L’AQUILA – E’ solo in apparenza lontana la primavera del 2027, quando all’Aquila si tornerà al voto delle comunali, per la conquista di Palazzo Margherita, dopo dieci anni di amministrazione di centrodestra di Pierluigi Biondi, di Fdi, pronto, già da ora, per una candidatura in Parlamento, l’autunno dello stesso anno visti i due mandati. Sempre se le elezioni non verranno accorpate.
Nel centrodestra alla ricerca della soluzione più giusta in un quadro in cui è difficile trovare classe dirigente già pronta, da tempo si moltiplicano le voci di possibili candidati, per centrare un non facile terzo mandato, che avrebbe del clamoroso: tra i papabili più caldi delle ultime settimane si fa largo un nome pesante, quello della 57enne Fausta Bergamotto, sottosegretario di Stato alle Imprese e al Made in Italy, ex Mise, funzionario della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ex assessore al comune dell’Aquila nella precedente giunta Biondi.
Ipotesi che si aggiunge a quello, altrettanto pesante, del 45enne senatore Guido Liris, di Fratelli d’Italia, capogruppo commissione Finanze, ex assessore al Bilancio della Regione, ex vicesindaco dell’Aquila e vice coordinatore regionale del partito.
Ma sui due big c’è, e forte, la incognita della volontà a tornare in città lasciando gli importanti ruoli nazionali per i quali sono in corsa per una riconferma.
Ed allora i due dovrebbero essere convinti dai vertici del partito. Comunque, nel toto nomi che impazza rimangono in corsa entrambi come cavalli vincenti, in una partita che non sarà per nulla facile, visto che in città cresce, cosa del resto fisiologica, l’opposizione e la stanchezza, in una maggioranza nella quale Biondi viene considerato sempre meno presente. Perché impegnato in una campagna elettorale che prevede molte relazioni con Roma per farsi trovare pronto ad un grande risultato alle politiche del 2027.
In una situazione in continua evoluzione, emerge una certezza: anche per la scelta del candidato del centrodestra Biondi e Liris daranno vita ad una battaglia senza esclusione di colpi per lanciare un uomo e una donna che fanno parte del loro cerchio magico. E non c’è dubbio che dentro Fdi Bergamotto viene considerata una fedelissima di Biondi, che è anche responsabile nazionale enti locali del partito e presidente regionale dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci). Non a caso, dopo la nomina a sottosegretario da più parti si è detto che a fare il suo nome al Premier, Giorgia Meloni, sarebbe stato proprio il primo cittadino aquilano.
Se non dovesse essere il senatore che sembra interessato al secondo mandato a Roma, lo stesso lavorerebbe per un suo fedelissimo al fine di avere la meglio sull’ex sindaco di Villa Sant’Angelo.
Tra i due, per anni amici e compagni di avventura politica, da tempo è del resto in corso uno scontro intestino per il controllo del partito in provincia e in Abruzzo. Con Liris che ha vinto assieme al capogruppo in consiglio regionale, l’avezzanese Massimo Verrecchia, la partita del congresso provinciale, con la nomina del sindaco di Barete Claudio Gregori, braccio operativo di Liris, e poi a raffica i congressi di Avezzano, Sulmona e L’Aquila, con la nomina di componente della segreteria provinciale Daniela Ianni, anch’essa fedelissima del senatore. Con Biondi che ha disertato i lavori.
Insomma, il vero nodo politico da sciogliere, da qui a due anno sarà proprio questo.
In questa partita non sembra per ora esserci spazio per i giovani, per quanto stimati e in ascesa, come ad esempio il 32enne ingegnere Leonardo Scimia, capogruppo di Fratelli d’Italia, oppure il presidente della commissione Bilancio, il 40enne Livio Vittorini. Il centrodestra vuole infatti puntare, consapevole che le elezioni non saranno una passeggiata, su big di esperienza, già ai vertici istituzionali in parlamento o anche in Regione, e con relazioni politiche e sociali consolidate. Ma i giovani, secondo alcuni commentatori in seno ai meloniani, non sarebbero completamente in fuori gioco avendo il partito aquilano la necessità di rinnovarsi.
Quel che è certo è che già da ora Fratelli d’Italia rivendica il diritto ad esprimere il prossimo candidato sindaco, per la città che considera una sua roccaforte, nel collegio dove la leader e presidente del Consiglio Meloni, amica di vecchia data, eletta alla Camera proprio nel collegio L’Aquila-Teramo, primo capoluogo conquistato in Italia con lo stesso Biondi nel 2017, confermato a giugno 2022 a dare l’abbrivio alla cavalcata che ha portato Fdi in pochi anni dal 6% all’attuale 24%.
