TANGENTI MONTESILVANO:TESTE, ”HO MENTITO A POLIZIA”

PESCARA – “Ho mentito alla polizia, l’ho fatto per compiacere Chiulli”.

È la testimonianza di Andrea Ferrante, ex dipendente della Green Service di Bruno Chiulli, al processo su presunte tangenti negli appalti pubblici al Comune di Montesilvano (Pescara), che conta tra gli imputati l’ex sindaco Enzo Cantagallo.

Oggi pomeriggio l’uomo ha confermato ai giudici del collegio del tribunale di Pescara la circostanza di essere andato con Chiulli a casa di Cantagallo per prendere le misure per realizzare un impianto di irrigazione ma ha anche detto di non aver raccontato la verità alla polizia: “non ho visto Chiulli entrare e uscire dal bagno. Era impossibile dalla mia posizione. Ero il braccio destro di Chiulli e lo difendevo sempre in qualsiasi occasione”.

Il pm Gennaro Varone ha chiesto al collegio di poter acquisire il verbale della deposizione di Ferrante.

Nel pomeriggio è stata ascoltata come testimone anche Lorella Nevoso, dipendente dell’agenzia di pubblicità Mirus. La donna ha riferito di tre assegni del 2003 contenenti nella girata la sua sigla e firmati da Chiulli.

La testimone ha dichiarato di averli avuti dal titolare della Mirus, Michele Russo, per cambiarli in banca.

La donna ha aggiunto di non conoscere il titolare della Green Service e di non sapere a cosa servissero i soldi.

In mattinata si è parlato anche degli accordi di programma, in particolare dell’episodio che coinvolge l’imprenditrice Simonetta Giansante che, secondo l’accusa, sarebbe stata favorita da alcuni amministratori per ampliare la volumetria della sua abitazione.

ESCURSIONISTI IN DIFFICOLTA’ A 2.900 METRI SUL GRAN SASSO

L’AQUILA – I militari del Soccorso alpino della Guardia di Finanza dell’Aquila (Sagf) e quelli del Soccorso alpino e speleologico d’Abruzzo (Cnsas) sono impegnati nelle attività di ricerca di un escursionista disperso a Campo Felice e di soccorso di altri due appassionati di montagna, uno dei quali colto da improvviso malore sul Corno Grande, del massiccio del Gran Sasso d’Italia (2.912).

Al momento le condizioni meteorologiche in corso non consentono l’utilizzo dell’elicottero del 118. Fino ad ora non si conoscono le generalità dei tre escursionisti.
 

INVESTIMENTO NEL CHIETINO:ARRESTATO L’AUTOMOBILISTA

LANCIANO – È stato arrestato con l’accusa di omissione di soccorso l’automobilista che questa mattina è fuggito senza soccorrere il giovane ventenne di origine albanese che aveva appena investito con una Fiat Tempra.

I carabinieri di Lanciano hanno proceduto al fermo di Roberto Lemma, 44 anni, di Sant’Eusanio del Sangro (Chieti), pregiudicato e condannato in passato per omicidio colposo per una vicenda simile, quando alcuni anni fa investì un uomo con la mietitrebbia e si diede alla fuga senza prestare soccorso.

I carabinieri di Castel Frentano hanno ricostruito la dinamica dell’incidente, avvenuto questa mattina intorno alle 7 nei pressi della rotonda all’ingresso del paese a 8 km da Lanciano.

Il giovane ventenne era sul ciglio della strada in attesa che i colleghi di lavoro passassero a prenderlo, quando la Tempra guidata da Lemma, lanciata a grande velocità per un sorpasso in curva in direzione del centro del paese, lo ha travolto: il conducente dell’auto sorpassata si è fermato subito per prestare soccorso al ragazzo, mentre Lemma, dopo aver effettuato un’inversione a U, si è limitato a chiedere al soccorritore di chiamare il 118 prima di far perdere le proprie tracce.

Informato dal datore di lavoro che i carabinieri lo stavano cercando, Lemma si è presentato in caserma con il fratello, cui aveva intimato di dire che l’incidente era avvenuto con un’altra macchina.

La Fiat Tempra infatti è risultata essere sprovvista di assicurazione e di revisione. Lemma al momento è trattenuto nella camera di sicurezza della stazione dei carabinieri di Lanciano, su disposizione del magistrato di turno del tribunale di Lanciano, Ruggero Dicuonzo, in attesa della direttissima che si terrà domani mattina in tribunale.

Il giovane ventenne intanto lotta tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell’ospedale di San Giovanni Rotondo (Foggia), dove è ricoverato in prognosi riservata: il ragazzo è stato trasportato in elicottero dall’ospedale di Lanciano per i gravi e vari traumi riportati al cranio, alle costole e a una gamba e per l’indisponibilità di un posto per il ricovero nelle rianimazioni neurochirurgiche degli ospedali abruzzesi.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Castel Frentano e il 118 di Lanciano.

