L’AQUILA – Le elezioni per il nuovo rettore dell’Università dell’Aquila saranno indette dal Decano a marzo con urne aperte a maggio. Ma le grandi manovre sono cominciate da tempo: anzi, i motori si scaldano e continua la mobilitazione dei vari gruppi accademici, per esprimere le eventuali candidature e decidere quale degli aspiranti rettori appoggiare.
Dopo la prima carrellata di aspiranti e la indicazione del primo grande favorito, il giovane docente Fabio Graziosi, emergono gli sfidanti del professore di Telecomunicazioni, direttore del dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione e Matematica (Disim), delfino del rettore uscente, Edoardo Alesse, ma soprattutto della ex rettrice, Paola Inverardi, ex docente di informatica, ora potente e indiscussa guida del Gran Sasso Science Institute, che dai critici viene considerata la vera università aquilana e destinata ad offuscare Univaq.
C’è fermento in particolare nei dipartimenti di Ingegneria industriale ed Economia (Diiie) e nel dipartimento di Ingegneria civile, Edile e Ambientale (Dicea), dove l’orientamento è quello di dare discontinuità rispetto alla gestione Alesse . E tanti sono i nomi di possibili candidati.
Ad ogni buon conto finora l’unico candidato ufficiale per aver dato l’annuncio in una intervista a questo giornale, resta l’epidemiologo ed esponente dell’area medica, Marco Valenti, direttore del Centro Regionale Autismo, componente del Comitato Etico Regionale per gli studi clinici, e fresco di elezione – unico universitario – come consigliere dell’Ordine dei Medici dell’Aquila.
E la maggior parte delle manovre va nella direzione di contrastare la candidatura di Graziosi che è stato del resto voluto da Inverardi e Alesse alla presidenza della Fondazione Vitality per gestire i finanziamenti all’ecosistema di ricerca Pnrr degli atenei abruzzesi, marchigiani e umbri, e come garante di assetti e accordi tra i potentati dei due Atenei aquilani.
Nessun altro nome emergerà da questa macroarea, che appare compattata anche con la nomina a prorettrice vicaria della matematica Barbara Nelli per l’ultimo anno di governo Alesse.
Ovviamente anche nel Disim c’è una piccola ma non trascurabile fronda di dissenso, stimata in circa 30 professori su 120, che tuttavia si esprimerà solo nel segreto dell’urna.
Intenso invece il lavorio nei due dipartimenti Diiie e Dicea, che costituiscono il nucleo duro della gloriosa facoltà di Ingegneria di un tempo, che non supporterebbero Graziosi, paladino di quell’ingegneria informatica che si è trasferita armi e bagagli in un dipartimento a sé, collegato, o per meglio dire cementato, con gli informatici capeggiati dalla potente ex rettrice Univaq e ora rettrice Gssi Inverardi.
A Graziosi viene anche imputata dai suoi colleghi ingegneri una gestione non esattamente collegiale e partecipata nella delicata gestione del Pnrr.
I principali gruppi sono rappresentati nel Diie – il più grande dei due dipartimenti – dalle macroaree di elettrica, elettronica, meccanica, chimica, gestionale, ed economia, mentre il Dicea comprende le macroaree di costruzioni e di architettura.
Tra i principali referenti delle macroaree vi sono nomi storici di grande peso nell’ambiente, ma la maggior parte ha (o avrà al momento delle elezioni) superato il limite di età di 64 anni fissato dalla legge Gelmini per la candidatura a rettore.
Tutti gli ex direttori, personaggi notissimi del calibro di Francesco Parasiliti, Walter D’Ambrogio, Renato Morganti, Pierluigi De Berardinis, ma anche altri importanti “senatori” come Mauro Feliziani, Pacifico Pelagagge, Pierluigi Beomonte Zobel, Roberto Cipollone, Giovanni Bucci, Giulio D’Emilia, Piero Tognolatti, Francesco Dell’Isola sono fuori dai giochi, pur rimanendo potenti king maker.
Il salto generazionale obbligato sposta l’attenzione su un certo numero di possibili candidati: Paolo Di Stefano, dell’area di progettazione, figura di lungo corso con esperienza negli organi di Ateneo; Luciano Fratocchi, referente di Ateneo per il trasferimento tecnologico, promozione di attività di ricerca in conto terzi e creazione di imprese. ; Roberto Carapellucci, dell’area di macchine; Filippo De Monte, dell’area di fisica tecnica; Carlo Cantalini, dell’area di materiali; Francesco Vegliò, dell’area di ingegneria chimica e già candidato con buon consenso pur essendo all’epoca molto giovane.
Ed ancora Antonio Orlandi dell’area elettrotecnica; Giulio Antonini, sempre di area elettrotecnica, fresco di nomina a prorettore alla sostenibilità; Alberto Prudenzi, dell’area di elettrica; Edoardo Fiorucci, dell’area di misure, giovane e dinamico presidente di Consiglio Didattico con importanti rapporti con grandi aziende; Giuseppe Ferri, dell’area di elettronica.
Discorso a parte per il neodirettore Diie Vincenzo Stornelli, area di elettronica e allievo di Ferri, accreditato di grandissimi rapporti con le realtà industriali, molto giovane e da tutti considerato il candidato naturale tra alcuni anni.
Per quanto riguarda il Dicea, oltre al neodirettore Marcello Di Risio, dell’area di idraulica, al quale tuttavia il dipartimento ha affidato una delicata opera di consolidamento, sono valutate le candidature di Gino D’Ovidio, dell’area trasporti, direttore del Citrams, Donatella Dominici, dell’area geomatica, Paola Monaco, dell’area geotecnica, coordinatrice del Cerfis, Massimo Fragiacomo, dell’area tecnica costruzioni, Simonetta Ciranna, dell’area di restauro.
Trovare la quadra non sarà certo semplice.
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