ROMA – In queste ore un sms sta raggiungendo i cellulari dei primi 22mila rifugiati ucraini nel nostro Paese che hanno chiesto protezione temporanea e un contributo mensile per una sistemazione autonoma: una volta ricevuto il messaggio potranno andare in un qualsiasi ufficio delle Poste e riscuotere il sostegno di 300 euro per ogni adulto – per i minori è di 150 euro – riguardo ai mesi di marzo e aprile scorsi.
Arriva la prima tranche di contributi per i profughi ucraini accolti in Italia e presto, a inizio giugno, anche per gli altri 14mila: sono in tutto 36mila quelli che finora hanno fatto domanda o sono stati inclusi nella richiesta, di cui quasi 14mila minori.
A beneficiarne saranno persone che hanno trovato da soli una sistemazione (per almeno dieci giorni nell’arco di un mese), magari presso famiglie o amici che già vivevano in Italia e i primi a riscuotere saranno quelli che hanno fatto domanda entro il 9 maggio e per i quali il Dipartimento della Protezione civile ha completato tutti i controlli. E aumentano le possibilità di integrazione anche nei territori con alcuni progetti: La Spezia è pronta ad offrire lavoro stagionale per gli ucraini che imparano la lingua italiana. I fondi dello Stato per i sussidi arrivano quindi a meno di un mese dall’attivazione dell’apposita piattaforma.
“Per venire incontro alle esigenze della popolazione ucraina siamo riusciti ad anticipare di due settimane l’erogazione dei primi contributi, inizialmente prevista nella seconda settimana di giugno e siamo particolarmente soddisfatti di questo risultato – spiega il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio – È evidente che a fronte di questi numeri si possano presentare alcune criticità puntuali, ma lavoreremo per risolverle e il nostro contact center è a disposizione di chiunque avrà bisogno di aiuto o chiarimenti”.
Si avranno a disposizione due mesi di tempo per ritirare il sostegno economico, trascorsi i quali il contributo sarà revocato. Il contributo può essere richiesto entro il prossimo 30 settembre e viene riconosciuto per un massimo di tre mesi dalla data riportata sulla ricevuta di presentazione della domanda. Ad essere esclusi da questo tipo di sostegno economico sono i rifugiati di accoglienza per tutti quei profughi alloggiati nei Centri di assistenza straordinaria (Cas), attraverso il Sistema di accoglienza e integrazione (Sai) o nelle strutture per l’accoglienza diffusa, come gli alberghi messi a disposizione dalle Regioni e Province Autonome. A La Spezia invece, dove mancano lavoratori stagionali, la prefettura ha attivato con Camera di Commercio e associazioni di categoria un progetto per l’integrazione dei profughi ucraini. Ai rifugiati adulti che ne faranno domanda, sarà offerta la possibilità di accedere a contratti trimestrali nel campo della ristorazione e delle strutture ricettive. Unico vincolo: frequentare un corso di lingua italiana.
“Le aziende lamentano, in particolare quest’anno, una forte mancanza di personale in molti settori, soprattutto in ambito turistico”, spiega Giuseppe Menchelli, direttore Confcommercio La Spezia.
“Questo permetterà, in prospettiva futura, di calibrare l’offerta sulle competenze che queste persone hanno. Il progetto si rivolge in particolare a chi ha una prospettiva di permanenza non breve”, ha spiegato la prefetto Maria Luisa Inversini.
Il corso di alfabetizzazione è un primo punto di partenza per un eventuale esame per ottenere la cittadinanza.
“Rispetto ad altre tipologie di migrazione, gli ucraini hanno generalmente alle spalle una formazione scolastica di livello e apprendono con facilità”, ha sottolineato Andrea Minghi del Centro provinciale istruzione adulti.
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