UNIVAQ, CAOS TASSE: “BENE PROROGHE, ORA STATO AIUTI FAMIGLIE COLPITE DA CRISI COVID”

PAGAMENTO COA PROROGATO AL 31 MARZO E POSSIBILITA' DI PRESENTARE ISEEU 2021 IN CASO DI ISEE DIFFORMI O NON VALIDI; SINDACATO STUDENTESCO, "PER SCONTISTICHE E GRATUITA' DEL DIRITTO ALLO STUDIO RETTORE CI APPOGGI AL CRUA "

di Mariangela Speranza

26 Febbraio 2021 07:09

L'Aquila - Scuola e Università

L’AQUILA – Gli iscritti dell’Università degli studi dell’Aquila, che nelle scorse settimane si sono visti inserire per errore nella fascia di contribuzione massima a prescindere dalla documentazione Isee consegnata al momento dell’immatricolazione, non saranno costretti a pagare importi sproporzionati o eccessivi rispetto alle reali possibilità delle proprie famiglie.

Nella giornata di mercoledì, infatti, il consiglio di amministrazione dell’Università degli studi dell’Aquila ha deliberato in favore della possibilità, per tutti gli studenti che hanno rilevato discrepanze tra l’autocertificazione del 2021 rispetto a quella del 2020, di presentare, attraverso il pagamento di una mora di 100 euro, la documentazione Iseeu relativa all’anno corrente, andando così a ovviare a una delle problematiche contributive emerse con la recente pubblicazione dei bollettini delle rate previste per l’anno accademico in corso.

Tutte problematiche principalmente legate alla tassazione universitaria, per la cui risoluzione sia le associazioni che i sindacati studenteschi aquilani si sono battuti in nome del diritto allo studio, dapprima occupandosene in consiglio studentesco e poi, ad approvazione all’unanimità avvenuta, sottoponendo le proprie istanze ai vertici dell’ateneo. Vertici che, se da un lato hanno dimostrato piena disponibilità a collaborare, dall’altro si sono visti costretti a rigettare alcune richieste. Questo però, spiega ad AbruzzoWeb il coordinatore dell’Unione degli universitari (Udu) L’Aquila, Matteo Paoletti, “semplicemente per motivi organizzativi o comunque legati al bilancio”.

Prorogare i termini delle tasse, consentendo di scaglionare il pagamento del Contributo onnicomprensivo annuale (Coa) in più soluzioni; discutere in Consiglio di amministrazione una scontistica sul Coa di tipo progressivo rispetto all’Isee del 2021, vista anche la minore fruizione dei servizi universitari causa Covid; stanziare una somma pari a 30mila euro per sopperire alle carenze di coloro che, altrimenti, farebbero fatica a versare l’importo richiesto, magari anche valutando l’esenzione totale per le famiglie in situazioni di impossibilità economica.





Queste, in pratica, le principali richieste inoltrate dai rappresentanti studenteschi all’ateneo che, se da un lato ha votato in favore della proroga al 31 marzo della prima del Coa, altrimenti in scadenza il primo dello stesso mese, dall’altro si è visto nuovamente costretto a rifiutare le istanze sulle scontistiche da applicare sugli importi delle tasse, oltre che la proposta relativa allo stanziamento di risorse in favore degli iscritti in difficoltà.

Un tema, quello della contribuzione universitaria, strettamente connesso alla volontà di associazioni e  sindacati degli studenti, di far sentire la propria voce sulle spese che gravano sulle famiglie di ceto medio, soprattutto in relazione al periodo di pandemia in corso e alla conseguente crisi economica.

“Si tratta di problematiche sociali di grande attualità – dice Paoletti – Problematiche che rendono necessari interventi mirati, anche e soprattutto alla luce delle varie situazioni di disagio che negli ultimi tempi sono sempre più evidenti. Oltre che delle recenti difformità emerse in tema Isee, in base alle quali molti studenti compresi nella cosiddetta ‘No Tax Area’, si sarebbero ritrovati a pagare cifre ben più alte di quelle previste dalla reale fascia di appartenenza, se solo il consiglio di amministrazione non avesse confermato, ieri come in passato, la possibilità di presentare i dati dell’anno corrente”.

Sempre legate al tema dell’impoverimento della popolazione studentesca, sono inoltre le proposte di applicazione, compatibilmente con le risorse in bilancio, della scontistica sugli importi proporzionale all’Isee. In particolare, specifica lo stesso Paoletti, se riguardo la richiesta di “posticipare al 31 marzo il termine del pagamento della prima e dell’ultima rata, consentendo anche, laddove possibile, di scaglionare il pagamento del Coa in diverse soluzioni, era ovvio che l’ateneo ci venisse incontro, per quanto concerne le scontistiche il discorso si fa un po’ più complicato”.





Nonostante si tratti di scontistiche rese ancor più necessarie dalla minore possibilità di fruizione dei servizi universitari registrata nel periodo Covid da parte degli iscritti. Non a caso, tra le richieste rivolte all’amministrazione dell’università figura anche quella di consentire il ritorno allo svolgimento in sicurezza dell’attività di sportello in presenza dell’ufficio tasse, fermo ormai da inizio pandemia o comunque di prolungare gli orari di sportello telefonico, ridotta oggi a un’ora al giorno per 5 giorni a settimana.

“Siamo consapevoli del fatto che dalla didattica a distanza non sia derivato un gran risparmio e sappiamo anche che, affinché avvengano cambiamenti strutturali di questo genere, è necessario che lo Stato per primo compensi e, soprattutto, investa in misura maggiore negli atenei”.

Stesso discorso per la richiesta relativa allo stanziamento di fondi pari a 30mila euro, attraverso i quali la commissione di diritto allo studio Univaq possa valutare anche l’esenzione dal pagamento della rata per particolari situazioni di impossibilità al pagamento, magari tramite una specifica procedura di valutazione delle casistiche. Una richiesta, questa, rigettata già in passato.

“Come associazione siamo per l’università gratuita a prescindere – conclude Matteo Paoletti – ed ecco perché abbiamo chiesto al rettore Edoardo Alesse anche di appoggiarci in sede di Conferenza dei rettori (Crua). Consci del fatto che gli atenei, con le risorse attualmente a disposizione, possono arrivare fino a un certo punto e tenendo conto che le tasse delle università italiane sono invece tra le più alte d Europa, auspichiamo che possa quindi farsi portavoce di questa nostra istanza, esattamente come già fa l’Udu in sede nazionale”.

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