VISCO A LANCIANO: GOVERNATORE BANKITALIA DIFENDE MISURE BCE, ”MA PAESI AGISCANO SU CRESCITA”

28 Settembre 2019 20:45

Chieti - Economia

LANCIANO  – Il nuovo pacchetto di misure varato dalla Bce è “adeguato e necessario”, visti i segnali sempre più forti di rallentamento dell'economia “che attraversa tempi difficili” e i rischi di deflazione perché la prudenza in questi casi “è controproducente” anche se, al solito, gli stati devono fare la loro parte per rilanciare la crescita non lasciando tutto nelle mani delle banche centrali.

Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, oggi a Lanciano, dove ha partecipato alle giornate dell'economia Marcello de Cecco, difende così le decisioni prese a settembre dal consiglio e dal presidente uscente Mario Draghi (fra cui la riduzione del tasso di interesse sui depositi e il riavvio del Qe) che hanno provocato le critiche di alcuni governatori come quelli di Germania, Francia e Paesi Bassi e le dimissioni della consigliera tedesca Sabine Lautenschaeger. Critiche a volte espresse “anche fuori dal consiglio con una cacofonia” sulla “quale porre attenzione” dice Visco, cui non piace la parola 'bazooka': “le misure sono proporzionali”.





 Visco rompe il silenzio che sempre mantiene sul tema proprio per il dibattito scatenato sull'argomento dai media e dagli osservatori.  Alcuni si sono spinti a parlare di una Bce fortemente divisa e perciò più debole in vista dell'arrivo di Christine Lagarde.

Per il governatore quindi “sarebbe bene che si pubblicassero le posizioni e le ragioni di dissenso dei consiglieri dopo le riunioni (idea scartata a suo tempo) per evitare le interpretazioni di chi vede interessi nazionali alla base delle critiche. E' naturale che ci siano riserve su singoli aspetti, dice, ma le analisi condotte dimostrano la loro efficacia complessiva”.

Peraltro, sottolinea Visco, le decisioni della Bce “non arrivano all'improvviso” nella riunione di settembre, perché già a giugno e luglio il consiglio si era tenuto le mani libere in caso di mancati segnali sull'inflazione. E quindi le decisioni sono frutto di “un rallentamento dell'economia e di indebolimento dell'inflazione che si sono invece intensificati. Le tensioni geopolitiche” e sui dazi, “la forte caduta del commercio internazionale hanno continuato a gravare sulla fiducia delle imprese, sugli investimenti e sulla produzione industriale” annota il governatore.





Certo le decisioni delle banche centrali non sono le sole alla base del perdurare dei tassi negativi, i quali effettivamente se permangono tali nel lungo termine possono ridurre la loro efficacia. La causa è infatti la persistenza della debolezza dell'economia. E poi la politica monetaria da sola non basta. I paesi devono varare misure pro crescita. Quelli con “margini di intervento possono svolgere un'importante funzione di stabilizzazione; quelli con un debito pubblico elevato devono porre l'accento su una ricomposizione della spesa che privilegi le misure più in grado di sostenere la crescita, come gli investimenti pubblici e la riduzione del carico fiscale su imprese e lavoro”. Investimenti anche green, se necessario perché il tema del clima “è centrale” ed “è sbagliato risolverlo frenando lo sviluppo, serve svilupparsi bene”.

Tuttavia “è bello che i ragazzi si confrontino” e si interessino su questi temi. Infine una considerazione sui ritardi dell'Italia sulla tecnologia da alcuni attribuiti al prevalere della “cultura umanistica” a scapito di quella scientifica con la richiesta di abolire il liceo classico e lo studio del latino e greco. “E' sbagliato”, spiega Visco, lui stesso proveniente dal classico ma con una carriere di economista.

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