E’ ANCORA IN GRAVI CONDIZIONI GIOVANE INVESTITO

LANCIANO – Un ragazzo maggiorenne è stato investito questa mattina intorno alle 7 da un auto nei pressi di una rotonda del comune di Castel Frentano (Chieti).

Il conducente dell’auto sarebbe scappato dopo aver investito il giovane. Al momento il ragazzo, vigile e cosciente, è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’ospedale di San Giovanni Rotondo (Foggia).

Il trasferimento dall’ospedale di Lanciano, effettuato in elicottero, si è reso necessario per i gravi e complessi traumi riportati nell’incidente dal ragazzo e per l’indisponibilità di un posto per il ricovero nelle rianimazioni neurochirurgiche degli ospedali abruzzesi.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Castel Frentano, che indagano sull’accaduto, e il 118 di Lanciano (Chieti).
 

CASTEL DI SANGRO: CONFERENZA SVILUPPO ENTI LOCALI PROMOSSA DALLA PROVINCIA

CSTEL DI SANGRO – Questa mattina presso il teatro Tosti di Castel di Sangro (L’Aquila), si è tenuta la prima conferenza sullo sviluppo degli enti locali della Provincia dell’Aquila.

Erano presenti i rappresentanti dei Comuni del territorio provinciale e i consiglieri provinciali.

Ha introdotto i lavori il presidente del Consiglio provinciale Filippo Santilli.

“Giornate come queste sono importanti soprattutto per noi amministratori: ormai gestire un ente pubblico è diventato sempre più difficile, per questo è necessaria una corretta politica di sviluppo – ha affermato Santilli -. Il buon governo delle istituzioni consiste nel realizzare progetti che producono benefici per le comunità. Gli interventi degli esperti possono aiutarci a fare bene il nostro lavoro nell’interesse dei cittadini”.

“La Provincia anche in questa circostanza – ha concluso Santilli – ha dimostrato di essere a disposizione dei Comuni, soprattutto di quelli più piccoli”.

Sul tavolo dei relatori, il consigliere Felicia Mazzocchi, presidente della commissione Bilancio della Provincia dell’Aquila, il vice presidente del Consiglio Salvatore Orsini, Werner Behrens che si è soffermato sulla redditività finanziaria dei progetti d’investimento e Michel Levant sulla redditività sociale degli stessi.

Ha concluso il convegno Alberto Savastano, responsabile del programma governance dello sviluppo.

TAGLI AGENZIE: STATI, ”MIRA ALLA RAZIONALIZZAZIONE”

L’AQUILA – “Il taglio annunciato da Chiodi alle agenzie territoriali va nella direzione giusta, perché (usando proprio le parole del Presidente Chiodi), mira a razionalizzare le risorse umane, a migliorare l’efficienza dei servizi regionali e a contenere i costi in settori nei quali in passato la politica ha fatto operazioni poco opportune”.

Questo il commento del consigliere regionale di Fli Daniela Stati.

“Faremo la nostra parte – continua la Stati – nell’approfondire la proposta della Giunta, quando essa arriverà, perché al momento si tratta solo di parole. E siamo pronti anche a prenderci le nostra responsabilità, purché ci venga data la possibilità di discutere e trovare insieme le soluzioni”.

“Però perché iniziare proprio dall’Arssa e dall’Aptr, le quali non hanno già da tempo un Cda? Perché non partire da altre agenzie che di sicuro non hanno lo stesso impatto strategico e operativo per esempio dell’Arssa, specie nel territorio marsicano, che ha una forte vocazione agricola alla quale già non vengono garantiti interventi concreti per potenziare al meglio il settore. Temo fortemente che la abolizione dell’Arssa possa avere notevoli ricadute negative sull’economia locale. Senza parlare poi dei dipendenti: che faranno, dove andranno, avranno gli stessi compiti? Sarebbe comunque opportuno che anche i lavoratori fossero sentiti per arrivare a soluzioni condivise o meno traumatiche perché le società spariscono ma i lavoratori restano con i problemi di tutti i giorni?”.

“Aggiungo inoltre che avrei preferito che la Giunta regionale avesse agito prima su qualche Ente Regionali che ha dei Cda ben remunerati, magari rivedendo i contratti costosi di qualche tecnico, e poi mettere a punto una riforma generale, passando prima però per le cose sbandierate da tempo e mai attuate. Ad esempio perché si tarda a riformare il sistema dei trasporti regionali prevedendo la fusione di Arpa, Sangritana e Gtm in una unica azienda regionale? Perché non si eliminano le partecipazioni in società collegate all’Arpa, come Tibus ecc..? E della Saga che ne facciamo, non sarebbe il caso di parlare di privatizzazione? E questo mi lascia perplessa. Temo un’ulteriore spoliazione delle aree interne, come sta accadendo per la sanità. Sia chiaro però che, pur condividendo il principio di una vera riforma, non taceremo su una volontà di espropriare il territorio dell’unico ente regionale significativo senza capire dove si vuole arrivare. Sempre d’accordo con Lei, Presidente, sui tagli, ma quando partiamo dall’abolizione dei consulenti esterni nei vari enti, partendo magari da quelli da Lei nominati nei suoi uffici ecc?? Non vi sono tra i dipendenti regionali professionalità capaci di svolgere tali funzioni oppure abbiamo dipendenti non all’altezza?”.

