L’AQUILA – “Abbiamo accolto circa 10mila profughi ucraini, sono contento che si siano trovati bene in Abruzzo, così tanto da non volersene andare, però non è la Regione che decide la distribuzione di richiedenti asilo e profughi di guerra ma il Dipartimento della protezione civile nazionale”.
A spiegarlo il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, di FdI, nel corso della trasmissione “Menabò” su Rai radio 1.
Una precisazione che arriva a seguito delle proteste, in questi giorni, degli stessi ucraini ospitati in Abruzzo dopo essere fuggiti dai territori di guerra, che non vogliono lasciare gli alberghi della regione, dove si sono integrati, e che pure sono stati trasferiti in strutture extraregionali di accoglienza che a loro avviso non assicurano servizi adeguati.
Come ha sottolineato Marsilio: “alla base di questa decisione c’è anche una valutazione economica, perché l’assistenza negli alberghi costa il doppio”. Inoltre, “all’inizio non c’erano strutture di assistenza capaci di assorbire questo flusso di profughi arrivati in poco tempo”.
“I centri a cui saranno destinati non solo sono adeguati sotto il punto di vista igienico-sanitario, degli spazi e delle normative, ma sono sicuramente meglio di una camera d’albergo, che chiramente non ha le stesse comodità di un appartamento”. E aggiunge: “Noi non abbiamo strutture pubbliche e nnon sono state date disponibilità dai privati impegnati del terzo settore, ecco perché andranno in altre regioni”.
In merito all’accoglienza riservata ai profughi ucraini in Abruzzo e alle presunte disparità con migranti africani, Marsilio osserva: “Questo fatto dimostra ciò che sosteniamo da tempo. Nessuno ha mai contestato nulla a chi fugge dalla guerra, dall’Ucraina sono arrivati donne e bambini e non uomini in età da lavoro. La differenza tra profughi di guerra e migranti economici i cittadini la vedono”.
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