VERSO IL VOTO: FI SILURA PAGANO, NO SEGGIO, A RISCHIO SEGRETERIA, PRONTI MARTINO E SOSPIRI?

ALTA TENSIONE IN CASA DEGLI AZZURRI DOPO CHE POSTO BLINDATO ALL'UNINOMINALE IN ABRUZZO DESTINATO AL SENATORE USCENTE E' STATO DATO ALLE MARCHE

14 Agosto 2022 08:29

Regione - Politiche 2022

PESCARA – Un seggio sicuro e blindato all’uninominale alla Camera scippato a Forza Italia in Abruzzo, a vantaggio delle Marche, che diventa un “siluro” lanciato dai vertici nazionali del partito al  segretario regionale e senatore uscente, il 65enne avvocato pescarese ed ex presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, per il quale non solo ora è a rischio la ricandidatura, data per certa fino a poche ore fa, ma anche il suo ruolo guida del partito.

Con la parallela ascesa da nuovi protagonisti, del presidente del Consiglio regionale, il 48enne pescarese Lorenzo Sospiri, che potrebbe diventare a breve il nuovo coordinatore del partito, e del 46enne deputato uscente Antonio Martino, pescarese, eletto nel collegio uninominale dell’Aquila con Pagano suo sponsor cinque anni fa. Ovvero le due nuove leve del partito in regione, con Roma che preme per un rinnovamento, anche generazionale.

I due sono a questo punto in pole per un posto da capolista al proporzionale, uno alla Camera uno al Senato, con elezione non certa, ma comunque probabile, se Forza Italia riuscirà a crescere in campagna elettorale rispetto all’attuale 8% a cui è dato dai sondaggi, attraendo gli elettori moderati del centrodestra, a trazione Fratelli d’Italia e Lega.

Fino ad ora Martino e Sospiri non hanno avuto buoni rapporti, ma ora sarebbero già in contatto per ragionare sul nuovo corso, come assicurano fonti romane.

Del resto la gestione di Pagano da anni viene criticata da una parte degli azzurri, che l’accusa per l’atteggiamento accentratore e la politica non condivisa, anche da parte dello stesso Martino e Sospiri, e spesso la sua poltrona ha traballato anche se alla fine si è sempre salvato. Comunque c’è da dire che un avvicendamento a capo della segreteria regionale in campagna elettorale è assai improbabile. Potrebbe anche accadere che sia lo stesso Pagano a fare un passo indietro, se gli venisse offerto un seggio al Senato.





Il seggio  abruzzese dello scandalo spetterà ora a Fratelli d’Italia, visto che lo ha ceduto nelle Marche, ma una cosa è chiara: a chiedere una casella in più  nelle Marche con il sacrificio dell’Abruzzo sono stati i vertici di Forza Italia.

Secondo fonti interne a Fdi, ci sarebbe anche la disponibilità di ridare indietro il seggio sicuro  a Fi, come un atto di solidarietà nei confronti di un alleato. Ma si sa che in politica non su fa nulla per nulla. Ancora da scoprire il motivo di tanta magnanimità.

La bomba è esplosa l’altro ieri, quando il partito nazionale, a cominciare dal presidente, l’eurodeputato Antonio  Tajani, ha “spostato” dall’Abruzzo alle Marche uno dei 42 seggi all’uninominale spettanti agli azzurri, per assicurare un posto al commissario regionale del partito, Francesco Battistoni, sottosegretario all’Agricoltura del governo uscente. E così l’Abruzzo è unica regione in Italia, assieme al Friuli Venezia Giulia , che non avrà seggi blindati all’uninominale.

Inutile, dopo poche ore, la trasferta a Roma capitanata da Pagano, assieme a Sospiri, Martino il capogruppo Mauro Febbo, l’assessore Daniele D’Amario, e, come federato a Fi, il consigliere regionale di Valore Abruzzo, Simone Angelosante. Tajani è stato irremovibile, e Pagano e company sono  tornati in Abruzzo con un pugno di mosche. Senza esito anche le telefonate che Pagano ha fatto poi a Villa Certosa in Sardegna, a Porto Rotondo, dove era in corso un summit, proprio dedicato alle candidature, con Silvio  Berlusconi, Tajani, Licia Ronzulli e  Alessandro Cattaneo, responsabile nazionale dei Dipartimenti del partito. Da quanto si apprende il telefono è rimasto muto.

Pagano ha poi diramato una nota,  invitando la stampa a frenare le fughe in avanti, lasciando intendere che i giochi non sono affatto chiusi: “E’ in atto – spiega – un più complesso ragionamento all’interno della direzione nazionale del partito che non è affatto concluso. Pertanto non vi è nulla di definitivo, in merito alle candidature”.

Contattato da Abruzzoweb assicura che la partita non sia chiusa Febbo, che resterà in Regione  e non è interessato ad una candidatura: “aspettiamo notizie da Roma dopo aver rappresentato ai vertici nazionali di ieri particolari che forse a loro sono sfuggiti”, ha affermato.





C’è chi invece assicura che i giochi sono fatti, visto il difficile puzzle delle candidature da comporre, e da depositare tra le ore 8 del 20 agosto e le ore 20 del 21 agosto, presso le cancellerie delle Corti di appello. Se infatti il seggio sarà restituito a Forza Italia in Abruzzo, poi ne andrebbe tolto un altro in una altra regione, da restituire a Fdi, visto che sulle Marche la partita è fatta.

Nonostante Fratelli d’Italia abruzzese, come detto,  sarebbe anche disposta a fare un passo indietro, un altro uninominale al partito di Meloni certo fa più che comodo, vista la lunga fila di pretendenti per un biglietto da staccare per Roma, ben cinque, addirittura sei, ma altrettanto importante è mantenere gli equilibri in consiglio regionale nella maggioranza di Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, ex senatore romano di origini abruzzesi, dove Fi ha 2 consiglieri e un assessore, e può contare pure sui tre “federati” di Valore Abruzzo.

A questo proposito non può essere considerata moneta di scambio l’appoggio di Fi alla ricandidatura di Marsilio alle elezioni regionali della primavera del 2024 in cambio della restituzione del seggio, visto che se Marsilio dovesse ripresentarsi, Forza Italia non avrebbe la forza di opporsi, isolandosi e rompendo la coalizione del centrodestra. (red.)

 

 

 

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