“Mi auguro che presto Lei possa convocare un incontro, anche con l’opposizione, per parlare di questi temi, in modo che dalle parole si possa giungere presto a fatti concreti”.

MELANIA: ”OGGI” RIVELA ESISTENZA SUPERTESTIMONE

TERAMO – Spunta una supertestimone che sconfesserebbe il racconto di Salvatore Parolisi sulla scomparsa della moglie Melania Rea, ritrovata morta con 32 coltellate nel bosco delle Casermette a Ripe di Civitella (Teramo).

Lo rivela sul suo sito internet il settimanale Oggi, in edicola da mercoledì, che cita fonti della Procura e anticipa il contenuto di una testimonianza che, finora, era rimasta riservata.

Si tratta di una trentenna di Ascoli e, secondo gli stessi inquirenti, le sue parole sarebbero “la carta più importante nelle mani dell’accusa”.

La donna avrebbe riferito di essere giunta a Colle San Marco alle 14 del 18 aprile e di non essersi mossa da lì fino alle 15.30. In quel lasso di tempo, la teste ha escluso di aver visto nel parco giochi la famiglia Parolisi.

L’attendibilità della trentenne sarebbe confermato dai riscontri effettuati sui tabulati telefonici e dalle riprese di una telecamera di sicurezza.

Nello stesso servizio Oggi anticipa altri dettagli dell’inchiesta finora rimasti sotto traccia.

Il settimanale ha riferito anche che il 18 aprile la strada tra Ascoli e Teramo era franata in più punti.

La provinciale era occupata dai detriti e, per impedire il transito alle autovetture, il bivio che si trova a meno di un chilometro dal bosco delle Casermette era stato chiuso con transenne mobili.

L’assassino, quindi, avrebbe potuto percorrere la stradina fino al luogo del ritrovamento del corpo senza vita della 29enne di Somma Vesuviana (Napoli) senza correre il rischio di essere visto.

Infine, un altro particolare inedito è rappresentato dal mistero della telefonata fatta al 112 per denunciare la scomparsa della donna.

La chiamata parte dal cellulare di Parolisi ma a parlare con i carabinieri è la moglie del titolare del ristorante Cacciatore, cui ha lasciato l’apparecchio.

Nel frattempo Parolisi si è chiuso in bagno, da cui esce poco dopo: a quel punto prende in mano il suo telefono e dà ai militari le indicazioni minime per avviare le ricerche che la signora non può fornire, non consocendo Melania.

DISPOSTO SEQUESTRO DELL’AUTO DI SALVATORE

TERAMO – La procura di Ascoli Piceno ha chiesto il sequestro dell’auto di Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore dell’esercito indagato a piede libero per l’omicidio della moglie, Melania Rea, trovata uccisa con 32 coltellate nel Bosco delle Casermette, nel Teramano, il 20 aprile scorso.

La vettura era già stata ispezionata nelle settimane scorse. Il militare, ancora in licenza, si trova ora a Frattamaggiore, nel napoletano.

DIFESA PAROLISI: “CERCARE VERITA’, NON SCEGLIERE COLPEVOLE”

TERAMO – “La memoria difensiva contro la nostra richiesta di incidente probatorio? È un’attività legittima che noi però non condividiamo, perché vogliamo che si arrivi alla verità nei tempi giusti come per tutti gli indagati, e con gli accertamenti tecnici che sono necessari. Le persone offese non devono scegliersi un colpevole ma devono anche loro cercare la verità dei fatti”.

Lo afferma l’avvocato Nicodemo Gentile, che insieme a Walter Biscotti difende il caporalmaggiore dell’esercito Salvatore Parolisi nell’inchiesta per l’omicidio di Melania Rea, moglie del militare.

Parolisi è l’unico indagato a piede libero per omicidio volontario aggravato, nel caso in questione.

“La famiglia di Melania non dovrebbe temere l’accertamento dei fatti – sostiene Gentile – perché arrivare a un contradditorio con tutte le parti che si confrontano di fronte ad un giudice terzo significa cercare di arrivare alla verità di quanto accaduto”.

“Il tradimento poi – aggiunge – non è penalmente rilevante, e anche se Salvatore è in difficoltà dal punto di vista etico, questo non vuol dire che su questo si debba fondare l’accusa”.

