono importanti solo per il loro valore gastronomico ma anche perché con esse, un tempo, si manifestava una tradizione basata sula condivisione: chi poteva, grazie al famoso rito del pentolino, donava ai meno fortunati; il principio non è pertanto legato al semplice mangiare, ma alla condivisione con chi è meno fortunato, con chi non può permetterselo. Amiamo questi valori tradizionali, storici, tra l’altro  vissuti direttamente, in un’epoca dove c’erano molte donne, vedove di guerra, che ricevevano tale dono.  È un piatto ricco di orgoglio questo, che è teramano non solo perché è buono ma soprattutto perché si condivide, in un periodo dell’anno come la Primavera, in cui tutto è segnale di rinascita”.

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