VASTO – A poco più di un anno dalla ricorrenza del 50° dalla scomparsa del grande artista Carlo D’Aloisio di Vasto, si è messa in moto la macchina organizzativa per onorare questo importante appuntamento.
Sotto la spinta della famiglia D’Aloisio, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale della Città del Vasto e con altri Enti istituzionali pubblici e privati che vorranno aderire all’iniziativa, l’ambizioso progetto prefigura il coinvolgimento diretto della Comunità abruzzese ed in primis di quella vastese, nell’attività di ricerca, catalogazione e valorizzazione delle numerose opere del Maestro, dedicate al territorio ed ai protagonisti dell’Abruzzo, ampiamente diffuse e presenti nelle case e nelle sedi private locali.
Scopo principale del progetto, è quello di stimolare e consolidare il rapporto identitario tra i Cittadini e il Patrimonio Artistico-Culturale del Territorio.
L’iniziativa si articolerà in diverse fasi: innanzitutto la costituzione del Comitato Promotore e della Commissione Artistica, cui farà seguito il lancio di una Campagna di Comunicazione, volta alla sensibilizzazione dei cittadini abruzzesi, per favorire la spontanea segnalazione delle opere del Maestro nella propria disponibilità, al fine di promuoverne culturalmente e matrimonialmente il valore, attraverso la compilazione on line di una apposita scheda contenente l’immagine e le principali informazioni disponibili sull’opera.
Successivamente, seguirà l’attività di raccolta e catalogazione delle segnalazioni ricevute, anche attraverso la progressiva pubblicazione delle opere nel sito web appositamente dedicato all’iniziativa e collegato con quelli del Maestro e dei Partner.
L’ultima fase del progetto è rappresentata dal coordinamento editoriale ed espositivo, a cura della Commissione Artistica, delle opere raccolte per l’allestimento della mostra all’interno di Palazzo d’Avalos e la pubblicazione del catalogo della manifestazione.
Carlo D’Aloisio nasce a Vasto il 13 aprile del 1892 da Luigi e Lucia Jecco.
Sin da ragazzo, si dedica con passione all’arte da autodidatta. Dopo due incoraggianti esordi espositivi, a Castellamare Adriatico e Ortona, lascia la sua casa di Vasto alla volta di Roma, dove sono maggiori le possibilità di successo e di lavoro.
Nel 1910 esordisce come xilografo, collaborando a vari periodici tra i quali La Rivista d’Oggi, L’Attualità, Il Romanzo dei Piccoli e, successivamente con Emporium, Satana Beffa, Corriere dei Piccoli, oltre ad illustrare molte copertine di libri stampati per gli editori Carabba, Mondadori, Trevisani, Maffei e Berlutti.
Notevole è anche la produzione pittorica con numerose personali in Italia e all’estero, oltre che a mostre collettive, Biennali e Quadriennali. Nel 1927 sposa Elisabetta Mayo, anch’egli artista di notevoli capacità, in particolare nella scultura.
Dal 1930 al 1933 pubblica L’Almanacco degli Artisti. Il Vero Giotto, con la partecipazione di tutti i più grandi artisti e critici dell’epoca.
Nel 1935 gli viene affidato l’incarico di creare ed allestire la Sezione Moderna del Museo di Roma. Successivamente diviene direttore e conservatore del Museo, nonché direttore del Palazzo delle Esposizioni e della Galleria Comunale d’Arte Moderna. Nel 1950 propone al Comune di Roma, ottenendolo, il trasferimento del Museo della Galleria nella sede attuale di Palazzo Braschi. Cura egli stesso la direzione del restauro del Palazzo e la sistemazione delle opere museali, documentative ed artistiche.
Vince numerosi premi e medaglie d’oro, tra cui quella del Presidente della Repubblica Italiana.
Le sue opere sono oggi conservate nelle maggiori gallerie d’arte d’Italia, Europa,America e in numerose collezioni private. Muore a Roma il 21 Novembre 1971.
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