L’AQUILA – “La prefettura dell’Aquila ci ha convocato per domani. Ci è voluta pazienza. Tanta . Solleciti ripetuti al fine di farci ascoltare. E’ un primo passo. Non sarà sufficiente. Nessuna presa d’atto della problematica più volte denunciata sarà sufficiente. Manca poco più di un mese al termine del mercato di maggior tutela”. Lo dicono i sindacati confederali in relazione alla vertenza Tecnocall.
“Mancano 33 giorni al dramma denunciato come prevedibile. La fine dell’anno rischia di essere un appuntamento drammatico per circa cento tra lavoratrici e lavoratori aquilani, per le loro famiglie e per la collettività complessivamente intesa. Ed allora, non è più il tempo di ” prendere tempo”….quel tempo è finito. E’ il tempo di trovare o rappresentare soluzioni. Non ci accontenteremo di rassicurazioni formali o prese d’atto. Noi lotteremo e difenderemo fin che necessario il sacrosanto diritto alla dignità ed al lavoro. Non siamo un orpello. Non possiamo essere sacrificati a logiche che non comprendiamo e che non condividiamo”.
“Rivendichiamo il diritto ad esistere, come lavoratrici e come lavoratori. Per queste ragioni, in contemporanea all’incontro previsto per le ore 10, 30 presso la Prefettura dell’Aquila, saremo fisicamente presenti dinanzi la sede istituzionale a rivendicare il nostro diritto di cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori. Non permetteremo a nessuno di umiliarci e farci sentire un refuso di norme cervellotiche e non accettabili”.
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