TRAGEDIA ASILO L’AQUILA: CHIESTI 2 MILIONI DI DANNI PER LA MORTE DEL PICCOLO TOMMASO

di Gianpiero Giancarli

3 Aprile 2024 14:22

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA –  Oltre 2 milioni di danni: questa la richiesta di risarcimento avanzata dai familiari del piccolo Tommaso D’Agostino travolto e ucciso da una macchina il 18 maggio 2022 mentre stava giocando davanti all’ingresso della scuola dell’infanzia I maggio in via Salaria Antica est all’Aquila. Una richiesta che, se accolta, non riporterà certo in vita il bimbo ma è un doveroso atto di giustizia che aiuta a lenire il dolore indelebile a fronte di una tragedia evitabile che ha  trafitto il cuore degli aquilani.

Nel corso dell’udienza  odierna la parte civile, rappresentata dall’avvocato Tommaso Colella, ha anche citato  come responsabili il ministero dell’Istruzione, il Comune dell’Aquila e l’assicurazione dell’auto che  ha investito il piccolo ferendo anche altri  bambini in modo non grave.





Il gup,  Guendalina Buccella inoltre, dopo le opposizioni delle difese, ha estromesso  in modo netto due associazioni  che operano per i diritti delle persone vittime di incidenti stradali  che avevano chiesto di entrare nel procedimento. Ma secondo il gup non avevano titolo anche perchè  non erano mai entrate in precedenti occasioni nella vicenda se non in questa udienza.

L’udienza preliminare è stata aggiornata al 26 giugno prossimo.  In quella occasione il legale Francesco Valentini chiederà il rito abbreviato per la sua assistita, la 39enne bulgara Zhorova Radostina Balabanova che era alla guida della macchina: sarebbe accusata  di aver parcheggiato l’auto, una Passat, senza mettere il freno a mano e, scesa dal veicolo per riprendere da scuola i due figli gemelli, ha lasciato solo a bordo il terzo figlio di 11 anni (non imputabile); costui, secondo la Procura, rappresentata oggi dal pm Simonetta Ciccarelli, avrebbe  manovrato la leva del cambio facendo muovere in discesa la macchina che poi ha ucciso il bimbo di 4 anni e ha ferito altri piccoli che erano a giocare con lui. Secondo i periti la macchina stava marciando a 27  chilometri orari.

La richiesta di rito abbreviato  contempla  un processo solo sulla sorta degli atti con lo sconto di pena di un terzo in caso di condanna. I reati contestati sono omicidio stradale, lesioni con alcune aggravanti come aver commesso il delitto in danno di minorenni e nelle adiacenze di una scuola, oltre a violazioni del Codice della strada. La pena prevista va da due a sette anni.





Rischiano il processo Monia Lai, aquilana di 48 anni, dirigente scolastica della struttura per l’Infanzia; Bruno Martini, aquilano di 60 anni, responsabile del servizio prevenzione dell’istituto comprensivo Mazzini di cui fa parte la scuola dell’infanzia di Pile, e Antonello Giampaolini, anche lui aquilano di 60 anni, responsabile del settore edilizia scolastica del Comune dell’Aquila e direttore dei lavori nell’appalto del complesso scolastico. Costoro seguiranno, invece, il rito ordinario. Questi ultimi  tre  imputati sono difesi dagli avvocati Mauro Ceci, Luisa Leopardi, Massimo Carosi ed Antonella Pellegrini. 

Tutti sarebbero  accusati in concorso, pur nella differenza dei loro ruoli, di omicidio stradale  avendo omesso, con accuse tutte da provare, una valutazione dei rischi  e ignorando misure di  prevenzione, non disponendo una segnaletica con  divieti di circolazione o una rete di recinzione robusta o un muretto che resistessero a quel tipo di impatto. L’immobile della scuola dell’infanzia di Pile (istituto comprensivo Mazzini), è stato chiuso: è risalente a prima degli anni ’80 ed è di proprietà del Comune dell’Aquila.

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