VILLA SANTA MARIA – “Se dovesse realizzarsi l’inserimento della scuola alberghiera di Villa Santa Maria in un istituto comprensivo – comprendente scuola dell’infanzia, primaria e media – ci troveremmo di fronte a una ‘macedonia formativa’ che oltre a danneggiare i ragazzi delle scuole dell’obbligo segnerebbe l’ennesimo declassamento, e quindi l’anticamera della fine, di uno degli istituti professionali alberghieri tra i più antichi e rinomati d’Italia”.
Lo dichiara la Onlus ‘Peppino Falconio‘, che, interpellata dall’Ansa, commenta così l’allarme lanciato dalla Cisl Abruzzo Molise del rischio della “perdita della propria specificità e autonomia” per l’istituto alberghiero ‘Marchitelli’ di Villa Santa Maria (Chieti), patria dei cuochi e del loro patrono San Francesco Caracciolo. Giuseppe Falconio detto Peppino è stato executive chef e docente di quattro istituti alberghieri italiani: Pescara, Formia, Castrovillari e Villa Santa Maria, istituto dove ha insegnato per gli ultimi venti anni di carriera. Dopo la sua scomparsa nel 2020 i figli hanno istituito una onlus che in suo nome e nel suo ricordo eroga ogni anno borse di studio gratuite per gli allievi degli istituti alberghieri italiani.
“All’emorragia di iscrizioni degli ultimi anni – continuano dalla Onlus Falconio – si aggiunge questa ipotesi che, qualora confermata, sarebbe un colpo da cui alzarsi sarebbe difficile. Da tre anni, da quando abbiamo iniziato la nostra attività di sostegno ai ragazzi degli alberghieri attraverso borse di studio gratuite, abbiamo potuto constatare quanta difficoltà attraversano questo genere di istituti professionali. In un periodo dove si fa un gran parlare di Made in Italy e sovranità alimentare sarebbe paradossale affossare una storica scuola per cuochi in nome di una riorganizzazione didattica che a nostro avviso sarebbe tutt’altro che efficace e migliorativa per i ragazzi”.
“Ci sentiamo di fare un appello a tutte le istituzioni coinvolte, locali, regionali e nazionali – aggiungono i Falconio – affinché quello che per anni è stato un fiore all’occhiello dell’Abruzzo nel mondo possa trovare i giusti investimenti economici e le giuste idee per tornare ad essere punto di riferimento per i cuochi abruzzesi e nazionali. Come lo scorso anno, quando organizzammo un convegno proprio per parlare del futuro degli istituti alberghieri, siamo pronti a collaborare e a fare la nostra parte da villesi, da figli di cuochi e da cittadini di un paese che dal Cinquecento lega il proprio nome al mondo della cucina”.
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