PESCARA – “I nostri dubbi sulla rinascita del complesso termale di Caramanico sono tutti confermati con l’ennesima asta andata deserta e con la rinuncia del soggetto che si era aggiudicato la sorgente, per questo chiederò l’urgente convocazione della Commissione vigilanza affinché il caso venga discusso su un tavolo più ampio a cui dovranno essere chiamati anche i sindaci del comprensorio. Non è pensabile perdere altro tempo, è necessario capire perché si è scelta la via più difficile e come la Regione possa concretamente rilanciare questo territorio che storicamente è stato uno dei punti di riferimento del turismo abruzzese. Ma questo processo non può decollare senza il coinvolgimento di sindaci, soggetti portatori d’interesse, rappresentanti della comunità, chi governa non può più decidere nelle segrete stanze, per questo chiederò che la Commissione si svolga a Caramanico:”lo ribadisce il consigliere regionale Antonio Di Marco, che anticipa la richiesta di convocazione della Commissione regionale vigilanza.
“La riunione con Federterme e la curatela dei due lotti poteva essere un buon inizio di tale processo, se solo fosse stata più aperta – commenta Di Marco – . Un confronto che sarebbe stato utile a capire innanzitutto il perché della ripartizione del patrimonio termale in due lotti, ma anche lo stato dell’arte, che cosa è possibile fare ora. Il passo indietro del soggetto che si era aggiudicato la sorgente e lo scivolamento degli altri operatori dell’asta oggi è una non notizia, era prevedibile che accadesse senza garanzie e visione sul resto. Il vero grande scoglio è capire le ragioni della scelta delle aste separate e se la Regione Abruzzo e Marsilio potevano interagire con i commissari liquidatori per condividere invece una strategia unitaria. In definitiva dobbiamo avere chiaro se la Regione vuole davvero il rilancio dell’area ed è pronta a stanziare risorse ingenti per ristrutturare il complesso termale, una volta arrivati all’assegnazione definitiva dell’asta. Perché oggi non è chiaro il perché dopo 5 anni e mezzo di governo il centrodestra abbia attivato le procedure per l’asta solo di recente, nonché per quale ragione abbia deciso di convocare i curatori fallimentari alla presenza di Federterme senza il coinvolgimento delle istituzioni del territorio e a che tipo di conclusioni operative si sia giunti. Per tanti e tali legittimi dubbi farò accesso agli atti sia sulle aste e sia sui passaggi fatti da presidenza della Regione ed esecutivo in questi anni, perché sembra che alla Regione le Terme di Caramanico non interessino”.
“Se così non è, allora abbiamo il diritto di sapere che intende fare questo governo regionale per uscire da uno stallo che ha praticamente polverizzato peso ed economia di un settore storico per il territorio di Caramanico e per quello regionale? Perché pensare che si colmi il vuoto lasciato dall’attività di cura e turismo termale solo con i mercatini di Natale tanto cari al centrodestra, non è cosa ingenua, ma folle”.
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