VACCINI: PRIORITA’ ANCHE A SINDACI E MEMBRI COC, SOSPETTI SU “FURBETTI” A L’AQUILA

SVILUPPI SU VICENDA PRESUNTA LISTA DI "SALTAFILA" NELLA ASL 01 DENUNCIATA DA PRESIDENTE PD BENEDETTI; TRA EQUIPARATI A PROTEZIONE CIVILE SINDACO BIONDI PREFERISCE ATTENDERE, "EVITARE POLEMICHE"; TINARI, "ERRORE MARSILIO AVER DATO CANALE PRIVILEGIATO A MAGISTRATI", GIANSANTE, "IN PROVINCIA 16MILA SU 18MILA OVER 80 HA AVUTO PRIMA DOSE"

di Filippo Tronca

31 Marzo 2021 17:27

L'Aquila - Abruzzo, Cronaca

L’AQUILA – Anche in Abruzzo sembra accelerare la campagna vaccinale con 221.302 dosi finora somministrare su  248.490, l’89%, dato superiore alla media italiana.

Ci sono però zone d’ombra e motivi di polemica: dopo la decisione del presidente della Regione, Marco Marsilio, Fratelli d’Italia, di inserire gli operatori della giustizia tra le categorie prioritarie, fa discutere quella di pari segno che riguarda le categorie “equiparate” alla Protezione civile.

Ovvero, anche sindaci, assessori, dirigenti comunali, che svolgono questa funzione nei Coc, i Centri operativi comunali, e nelle varie unità di crisi, che organizzano campagne di screening e vaccinazione, e così via, e dunque potenzialmente a maggior rischio contagio.

Inoltre da quanto si apprende la Procura della Repubblica dell’Aquila potrebbe aprire un’inchiesta, su una lista della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, di circa 80 nomi, ma potrebbero essere molti di più e anche con nomi grossi della politica e delle professioni, che avrebbero ricevuto il vaccino senza averne diritto, perché non inseriti in nessuna categoria prioritaria.

Tutto è nato da una iniziativa del presidente del Pd, l’avvocato Carlo Benedetti, di accedere agli atti, accendendo i riflettori sulla vicenda.

A margine dell’inaugurazione del nuovo centro vaccinale di Bazzano, frazione ad est dell’Aquila, che a regime garantirà 500 vaccini al giorno, al microfono di Abruzzoweb il direttore della Asl 01, Roberto Testa, ha risposto con un secco “no comment”. Prende posizione invece il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, sia sulla necessità di fare piena chiarezza sull’esistenza di una lista di “salta-fila”, sia sulla priorità accordata agli equiparati alla Protezione civile, annunciando che lui ha già comunicato di non volersi vaccinare prima degli altri, “per evitare polemiche”.

L’avvocato Roberto Tinari, presidente del consiglio comunale dell’Aquila, di Forza Italia, giudica un errore la decisione di Marsilio di aver dato priorità agli operatori di giustizia.





Infine il direttore del servizio Igiene ed Epidemiologia, Enrico Giansante, della Asl aquilana,  assicura che al di là di tutto, l’importante è che in Abruzzo e in provincia le vaccinazioni stiano decollando, assicurando per quel che riguarda la provincia di sua competenza, che 16mila sui 18 mila over80 che hanno aderito, hanno già ricevuto la prima dose, assicurando insomma che le categorie “specifiche”, vedi gli equiparati alla funzione di Protezione civile e operatori della giustizia non influiranno in ogni modo sulle vaccinazioni di anziani e fragili.

Per quanto riguarda i presunti “furbetti” del vaccino Biondi è invece risoluto: “Se ci sono delle illegittimità nelle priorità e favoritissimi, è giusto che si faccia piena luce, e che siano eventualmente sanzionati, ma evitiamo che polemiche che riguardano poche decine di persone. Non va inficiato il lavoro che ha riguardato in Abruzzo oltre 220mila persone che già sono state vaccinate. E’ un tema molto sensibile, in ogni caso, bene dunque che ci sia molta rigidità nel verificare che tutto si sia svolto secondo le regole”.

Per quanto riguarda la priorità agli equiparati alla funzione di Protezione civile, Biondi rivela che, come altri amministratori pubblici, tra assessori e sindaci, anche lui ha deciso di rinunciare. “Ho fatto espungere il mio nome, ho chiesto di non venire contemplato nell’elenco, proprio per evitare polemiche”.

