VOTO COMUNALI: ROSETO LABORATORIO DEGLI “INCIUCI”, CENTRODESTRA PERDE PEZZI A FAVORE DI GINOBLE

FOCUS SU TORNATA ELETTORALE NELLA CITTÀ' DELLA COSTA TERAMANA: ACCORDI TRASVERSALI SOTTOBANCO TRA EX DEPUTATO PD ORA DI ITALIA VIVA, ESPONENTI DI LEGA E FDI CON LA REGIA DIETRO LE QUINTE DEL "SEMPRE VERDE" GATTI

14 Settembre 2021 08:13

Teramo - Abruzzo, Politica

ROSETO – Roseto degli Abruzzi, città di 25mila abitanti in provincia di Teramo, si conferma, anche in vista delle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre, come un “laboratorio” politico, dove saltano gli schemi con le alleanze ufficiali che lasciano il tempo che trovano, a favore di maggioranze trasversali, tradimenti e manovre sottobanco dei vari big e comprimari in campo.

Insomma, un vero “minestrone”, un agone dove a primeggiare sono i talenti naturali dell’arte dell’ “inciucio”, nel senso politico del termine, in una delle citta abruzzesi  più importante al voto.

Accade in questa tornata soprattutto nel centrodestra che si presenta, almeno questa la vulgata, unito e compatto a sostegno del professor William Di Marco, appoggiato da Lega, Fdi, Forza Italia e civica Identità culturale  dopo che la Lega, che a Roseto ha come uomo forte il deputato Giuseppe Bellachioma, ex coordinatore regionale del partito,  ha affossato la prima ipotesi di candidato sindaco,  quella di Alessandro Recchiuti, vice presidente della provincia di Teramo, consigliere comunale uscente e fondatore dell’associazione Il Punto.

Molti pezzi da novanta, infatti, che dovrebbero dare il loro fondamentale apporto a Di Marco, in realtà appoggiano Tommaso Ginoble, con l’ex assessore regionale del Partito popolare Ottaviano Del Turco, ex deputato del Partito democratico, ora sotto le insegne di Italia Viva, e che si presenta con quattro liste anche lui: Ginoble sindaco, Per Roseto Roseto attiva, Bella Roseto.

E un segnale inquietante dell’apertura di crepe nel centrodestra è il fatto che  Bellachioma, che sarà candidato di punta  della Lega, assieme alla consigliera regionale Simona Cardinali, si sarebbe lamentato con il coordinatore regionale, il deputato aquilano Luigi D’Eramo, della scarsa partecipazione dei salviniani eletti in provincia di Teramo.

Di Marco, oltre che con Ginoble, se la dovrà vedere con il sindaco uscente del centrosinistra, Sabatino Di Girolamo, con Mario Nugnes, della civica Spazio civico appoggiato da un altro big di Roseto, l’ex parlamentare Giulio Sottanelli, ex deputato di Scelta civica, ora coordinare regionale di Azione, il partito dell’ex ministro dello Sviluppo economico e europarlamentare Carlo Calenda, e con l’appoggiato anche dall’ex sindaco socialista Enio Pavone. Si gioca le sue carte poi Rosaria Ciancaione, della lista Libera coalizione progressista, sostenuta anche dal Movimento 5 Stelle

Se il fronte del centrosinistra, come si vede si presenta dunque in ordine sparso, con Pd e M5s e sinistra ognuno per conto suo, neanche il centrodestra può essere certo della sua compattezza.





Innanzitutto, secondo rumors insistenti,  Pietro Enzo Di Giulio, nominato al cda dell’Istituto zooprofilattico in quota alla Lega, non appoggerebbe Di Marco. Una defezione di non poco conto.

E c’è una altra clamorosa defezione: quella dell’avvocato 35enne Giulia Palestini, nominata a marzo a presidente della Asp 2 Teramo, che gestisce servizi sociali nella parte costiera del teramano, eletta anche lei in quota Lega dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale alle politiche sociali, il salviniano Pietro Quaresimale.

Pare che Palestini abbia virato su Ginoble, e per allontanare le voci insistenti della sua defezione, ha favorito la candidatura di persone a lei vicine.