Un punto a favore di Bergamotto che sarebbe la prima sindaca eletta alle urne del capoluogo d’Abruzzo. Unico precedente è infatti quello della democristiana Marisa Baldoni, sindaco tra il 1992 ed il 1993, ma eletta dal consiglio comunale, in sostituzione di Enzo Lombardi, che si era dimesso per potersi candidare al Senato.
E può inoltre essere presentata come una figura tecnica, oltre per la carica di governo, per il suo essere avvocato specializzato in diritto europeo e docente universitario. Capace di fare sintesi in una maggioranza dove si è aperta più di una crepa, tra i partiti e dentro di essi. Sotto attacco da parte delle opposizioni per la “desertificazione” del centro storico e le chiusure delle attività commerciali, per la mancanza cronica di parcheggi, per l’estetica e funzionalità della costosa riqualificazione urbanistica a cominciare da piazza Duomo, per la mancata ricostruzione delle scuole, e così via. Con Biondi duramente accusato, invero anche dietro le quinte da esponenti di centrodestra, per il suo essere “assente”, tanto da non aver preso posizione sull’aumento dell’addizionale Irpef da parte della Regione di Marco Marsilio, di Fdi, sui tanti problemi che attanagliano la sanità, pur essendo a capo del coordinamento dei sindaci della Asl provinciale.
L’ipotesi di Fausta Bergamotto sarebbe anche un “affare di famiglia”. Il fratello Luca Bergamotto, direttore dell’emittente televisiva Laqtv era infatti uno dei papabili candidati alle elezioni del 2017, ma registrò parecchie resistenze nel centrodestra, tanto che poi la scelta è caduta su Biondi.
Ma ci sono altri nomi che si scadano se il seggio non dovesse toccare a FdI, ipotesi piuttosto remota.
In questo senso, un papabile è Roberto Santangelo, 43enne assessore regionale al Welfare e alla Cultura, e presidente del Consiglio comunale, di Forza Italia. Che ha appena vinto la partita interna agli azzurri.
Per mesi i suoi acerrimi nemici, il vicesegretario provinciale, Giorgio De Matteis e l’oramai ex coordinatore cittadino Stefano Morelli, lo avevano attaccato in tutti i modi perchè Santangelo non si era iscritto al partito, restando nel gruppo della sua civica L’Aquila futura, per di più non volendone sapere di mollare la poltrona (non retribuita) di presidente del consiglio comunale.
Poi il colpo di scena: senza neanche darne comunicazione Santangelo si è iscritto a Fi, ha portato dalla sua parte il capogruppo Daniele D’Angelo, tanto che gli altri due consiglieri comunali Guglielmo Santella e Laura Cococcetta per protesta sono passati al gruppo misto.
Infine Santangelo ha stravinto il congresso comunale, forte di circa 1.000 tessere, piazzando a segretario il suo fedelissimo Stefano Cappetti.
Santangelo può contare su un importante bagaglio di voti, oltre 9.500 alle regionali, di cui buona parte all’Aquila e dintorni. Ma la sua figura viene da considerata divisiva, anche dentro Forza Italia, e difficilmente si rimarginerà la ferita aperta dallo scontro durissimo con De Matteis.
A proposito di esponenti di governo, c’è anche negli ambienti del centrodestra chi tira fuori dal cilindro del totonomi il leghista Luigi D’Eramo 49enne sottosegretario di Stato all’Agricoltura, fedelissimo del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, già parlamentare, segretario regionale e assessore comunale dell’Aquila ai tempi di Biagio Tempesta.
Il punto è però, e questo vale per altri candidati, che Fratelli d’Italia difficilmente cederà ad altri partiti, nella sua roccaforte, la scelta del prossimo candidato sindaco.
In Fdi desidera infine candidarsi il vicesindaco, l’avvocato 50enne Raffaele Daniele, per quanto sia sotto pressione per la sua delega al commercio e considerato il fautore della contestata riqualificazione del centro storico.
- VOTO L’AQUILA: DOPO LIRIS, SPUNTA BERGAMOTTO. SCELTA CANDIDATO, ALTRO SCONTRO BIONDI E SENATORE FDIL'AQUILA - E' solo in apparenza lontana la primavera del 2027, quando all'Aquila si tornerà al voto delle comunali, per la conquista di Palazzo Margh...