In relazione alle dichiarazioni di nuovi testimoni che hanno smentito ancora il racconto fatto dal militare della scomparsa di Melania dal pianoro di Colle S.Marco, il 18 aprile scorso, sostenendo che ne la donna uccisa ne il caporalmaggiore fossero presenti nell’area giochi tra le 14 e le 15.30 di quel giorno, il legale risponde : “Siamo abituati a testimoni a scoppio ritardato che altre volte, in altri processi abbiamo anche sbugiardato e fatto incriminare per falsa testimonianza”.

DIFESA PAROLISI: “INDAGINE E’ ANCORA ALL’ANNO ZERO”

TERAMO – “L’indagine sul caso di Melania Rea è ancora all’anno zero”.

È la clamorosa affermazione dell’avvocato Nicodemo Gentile, che insieme al collega Walter Biscotti difende Salvatore Parolisi dall’accusa di omicidio volontario.

“Ancora devono arrivare i risultati dei Ris e molte questioni debbono essere chiarite – sostiene il legale. Siamo ancora di fronte ad un rompicapo e bisogna ricordarsi che Salvatore è un presunto innocente, non un colpevole perché lo afferma molta stampa”.

Biscotti e Gentile hanno depositato appena ieri la richiesta di un incidente probatorio sul caso, da tenersi davanti al Gip ascolano, e già oggi la difesa della famiglia Rea, che si è costituita parte civile nell’inchiesta della Procura ascolana, ha risposto presentando una memoria contro la richiesta avanzata dai legali di Parolisi.

Oggi intanto i genitori e il fratello di Melania sono arrivati a Folignano, alla periferia di Ascoli, per recuperare alcuni effetti personali della loro congiunta, nell’abitazione dove la donna viveva con il marito e la figlia di 18 mesi.

LA PROCURA HA NEGATO L’INCIDENTE PROBATORIO

La Procura di Ascoli Piceno ha dato parere negativo alla richiesta di incidente probatorio avanzata dai difensori di Salvatore Parolisi nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Melania Rea.

L’istanza era stata presentata ieri, dagli avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile.

Per la Procura si tratta di una richiesta inammissibile.

Oggi anche la difesa della famiglia Rea si era opposta con un memoriale all’istanza.

Ora sarà il Gip di Ascoli Carlo Calvaresi a decidere sulla questione.

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SANITA’: PRONTO SOCCORSO; SENATORE RIZZI: ”DATI FALSATI DA TERREMOTO 2009”

L’AQUILA – “L’Abruzzo non è maglia nera nell’emergenza sanitaria, i dati relativi alla Regione abruzzese utilizzati nello studio sono falsati in quanto sono riferiti al 2009, periodo nel quale ha inciso molto un fattore esterno tragico come il terremoto. Li raccoglieremo di nuovo e ricompileremo il questionario per dare la vera fotografia”.

Lo ha detto il senatore Fabio Rizzi (Lega Nord), componente della commissione Igiene e Sanità e Segretario della Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale, nel commentare la pubblicazione dello stato della sanità italiana nella specifica competenza dell’emergenza urgenza.

Il lavoro, frutto di tre anni di monitoraggio, è stato presentato ieri a Roma nel corso di un convegno, al quale è intervenuto il vice commissario abruzzese per la Sanità, Giovanna Baraldi.

L’Abruzzo è risultato all’ultimo posto nei tempi di attesa per le ambulanze e negli stazionamenti nei pronto soccorso.

“Ieri abbiamo chiarito con la Baraldi che nel giro di due settimane ci invierà dati più attendibili – ha spiegato ancora il senatore Rizzi – la situazione rappresentata è penalizzante, l’Abruzzo avrà problemi nella sanità ma non certo in questo settore. Non so dire qual è il quadro, ma sappiamo che non è questo”.

Rizzi ha sottolineato che “purtroppo la pubblicazione è stata fatta, quando avremo il nuovo quadro, troveremo la formula più corretta per rendere pubblica una situazione diversa, spero opposta a quella attuale”.
 

SANITA’: PRONTO SOCCORSO; CHIODI: ”DATI ERRATI, AVVIEREMO INDAGINE INTERNA”

PESCARA – Verrà avviata un’indagine interna per capire chi e come sono stati elaborati i dati inviati, per conto della Regione Abruzzo, alla Commissione del Senato che ha presentato il rapporto sulla rete di emergenza urgenza.

Lo ha annunciato il Commissario per la Sanità, Gianni Chiodi, nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme con il sub commissario Giovanna Baraldi.

“I dati sono del 2008 – ha detto Chiodi – sono stati elaborati nel 2009 e comunque non corrispondono affatto al vero. In una parola, sono sbagliati. Sarà mia cura capire e indagare su chi ha fornito tali dati palesemente errati, perché non corrisponde assolutamente al vero che la media dei tempi di attesa nei Pronto soccorso regionali tocca punte di 450 minuti”.

