L’AQUILA – Vittoria Rea aveva solo 18 mesi nel 2011, quando la mamma, Melania, venne uccisa, lasciata agonizzante nel bosco di Ripe di Civitella dopo essere stata colpita con 35 coltellate.
E da mercoledì scorso, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ha cambiato cognome, rifiutando quello del padre Salvatore Parolisi e scegliendo quello della mamma, Rea. L’ex caporalmaggiore uxoricida, condannato a 20 anni di carcere, ha già scontato quasi metà della sua pena.
Il caso di Melania continua a sconvolgere il Paese, anche a anni di distanza e che si aggiunge ai femminicidi di cui continuano a riempirsi le cronache, nonostante le nuove leggi, norme giuridiche di più immediata e veloce applicazione come il Codice rosso.
La piccola Vittoria oggi ha 11 anni, è cresciuta con i nonni materni, protetta nella cittadina di Somma Vesuviana. Una scelta, quella di cambiare cognome, dettata dalla voglia di cancellare le tracce dell’uomo condannato per il feroce femminicidio della sua giovane mamma.