VOTO TERAMO: OK DA TAVOLO NAZIONALE AD ANTONETTI. CAOS CENTRODESTRA, FUGA VERSO D’ALBERTO

DA ROMA FUMATA BIANCA: CASELLA TRA I 13 CAPOLUOGHI ITALIANI ALLE URNE SPETTA A FORZA ITALIA. ANCHE LEGA SI ADEGUA, NELLE PROSSIME ORE INCONTRO CON CANDIDATO CIVICO SOSTENUTO ANCHE DA AZIONE E GATTI. SINDACO USCENTE DEL CENTROSINISTRA PRONTO AD ACCOGLIERE GLI SCONTENTI TRA I SALVINIANI E ANCHE DI ALTRI PARTITI

22 Marzo 2023 19:16

Teramo - Politica

TERAMO – La fumata bianca, dopo tanta ed estenuante attesa e altrettanti colpi di scena, è arrivata: il tavolo nazionale del centrodestra ha dato l’ok alla candidatura di Carlo Antonetti. Nella ripartizione tra le forze alleate nei 13 capoluoghi di provincia al voto comunale il 13 e 14 maggio in Italia, Teramo è stato infatti assegnato a Forza Italia. E sarà dunque il 62enne avvocato, ex presidente della Teramo basket, a sfidare, appoggiato a questo punto anche dal centrodestra, il candidato del centrosinistra, il sindaco uscente, Gianguido D’Alberto, e l’ex vicesindaco, Maria Cristina Marroni, appoggiata da civiche e Italia viva. E ora però, da quanto si apprende parte del centrodestra teramano, in primis nella Lega, che non gradisce affatto la scelta, è pronta a schierarsi addirittura con D’Alberto, lieto di aprire le porte, e assicurarsi così il secondo mandato, spaccando il fronte avversario.

Forza Italia, per uscire dallo stallo nell’individuazione del candidato, ha ad un certo punto abbandonato l’ipotesi di candidatura perorata dalla Lega, quella dell’assessore regionale, con delega a Sociale e Lavoro, Pietro Quaresimale, ex sindaco di Campli, e assieme a Fratelli d’Italia, ha deciso di convergere invece su Antonetti, civico “aperto a tutte le forze”, lanciato nell’agone da Azione, di cui è segretario regionale il deputato Cesare Sottanelli, da Futuro in, dell’ex assessore regionale Paolo Gatti, e con mentore l’ex parlamentare e consigliere regionale, Paolo Tancredi, coordinatore regionale di Noi con l’Italia, in predicato anche lui di essere candidato sindaco del centrodestra, per poi fare un passo indietro.





Candidatura che, volente o nolente, dovrà essere accettata ora anche dalla Lega, perché sarebbe clamorosa e irricevibile, per il tavolo nazionale del centrodestra, una decisione di segno diverso,  in quanto il diktat da Roma è quello di mantenere l’unità della coalizione che governa il Paese, anche nelle partite locali.

La Lega però, fino all’ultimo, aveva spinto per Quaresimale, che ieri ha ufficializzato il passo indietro, dopo che il segretario provinciale e sindaco di Giulianova, Iwan Costantini, fiutato il vento, aveva aperto all’ipotesi Antonetti, ma ad una condizione: estromettere dalla coalizione Azione, il partito di Carlo Calenda, forza politica di centrosinistra, all’opposizione del governo di Giorgia Meloni, evitando così una anomala alleanza, o per usare le sue colorite parole, “minestroni, maionesi impazzite e confusione, che causano disorientamento e caos tra i cittadini di Teramo”.

Azione però resterà nell’alleanza, questo è oramai dato per assodato, pronta a fare una lista. E la Lega, ingoiato il rospo, incontrerà nelle prossime ore Antonetti, per mettere sul tavolo i temi programmatici e per confrontarsi sull’idea di città che si intende realizzare.





A vincere, insomma, è stato il blocco storico e rodato del centrodestra cittadino, quello del “modello Teramo”, che ha governato la città dal 2004 al 2014, con il sindaco Gianni Chiodi, poi presidente della Regione, e a seguire con il sindaco Maurizio Brucchi. L’area politica che è anche di Paolo Tancredi, ex parlamentare e consigliere regionale del Pdl poi del Nuovo centrodestra, oggi coordinatore regionale di Noi con l’Italia, figlio dell’indimenticato parlamentare Antonio Tancredi, come dell’ex assessore regionale di Forza Italia, ex mister preferenze, Paolo Gatti, che pure, dopo l’esito disastroso delle elezioni per la presidenza della Provincia di Teramo, aveva detto addio al centrodestra, perché “bisogna prendere atto che il centrodestra a Teramo è solo un atteggiamento dello spirito”, lanciando strali soprattutto contro la Lega. Ora la Lega e Gatti si ritroveranno insieme in coalizione, in nome del pragmatismo politico.

L’ipotesi Antonetti, appoggiato anche dal partito di Calenda, a quanto pare però non è gradita da parte di esponenti del centrodestra cittadino, e assicurano i beni formati, in molti stanno facendo la fila per candidarsi in una delle sei, forse sette liste, di D’Alberto, o comunque gli hanno promesso l’appoggio. È il caso anche di  Mimmo Sbraccia, l’unico consigliere leghista eletto nel 2018, che potrebbe trovare posto nella lista a cui lavora il neo presidente della Provincia, Camillo D’Angelo, sindaco di Valle Castellana, eletto grazie al sostegno di D’Alberto, e in extremis, anche da parte della Lega, che pure inizialmente aveva appoggiato ufficialmente, assieme a Forza Italia, Massimo Vagnoni, sindaco di Martinsicuro. Filippo Tronca

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