Il Commissario ha spiegato che quello inviato dalla Commissione era un questionario cartaceo, “ma non posso pensare che ci sia stato un atto di sabotaggio. Ma penso anche che sarebbe ancora più grave – ha aggiunto Gianni Chiodi – che chi ha elaborato quel questionario abbia compiuto un errore così evidente e grossolano perché denota inevitabilmente un elemento di totale incompetenza”.

Supportato dal subcommissario Baraldi, il commissario Chiodi ha fornito di dati di attesa dei Pronto Soccorso del 2010 relativi a tutti i codici. Si va dai 48 minuti dell’ospedale di Pescara fino ai 3 degli ospedali di Popoli e Guardiagrele.

“Dati dunque – ha detto Chiodi – che sono molto al di sotto della soglia indicata dal ministero della Salute e nettamente inferiori a quelli che sono stati forniti al Senato per il 2008, per questo in questa vicenda andrò a fondo perché il danno d’immagine per l’Abruzzo è stato pesantissimo”.

Anche se i dati forniti dal Commissario si riferiscono al 2010, “quelli del 2008 e 2009 – ha detto la Baraldi – sono sulla stessa linea; possono discostarsi solo di qualche minuto ma indicano una precisa tendenza consolidata e comunque palesemente diversa dal dato fornito al Senato per il 2008”.
 

L’AQUILA RUGBY: CALA SIPARIO? TRATTATIVA NAVARRA AL PALO

L’AQUILA – ”Sono pronto a portare i libri contabili prima dal sindaco Cialente e poi in Tribunale”.

A parlare è il presidente dell’Aquila Rugby, Romano Marinelli, dopo che oggi non si è conclusa la trattativa con Walter e Carlo Navarra (padre e figlio), imprenditori intenzionati a rilevare il sodalizio che, a questo punto, rischia con grande probabilità di non iscriversi al campionato, perdurando la situazione di crisi delle casse sociali.

Un annuncio per cui Navarra non si scompone: “Faccia quello che vuole, la mia offerta resta sempre quella”, replica pacatamente.

Ma la notizia del giorno è la bocciatura senza appello e per la prima volta esplicita che arriva dalla Carispaq a Navarra per bocca del referente della banca nel club neroverde, il vice direttore generale Angelo Fracassi: “Da Navarra solo parole, le richieste di fornire garanzie sono rimaste disattese”, tuona.

MARINELLI: ”BISOGNAVA ONORARE L’ACCORDO”

”Con i Navarra c’è un accordo che oggi bisognava onorare”, tuona il presidente.

I due imprenditori nei giorni scorsi avevano dichiarato che non volevano portare “la valigetta piena di soldi”, ma erano pronti ad accedere un mutuo per diventare i padroni del sodalizio neroverde.

”Per me va bene anche il mutuo – spiega Marinelli – Se si compra un appartamento, in fondo, lo si può fare anche con un mutuo. E così si può fare con L’Aquila Rugby. Con la famiglia Navarra c’è la massima cordialità. Eppure, tutti parlano e tutti vogliono il club, ma al momento di mettere mano al portafoglio tutti scappano”.

NAVARRA: ”LA MIA OFFERTA E’ QUELLA, FACCIA CIO’ CHE VUOLE”

“Che posso dire? I quattro soci dell’Aquila Rugby sono liberi di fare quello che vogliono”.

Così l’imprenditore Walter Navarra commenta la dichiarazione del presidente neroverde, Romano Marinelli, che “è pronto a portare i libri contabili dal sindaco Cialente e in Tribunale”.

“Insieme a mio figlio – spiega Navarra – siamo sempre disponibili a rilevare le quote della società neroverde, ma non come vogliono loro. La nostra offerta la conoscono bene e quindi sanno come fare per contattarci. La mia posizione rimane sempre quella dei giorni scorsi e rischio di essere ripetitivo”.

Oggi scadeva l’ultimatum di Marinelli. “Questo pomeriggio – conclude Navarra – dall’Aquila sono dovuto ripartire per Milano. La prossima settimana tornerò al capoluogo abruzzese, ma la mia offerta rimane sempre quella”.

PARLA LA CARISPAQ: ”APPOGGIAMO MARINELLI, DA NAVARRA SOLO PAROLE”

“Siamo un socio e condividiamo la linea del presidente Romano Marinelli“.

Non si scompone la Cassa di risparmio della Provincia dell’Aquila alla notizia che il numero uno dell’Aquila Rugby porterà i libri contabili al sindaco Cialente e in tribunale.

La Carispaq spiega ad AbruzzoWeb la sua linea con una dichiarazione del suo referente in seno al club della pallaovale, il vice direttore generale Angelo Fracassi, che si esprime anche sull’impasse della trattativa con la famiglia Navarra.

