L’AQUILA – L’Ispettorato Territoriale del lavoro dell’Aquila traccia un primo bilancio delle verifiche ispettive effettuate nel mese di agosto nel settore del turismo e dei pubblici esercizi, nel corso di una campagna straordinaria finalizzata a contrastare il fenomeno del lavoro sommerso effettuata prevalentemente nelle zone di Castel del Monte, Tagliacozzo, Cappadocia, Scanno, Pescasseroli, Avezzano, Celano, Ovindoli, Aielli, Roccaraso e Castel di Sangro.
Nelle 24 attività sottoposte a verifica su un totale di 45 lavoratori occupati ben 18, corrispondente ad una percentuale del 40% sono risultati completamente “in nero”, ovvero senza alcuna tutela contrattuale o assicurativa.
Oltre al lavoro nero, gli ispettori del lavoro hanno rilevato una serie di altre irregolarità, dall’orario di lavoro alla consegna del prospetto paga, dal riposo settimanale al mancato pagamento degli straordinari che hanno portato la percentuale di irregolarità al 70%.
Rispetto al lavoro nero, le sospensioni previste per il suo superamento sopra la soglia del 10% rispetto al personale occupato, sono state adottate nei confronti di 7 datori di lavoro, mentre a carico di altre due imprese il provvedimento cautelativo è scattato per la mancata elaborazione del DVR (documento di valutazione del rischio).
Ad oggi tutti i provvedimenti di sospensione adottati per lavoro nero sono stati revocati consentendo ai lavoratori occupati irregolarmente di poter sottoscrivere un contratto di lavoro per almeno tre mesi.
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