L'AQUILA – L'attenzione dei più, quando è iniziata a circolare l'immagine del salvataggio di un bimbo da sotto le macerie di Casamicciola Terme (Napoli), ieri sera colpita da un terremoto di magnitudo 4, si è concentrata sulla testolina del più piccolo dei tre fratellini estratti vivi dalle macerie.
Ma alcuni, in Abruzzo, non hanno potuto non notare l'adesivo sul casco del vigile del fuoco che lo teneva in braccio, evocativo del terremoto che il 6 aprile 2009 ha colpito L'Aquila.
La sigla “Aq” impressa all'interno di un cuore con le ali, che spicca su quell'elmetto rosso ricoperto di polvere, ha commosso molti e richiamato subito alla mente l'eroico impegno che, allora come oggi, i vigili del fuoco mettono davanti ad ogni catastrofe.
Chissà se quello stesso pompiere non abbia salvato delle vite già otto anni fa, all'Aquila. (m.sig.)