“La richieste di fornire garanzie giunta dall’Aquila Rugby al gruppo Navarra per concludere la trattativa – conclude – sono rimaste disattese, sono rimaste solo parole”.

Di qui il fallimento della trattativa e lo spettro di una cancellazione che, a oggi, pare inevitabile. (alb.or.)

FRATTALE: ”LA CORDATA AQUILANA NON TORNERA”’

“Come rappresentante dell’Ance posso affermare che per il momento l’idea di rilevare L’Aquila Rugby è stata abbandonata”.

Il presidente del’Ance, Gianni Frattale, esclude che per il momento possa farsi nuovamente avanti la cordata di imprenditori aquilani, di cui faceva parte insieme a Luigi Palmerini, del gruppo Palmerini,  Eliseo Iannini, già presidente dell’Aquila Calcio, del gruppo Iannini e Danilo Taddei, del gruppo Edimo, che qualche tempo fa aveva mostrato interesse nell’acquisire la squadra, per poi fare dietrofront.

A margine della conferenza stampa di presentazione del “Salone della ricostruzione”, Frattale ha poi espresso un commento sulla trattativa ormai praticamente sfumata tra i Navarra e presidente dell’Aquila Rugby, Romano Marinelli.

“Se si è intenzionati a comprare qualcosa – ha commentato – non servono le polemiche e le chiacchiere. Si depositano i soldi e si compra, come si fa per le case e le macchine. Anzi, se si acquista una macchina si paga in anticipo prima che la macchina ti venga intestata. Allora come si può pensare di acquistare una squadra senza depositare i soldi di garanzia?”. (e.m.)

MACERIE: UFFICIALE LA NOMINA DELLO ”ZAR”, E’ GIUSEPPE ROMANO

L’AQUILA – Il commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi, ha firmato il decreto di nomina dello “zar” delle macerie che, come preannunciato da AbruzzoWeb, è Giuseppe Romano.

La figura del soggetto attuatore, che dovrà coordinare le attività di gestione, trasporto e smaltimento dei rifiuti derivanti da crolli e demolizioni, è stata introdotta dall’ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri numero 8923 del 18 febbraio scorso.

L’ingegner Romano è attualmente comandante regionale in Sicilia dei Vigili del fuoco.

Per l’incarico, che decorre dal 1° luglio, lo “zar” riceverà un compenso annuo di 72 mila euro.

Romano sarà affiancato da un comitato composto dall’assessore all’Ambiente del Comune dell’Aquila, Alfredo Moroni, e dai sindaci rappresentanti delle aree omogenee del “cratere”.

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FORUMED E BOICOTTAGGIO ABRUZZOWEB: CASTIGLIONE, ”POCHI SOLDI”

PESCARA – Figli e figliastri tra le testate online, alcune (tra cui AbruzzoWeb) discriminate nell’assegnazione della pubblicità sul Forum del Mediterraneo organizzato a Chieti?

Il vice presidente della Regione e assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, difende l’operato dell’amministrazione nel caso di specie, sottolineando la scarsità di fondi, ma ammette un criterio per conoscenza personale che non dovrebbe esistere nemmeno se il budget pubblicitario fosse di 10 euro.

Pur passando la palla ad Abruzzo Sviluppo, Castiglione ammette anche che sui criteri c’è qualcosa da rivedere.

“La pubblicità – premette – è stata gestita dalla società Abruzzo Sviluppo e non so quali siano stati i loro criteri. So che c’erano quattro soldi per la comunicazione, non arrivavano a 7 mila euro e non si poteva dare un euro a tutte le testate, né, dall’altra parte, fare un appalto per quella somma!”.

“Sono inc… con me stesso – tuona Castiglione – perché avremmo tanti progetti da pubblicizzare, i poli di innovazione, la rete delle imprese, ma non abbiamo soldi per spiegarli alla gente”.

Sui criteri che hanno preferito la conoscenza diretta ai numeri oggettivi del traffico di utenti, l’assessore conclude che “se è andata così, vuol dire che in caso di nuovi eventi la pubblicità la daremo alle altre testate che sono state escluse questa volta”.

Lodevole, ma forse sarebbe il caso di affidarsi a qualcosa di più serio e oggettivo di un listone di giornali digitali da spuntare come le figurine: “ce l’ho, mi manca”. (alb.or.)

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CASO FORUMED: LA REGIONE BOICOTTA ABRUZZOWEB

TERREMOTO: CHIODI, ”TRASFERITI 8,3 MILIONI A VIGILI DEL FUOCO”

L’AQUILA – Il Commissario Delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi, ha disposto oggi il trasferimento di circa 8,3 milioni di euro, come previsto dall’Opcm n. 3892/2010, in favore dei Vigili del fuoco.

