UCRAINA: ACCOGLIENZA CASE, IN ABRUZZO NESSUNA RICHIESTA. “ALLEGGERIRE PRESSIONE SU HOTEL PER ESTATE”

23 Aprile 2022 08:27

Regione - Cronaca

L’AQUILA – Il bando è scaduto ieri sera ma in Abruzzo non risulterebbero candidature di reti e associazioni privati per prendere parte al nuovo sistema di “accoglienza diffusa” che prevede un rimborso di 33 euro al giorno per ogni rifugiato e progetti di ospitalità alternativi a quelli pubblici dei sistemi Cas e Sai.





“L’Abruzzo si è attivato, abbiamo anche convocato un tavolo con i rappresentanti del Forum del Terzo settore e del Centro Servizi Volontariato regionale – ha detto al Centro Mauro Casinghini, direttore della Protezione civile abruzzese – in quella occasione i rappresentanti ci hanno segnalato criticità nelle tempistiche troppo strette per avere i requisiti, a partire da quello di almeno 300 alloggi disponibili, per partecipare al bando”.

Si tratta di misure pensate per alleggerire la pressione sugli hotel: “Al momento in Abruzzo sono circa 1.900 gli ucraini ospitati nelle strutture ricettive – ha aggiunto – Per loro è scomodo vivere in albergo e nelle prossime settimane la loro presenza, soprattutto se dovesse crescere nei numeri, potrebbe condizionare l’avvio della stagione turistica”.





Numerose le criticità riscontrate, come spiegato al Centro dal Casto Di Bonaventura, presidente del Csv Abruzzo: “Le difficoltà sono molte, trovare tante piccole realtà associative in grado di mettere a disposizione complessivamente 300 alloggi tramite i loro soci e i loro contatti privati, oltre a tutti gli altri servizi necessari, è un’impresa davvero ardua”.

E così è scattata la corsa contro il tempo, insieme alla richiesta di una proroga delle tempistiche: “Abbiamo nei piani incontri per tentare di mettere in piedi una rete di associazioni e privati in grado di partecipare al bando”.

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