Ma aggiunge: “ritengo in ogni caso che chi faccia parte dei Coc e delle unità di crisi debba essere vaccinato al più presto, sono persone esposte al contagio nell’esercizio delle loro funzioni”. Sull’argomento, sempre a questa testata commenta il direttore della Asl Testa: “per quanto riguarda le priorità ci atteniamo pedissequamente  al piano regionale,  e teniamo conto della disponibilità dei vaccini, quando avremo una disponibilità adeguata sarà possibile dare risposta a tutte le categorie”.

Come a dire, comunque la priorità spetta in ogni caso ad over 80, over 70 e categorie fragili, quelle principalmente raccomandate dalle linee guida del governo, recepite e “integrate” dalle Regioni.

Interpellato sulla questione degli equiparati alla funzione di Protezione civile, commenta Giansante: “Nella Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila abbiamo effettuato finora 54 mila inoculazioni, circa 36 mila prime dosi e 18mila seconde dosi, con un trend che aumenta ogni giorno. Per quanto riguarda gli over 80, hanno ricevuto una prima dose circa 16 mila, sui 18mila che hanno fatto richiesta. Tenuto conto che il richiamo deve essere fatto entro due settimane, possiamo affermare che  per metà aprile avremo concluso le vaccinazioni per una delle categorie più a rischio”.

Questo però di fronte ad una platea potenziale complessiva in provincia di 22omila residenti, dunque la strada da percorrere è ancora lunga. In ogni modo la vicenda delle categorie con priorità deve essere inquadrata in questa situazione complessiva, ovvero non influiranno più di tanto sui numeri complessivi.





“Noi ci atteniamo ai protocolli regionali, come ovvio, e tra questi ci sono quelle persone, che possono essere anche sindaci e amministratori, che svolgono azioni a rischio, che si espongono al contagio, si pensi all’organizzazione di campagne di screening, che fanno front line nella macchina dell’emergenza”.

Infine Tinari prende le distanze da Marsilio, per quanto riguarda gli operatori della giustizia. “In questa occasione il presidente Marco Marsilio ha sbagliato: la priorità delle vaccinazioni deve essere data alle persone anziane e fragili, personale della giustizia e magistrati, potevano aspettare, come è giusto aspettare per noi  avvocati”, afferma ad Abruzzoweb.

Marsilio nella delibera di Giunta regionale 173, ha inserito, uno dei pochi in Italia, nelle categorie prioritarie della fase due delle vaccinazioni, equiparandoli al personale scolastico e alle forze armate, anche gli operatori della giustizia, ovvero magistrati togati e onorari, giudici di pace, avvocati e praticanti avvocati nonché personale amministrativo del Tribunale, della Procura della Repubblica e dei Giudici di pace, e di tutto il Distretto.

Questo quando molto resta da fare per le vaccinazioni degli over 80, persone con patologie e disabili.

Marsilio ha però spiegato però che le vaccinazioni agli operatori della giustizia non rallenteranno quella per le categorie fragili.

Esclusi invece gli avvocati che hanno vivacemente protestato, per voce del Consiglio ordini forensi Abruzzo (Cofa), e non per chiedere anche loro un canale previlegiato ma sottolineando, ironicamente, “la soddisfazione per il fatto che all’avvocatura abruzzese, pur se protagonista del ‘servizio essenziale della giustizia’ in misura almeno pari ai magistrati ed al personale di cancelleria, sia risparmiato l’imbarazzo di una priorità che si tradurrebbe di fatto in un privilegio, che in molti non comprenderebbero, sottolineando l’ovvia ma necessaria considerazione che non esiste giustizia senza avvocati”.

Sulla stessa linea Tinari: “Oggettivamente è un grosso limite di questo piano, per quel che riguarda la mia categoria, è giusto che aspetti, che dia la precedenza a chi è più a rischio. Ma lo stesso doveva avvenire per il personale della giustizia, io li avrei messi per ultimi, assieme a noi avvocati. Le linee di indirizzo di Mario Draghi di ragionare per fasce di età, fragilità e patologie era giusta, ogni Regione non può fare poi come gli pare. Ma queste sono mie opinioni”.

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