I fondi saranno utilizzati per il pagamento del lavoro svolto nel secondo semestre del 2010 per garantire il superamento dell’emergenza in Abruzzo, assicurando una struttura operativa anche a supporto delle attività di ricostruzione nei territori colpiti.

Il Commissario per la ricostruzione ha confermato l’attenzione per l’importante attività svolta e l’efficienza dimostrata dai Vigili del Fuoco. Sono state infatti numerose le azioni portate a termine dal Corpo Nazionale in questi mesi: interventi di demolizioni e rimozione macerie, di messa in sicurezza e copertura di fabbricati, oltre alle attività di assistenza alla popolazione.

MELANIA: DIFESA REA PRESENTA MEMORIA CONTRO INCIDENTE PROBATORIO

TERAMO – La famiglia di Carmela ‘Melania’ Rea ha presentato oggi alla Procura di Ascoli, attraverso il suo legale, una memoria difensiva con la quale si oppone alla richiesta di incidente probatorio avanzata dalla difesa di Salvatore Parolisi, il vedovo della donna e unico indagato per omicidio volontario nell’inchiesta condotta dal pm Umberto Monti.

Intanto oggi i genitori e il fratello di Melania, la 29enne di Somma vesuviana uccisa il 20 aprile scorso, sono giunti dal napoletano a Folignano, alla periferia di Ascoli, per recuperare nell’abitazione dove la giovane madre viveva con il marito e la figlia di 18 mesi, alcuni effetti personali della loro congiunta.

GRANDI RISCHI: CITATA PER DANNI LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

L’AQUILA – Alcuni familiari delle vittime del terremoto del 6 aprile 2009 hanno citato in giudizio a fini risarcitori la presidenza del Consiglio dei ministri nell’ambito del processo per omicidio colposo plurimo a carico dei sette componenti della commissione Grandi Rischi.

La richiesta è stata avanzata da quattro avvocati che complessivamente assistono una quarantina di parti civili, tra familiari e parenti delle vittime del sisma. L’udienza dibattimentale è fissata al 20 settembre.

I sette membri dell’organo di consultazione della Protezione Civile, a sua volta incardinata nella Presidenza del consiglio, sono accusati di aver dato informazioni rassicuranti sulla possibilità di un forte terremoto all’Aquila il 31 marzo 2009, una settimana prima del sisma che fece 309 vittime.

L’accusa sostiene che molte di quelle persone decedute sotto le macerie rimasero a casa proprio per quelle rassicurazioni.

Con l’accusa di omicidio colposo sono imputati Franco Barberi, Bernardo De Bernardinis, Enzo Boschi, Giulio Selvaggi, Gian Michele Calvi, Claudio Eva e Mauro Dolce.

Un altro atto di citazione di responsabilità civile per una somma di 22 milioni e 500 mila euro nei riguardi sempre della Presidenza del consiglio dei ministri, è stato presentato nell’agosto dello scorso anno al Tribunale civile dell’Aquila da due avvocati.

L’udienza è fissata per il 29 settembre.

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SANITA’: FARS (PRC), ”DA CHIODI POLPETTA AVVELENATA AD ABRUZZO”

PESCARA – Per il segretario regionale Prc Marco Fars la bozza della Manovra Economica del Governo per la stabilizzazione finanziaria del Paese, “oltre a essere iniqua e vessatoria continuando a spremere le fasce più deboli della popolazione, serve una polpetta avvelenata per l’Abruzzo”.

Secondo Fars “ancora una volta a pagare sono le fasce deboli: ticket per tutti e chiusura dei piccoli ospedali in Abruzzo, stabilita per legge. Il duo Chiodi-Baraldi in difficoltà nel far avanzare le loro proposte in Abruzzo in tema di chiusura dei presidi ospedalieri, ricorrono al Governo per imporre da Roma le loro scelte. Tutto ciò passando sulla testa e la volontà dei cittadini e degli amministratori locali che per ora sono riusciti bloccare gli intenti della coppia Chiodi-Baraldi, attraverso i ricorsi vinti al Tar”.

“Tutto ciò – chiude Fars – nel totale sfregio delle istituzioni locali e del Consiglio regionale. Ci auguriamo che i parlamentari abruzzesi di ogni schieramento politico si oppongano a questo insulto all’Abruzzo. A questo punto ci manca solo che Chiodi chieda a Maroni di inviare l’esercito anche in Abruzzo come ha fatto in Val di Susa”.

L’AQUILA: CASO AREE BIANCHE; GIULIANTE, NON CEMENTIFICARLE

L’AQUILA – Scongiurare l’ipotesi di cementificazione del territorio aquilano già messo a dura prova dalla realizzazione delle new town e dei moduli abitativi provvisori.

A lanciare l’appello è l’assessore regionale Gianfranco Giuliante, che torna sulla vicenda delle cosiddette “aree bianche”, ovvero quelle porzioni di territorio non normate dal Comune e per la destinazione urbanistica delle quali i proprietari si sono rivolti al Tar che, a sua volta, ha nominato dei commissari ad acta.

