UN VIDEOGIOCO CONTRO IL CONTAGIO DI CORONAVIRUS, INIZIATIVA DI LICEO MONTESILVANO

27 Marzo 2020 14:02

Pescara - Cronaca

PALERMO – L'ispirazione viene da lontano: Super Mario Bros e gli arcade games degli anni '80. Ma il tema è assolutamente attuale: il Coronavirus e le regole da seguire per scongiurarne la diffusione.

Un argomento che i ragazzi della II C del liceo D'Ascanio di Montesilvano, paese del pescarese, hanno tentato di sviluppare con un linguaggio in grado di raggiungere i giovani: il videogioco.





Nonostante la quarantena e le difficoltà della didattica da remoto, i professori Graziano Fabrizi e Monica Mariani, non nuovi a iniziative simili, hanno progettato insieme a una ventina di studenti “Memory Etciù e il virus non c'è più” gioco didattico che insegna ai ragazzini cosa fare e cosa non fare ai tempi della pandemia. Si può giocare sulla piattaforma www.gamefalconeborsellino.it su cui si possono trovare anche altri due progetti: follow the money e rinascita scott, dedicati alla lotta alle mafie.

“La nostra iniziativa è nata nel 2019 per il concorso indetto dal Miur e dalla Fondazione Falcone per il 23 maggio. Il portale è una piattaforma pensata per aiutare ragazzi ad avvicinarsi a certi argomenti. Il gioco come strumento didattico insomma”, spiega Fabrizi, giovane docente di disegno e storia dell'arte.

“Ci siamo chiesti come fare educazione alla legalità e alla cittadinanza in modo coinvolgente per gli studenti e come aiutare i colleghi e abbiamo pensato ai videogiochi ispirati a Super Mario”. Per la scuola, diretta dalla preside Diana De Angelis, sono progetti a costo zero. “I software sono gratuiti e abbiamo realizzato tutto da soli”, spiega il professore. Nei videogiochi della IIC non si uccide, non c'è violenza.





E il “cattivo” comunque non viene mai demonizzato, ma visto semplicemente come un avversario. “Cerchiamo di usare un linguaggio rispettoso visto lo scopo che abbiamo – dice – Ad esempio nel videogioco contro la ndrangheta il magistrato Gratteri vola su un libro e lancia le manette ma non spara”.

“Memory Etciù” è stato realizzato in 15 giorni e spiega ai più piccoli l'importanza di lavarsi le mani, non toccarsi il volto, insomma tutto quel che gli esperti raccomandano contro il coronavirus. I ragazzi stanno ora lavorando alla versione inglese, pensata perché scuole americane, turche e tedesche sono interessate a condividerlo.

Nella progettazione ogni ragazzo impiega le proprie abilità: c'è chi si occupa della grafica, in particolare un ragazzo ipovedente extracomunitario, chi della parte software, chi scrive i testi, chi cura la nota stampa per promuovere il gioco su instagram o tik tok. Sui social i ragazzi non compaiono né in foto, né col nome completo, ma figurano con immagini di loro avatar. 

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