ACCUMOLI – “Finché non vedo ricostruire non mi interessano più le sfilate. Accumoli non c’è più, al paese nemmeno si entra, abbiamo perso le nostre case, il nostro posto. Qui intanto continuano a dire che c’è solo silenzio, ma a forza di star zitti si sono dimenticati di noi”.
Siamo ad Accumoli (Rieti), epicentro del terremoto e oggi territorio fantasma abitato da 500 anime spostate nelle Sae qualche tornante più in alto. Roberta Paoloni, mamma di Francesco, oggi 20enne, racconta all’Adnkronos la stanchezza di chi come lei non ha più voglia nemmeno di esser presente alle cerimonie.
“Ad Accumoli non hanno più fatto niente, gli sciacalli si sono portati via tutto, pure le pietre. La notte del sisma ricordo che mi mancava l’aria, ho pensato che non ce l’avrei fatta, poi ho realizzato che dovevamo scappare via subito – racconta – Mio figlio si era rifugiato sotto allo stipite del portone, da noi queste accortezze le insegnano da piccoli. L’ho trovato che tentava di reggere una vetrina dove mia madre aveva sistemato tutti i suoi ricordi. Ci siamo salvati tutti, io, lui e i miei anziani genitori. Ma siamo stati dimenticati e ci siamo dovuti arrangiare da soli”.
“Il dramma del terremoto è di chi è rimasto, gente di mezza età o troppo vecchi per andarsene – conclude Roberta – In questo momento c’è una grandissima stanchezza, adesso nemmeno si difende più il politico di turno”.
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