Con Ginoble ci sarebbe poi, corre voce, anche nientemeno che Umberto D’Annuntiis, sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale con delega ai Trasporti, eletto nelle fila di Fi  e poi passato con Fdi, partito del presidente della Regione, Marco Marsilio. Ma D’Annuntiis ha seccamente smentito l’indiscrezione: “mi occorre precisare che quanto riportato riguardo il mio presunto sostegno ad un candidato Sindaco diverso da quello del centro destra William di Marco, non corrisponde a realtà. Ribadisco, pertanto il mio pieno appoggio al candidato Sindaco della coalizione di centro destra e alla lista di Fdi”, ha replicato in una nota a questo articolo.

Del resto Ginoble non è affatto un outsider, visto che Roseto è da anni un suo feudo, e anche per l’elezione di cinque anni fa di Di Girolamo è stato determinante il suo appoggio. Dopo la mancata ricandidatura al parlamento nazionale del febbraio 2018, Ginoble ha cambiato atteggiamento nei riguardi del sindaco, e i suoi rappresentanti in consiglio hanno attivato una guerra di logoramento.

Nel “laboratorio”  di Roseto non poteva certo mancare un altro protagonista della politica teramana, anche lui in appoggio a Ginoble: è l’avvocato Paolo Gatti,  ex assessore al lavoro della giunta di centrodestra di Gianni Chiodi, ex recordman di referenze nelle competizioni regionali che l’hanno visto protagonista,  oggi a capo di Giulianova patrimonio’, società in house del vicino Comune di Giulianova,  designato, dopo regolare bando, da Jwan Costantini, sindaco civico di centrodestra, che a marzo scorso è entrato nella Lega, non senza polemiche dopo aver filtrato con Fdi. Tanto da provocare la reazioni dei meloniani in Regione, che hanno chiuso i rubinetti dei vai finanziamenti a favore del comune giuliese.

Gatti  ha detto ora stop alla politica attiva, ma gode di un ampio consenso tra gli amministratori locali, basti dire che il suo appoggio è stato determinante anche per l’elezione a Giulianova dello stesso Costantini.

Gatti ha poi puntato alla carica di giudice non togato della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, retribuito con circa un milione di euro lordo per cinque anni.   La sua designazione era stata sostenuta dal presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, di Fi, che ha firmato il decreto, ed è stata chiesta con forza dal presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, ma poi la designazione è stata revocata per dare voce al consiglio regionale dopo la battaglia delle opposizioni di centrosinistra e M5S e per la spaccatura nella maggioranza di centrodestra: in tal senso, ad osteggiare Gatti è stata in primis la Lega.





Gatti è il leader della lista Futuro in al comune di Teramo, che ha dettato legge nella maggioranza di Maurizio Brucchi, ora referente regionale per la campagna di vaccinazione e poi è stata, secondo molti, la responsabile della sconfitta alle comunali del 2018, per il mancato appoggio al secondo turno al centrodestra di Giandonato Morra, ex assessore regionale di Chiodi, ora difensore civico regionale.

C’è poi un altro nome pesante, che attraverso Gatti, si è avvicinato a Ginoble:  è Giacomo D’Ignazio fresco presidente della Fira, la finanziaria della Regione Abruzzo, voluto anche lui in quella importante poltrona dalla Lega, di cui è componente dell’esecutivo regionale.

Giacomo D’Ignazio, geometra dipendente della Provincia di Teramo, nonché ex vice coordinatore provinciale di Forza Italia, è un “gattiano di ferro” che ha avuto un ruolo determinante per la vittoria alle elezioni comunali di Giulianova di Costantini.

Anche  se è stato avvistato in eventi del centrodestra, D’Ignazio ha i suoi punti di riferimento nella lista di Ginoble.

D’Ignazio però smentisce l’ipotesi: “La Lega è una delle maggiori forze del centrodestra e a Roseto, così come in ogni altro Comune in cui si voti, sostiene convintamente i candidati espressione di questa coalizione. Pertanto mi trovo a smentire quanto pubblicato dalla vostra testata giornalistica, in merito a un qualsivoglia “inciucio” e appoggio mio e del mio partito ad altri candidati Sindaco che non siano William di Marco”.

Ultimo nome blasonato secondo i rumors in “fuorigioco” è lo stesso Recchiuti, inizialmente tra i papabili come candidato sindaco  del centrodestra, poi duramente attaccato dalla Lega, con in testa il coordinatore regionale, il deputato aquilano Luigi D’Eramo.

Dopo il defenestramento, Recchiuti  non si è candidato, ma anche lui sarebbe in appoggio a Ginoble.

 

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