L’AQUILA – “L’impianto applica una tecnologia innovativa ad alta efficienza, in grado di garantire una riduzione- azzeramento degli impatti ambientali, in linea con i principi di sostenibilità e circolarità della strategia per la transizione ecologica italiana ed a cui hanno collaborato, per le analisi dei materiali di processo (ammendanti compostati perla concimazione di terreni), il dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università dell’Aquila, oltre a esperti del settore”.
Sulla proposta di realizzazione di un impianto di trattamento-recupero di rifiuti nella zona industriale di Sassa, frazione dell’Aquila, prende la parola DiGi costruzioni srl, che replica con durezza alle levate di scudi del consigliere di opposizione Paolo Romano, consigliere e Antonio Nardantonio, presidente dell’Aduc di Preturo.
LA NOTA
L’impianto in oggetto applica una tecnologia innovativa ad alta efficienza basata su un nuovo processo di trattamento-recupero dei fanghi derivanti dalla depurazione dei reflui civili, denominato: Hydro Thermal Carbonization (cd. “HTC”).
Il progetto rappresenta un vero salto di qualità delle tecnologie applicate al trattamento dei fanghi di depurazione, in grado di concretizzare: una riduzione- azzeramento degli impatti ambientali, in linea con i principi di sostenibilità e circolarità della strategia per la transizione ecologica italiana ed a cui hanno collaborato, perle analisi dei materiali di processo (ammendanti compostati perla concimazione di terreni), il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi dell’Aquila, oltre a esperti del settore.
In una prima ipotesi si era ipotizzato la realizzazione dell’impianto nel Comune di Tornimparte (AQ), ma l’area non è stata ritenuta tecnicamente idonea per assenza delle necessarie urbanizzazioni( viabilità, linea elettriche, linea gas, e linea fognaria), in quanto la zona industriale da PRG non risulta essere urbanizzata ed avrebbe avuto dei costi esorbitanti la loro realizzazione.
Pertanto, è stata scelta dall’Azienda l’area industriale attrezzata di Sassa (AQ), più idonea e considerata “preferenziale” secondo i criteri di localizzazione previsti dal vigente Piano Regionale Gestione Rifiuti (PRGR) per l’ubicazione di impianti di trattamento/recupero rifiuti. Quindi non vi è stata a Tornimparte alcuna forma di indignazione che l’hanno fermato, Un’affermazione non corretta, ovvero falsa.
L’iter tecnico-amministrativo che è in corso c/o Regione Abruzzo relativo alla proposta di realizzazione dell’impianto“HTC”, è quello previsto dal quadro normativo vigente per i progetti di impianti assoggettati a Valutazione di Impatto Ambientale (Parte Seconda del TUA), la cui capacità annuale non supera le 20.000 tonnellate di reflui civili da trattare (ritenuto un impianto di medio-piccole dimensioni). pertanto, non si tratta di alcuna scelta arrogante.
L’impianto HTC NON incenerisce rifiuti urbani o tossici, tratta esclusivamente i residui di lavorazione ( fanghi già essiccati ) derivanti dalla depurazione di acque reflue civili. La lavorazione avviene all’interno di un capannone prefabbricato depressurizzato di mq 2’000.00 e non prevede stoccaggi o immagazzinamenti di materiali esterni all’area.
L’Azienda ribadisce che intende operare correttamente per fornire il territorio regionale di una tecnologia ambientale Avanzata e Sicura che potrà far fronte all’accertata e atavica carenza impiantistica per il trattamento di tali flussi di rifiuti nella nostra regione e che costringe le aziende pubbliche e private del ciclo idrico integrato a smaltire in realtà extra-regionali a costi esosi che in seguito si ripercuotono, questo si in modo rilevante, sulle tariffe di depurazione applicate alle utenze interessate.
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