L’AQUILA – Inizia con un “Gentilissimo Direttore”, la lettera che il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha inviato ai responsabili delle testate locali e nazionali per constatare di persona com’e’ oggi L’Aquila.
“A oltre 14 mesi dalla tragedia che ha colpito la città dell’Aquila, la più grave degli ultimi cento anni in Italia – scrive il primo cittadino – l’attenzione del Paese, attraversato da tanti gravi problemi, sta scemando, nonostante la straordinaria prova di solidarietà che abbiamo ricevuto da tutti gli italiani.
Oggi la situazione è drammatica dal momento che, seppure siamo riusciti in parte a costruire una città temporanea (alloggi provvisori, scuole provvisorie, aule universitarie provvisorie), l’economia è allo stremo e, soprattutto, non riesce a partire la vera ricostruzione.
Abbiamo lo spettro di dover ricominciare a pagare tributi, tasse, mutui e, contemporaneamente, restituire tutti gli arretrati.
Per migliaia di famiglie aquilane, e soprattutto per i lavoratori autonomi – osserva Cialente – equivarrà a spalancare le porte dell’inferno della disperazione.
La ricostruzione è ferma perché non abbiamo risorse.
Per questa ragione le chiedo, e chiedo a tutti gli altri direttori, di venire all’Aquila e di raccontare ciò che vedrete. Io non dirò nulla, mi limiterò ad accompagnarvi nella visita.
Vi chiedo di accendere i riflettori per illuminare la mia città. Affinché non rimanga solo l’immagine di Obama, della consegna degli alloggi del progetto C.a.s.e. o delle manifestazioni di protesta.
Vi prego di raccontare una città che non c’è più, a tutte le italiane e a tutti gli italiani. Il dramma della città dell’Aquila, la nostra disperazione, la ricostruzione del cratere,è infatti innanzitutto un problema del Paese.
Per questa ragione vi invito a venire all’Aquila, dandovi appuntamento per martedì 22 giugno, alle ore 11, ai fini di predisporre un servizio di bus navetta e predisporre l’organizzazione per l’ingresso in zona rossa”.
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