“Il territorio del Comune dell’Aquila sta per essere ulteriormente stravolto, a causa dell’inerzia dell’amministrazione comunale, dalla mancata  risoluzione delle problematiche relative alle cosiddette ‘aree bianche’ con la possibile immissione di circa 1 milione di metri cubi di edificabile  distribuito in maniera eterogenea” afferma Giuliante per il quale ogni singolo provvedimento dei commissari ad acta, destinato a modificare gli attuali assetti del Prg, dovrebbero essere inquadrati in un unico strumento urbanistico da sottoporre  a Valutazione Ambientale Strategica, esclusa invece per i singoli provvedimenti adottati dal commissario ad acta.

Evitare, insomma, che sulle aree bianche si costruisca un nuovo piano regolatore generale slegato dagli assetti della nuova città e dalle esigenze nate dopo il terremoto del 6 aprile 2009.

LA NOTA COMPLETA DI GIULIANTE

Il territorio aquilano a seguito del sisma del 6 aprile 2009 è stato oggettivamente stravolto dal punto di vista urbanistico (nuovi insediamenti edilizi di tipo residenziale – progetto C.a.s.e., M.a.p. e costruzioni temporanee e non, Musp, delocalizzazioni delle attività produttive e commerciali),  tutto giustificato dalla “fase di prima emergenza”.

Oggi, il territorio del Comune dell’Aquila sta per essere ulteriormente stravolto, a causa dell’inerzia dell’amministrazione comunale, dalla mancata  risoluzione delle problematiche relative alle cosiddette “aree bianche” con la possibile immissione di circa 1 milione di metri cubi di edificabile  distribuito in maniera eterogenea.

L’azione dei commissari “ad acta” si inserisce in un contesto che rischia di vanificare le indicazioni del Commissario Chiodi laddove nelle “Linee di indirizzo strategico per la ripianificazione del territorio” indica l’esigenza di evitare “la dispersione insediativa e il consumo di suolo”, nonché il richiamo al fatto che debbano tenersi in giusto conto gli aspetti ambientali attraverso le procedure di impatto (Vas).

La decisione del Tar ha comportato che in capo ad un solo soggetto (il Commissario ad Acta) è stato posto l’onere di valutare il futuro del Comune di L’Aquila, sostituendosi con assoluta discrezionalità all’Amministrazione inadempiente e silente su scelte che, per la loro diffusione ed estensione quali-quantitativa, potrebbero identificare, se non un vero e proprio piano regolatore, una consistente ed importante parte di esso che andrebbe ad aggiungersi alle scelte effettuate nell’immediatezza del sisma e che darebbe luogo ad un surrettizio, quanto inopportuno, strumento urbanistico la cui portata “generale” è ben evidente.

E se tale strumento nasce come somma indefinita di una serie di varianti specifiche, proposte su ambiti di varie dimensioni, è altrettanto vero che ciò non può non dare origine ad un vera e propria variante generale del PRG. E se si considera variante generale (e non una serie puntiforme di varianti), in quanto variante generale non può che essere assoggettata alla completa procedura di Vas.

È, pertanto, chiaro che ipotizzare che tale sommatoria di opzioni pianificatorie non venga assoggetta alle necessarie e preventive verifiche di compatibilità ambientale e di sicurezza sia una scelta, quantomeno, perversa. Si pensi, ad esempio, agli aspetti infrastrutturali che tale moltiplicazione di azioni dovrebbero contemplare: al carico sulle reti tecnologiche (acquedotti, fognature, impianti di depurazione, ecc.) o alla possibile alterazione degli equilibri della viabilità e della mobilità urbana.

Tutte le valutazioni devono essere effettuate prioritariamente all’attivazione di processi di densificazione edilizia su aree che, per loro definizione, sono ricomprese nel tessuto urbano esistente o limitrofe ad esso.

Se ciò dovesse essere fatto senza gli “accorgimenti” necessari, senza le valutazioni auspicate, senza le analisi basilari, senza l’acquisizione dei pareri dovuti, il processo posto in essere comporterebbe il raggiungimento di finalità diametralmente opposte agli indirizzi che pure sono stati individuati ed impartiti dallo steso soggetto istituzionale che lo ha delegato.

Si giungerebbe al paradosso di veder denegate le stesse finalità per le quali si è attivata l’intera procedura commissariale finalizzata alla ricostruzione della città e si vedrebbero smentite le teorie e gli obiettivi del Commissario alla Ricostruzione e della sua struttura di supporto tecnico.

È, quindi, indispensabile, che l’azione del o dei Commissari ad Acta sia improntata alla massima attenzione e cautela.

Soprattutto è necessario che si passi dall’adozione di molteplici varianti al Prg all’adozione di un unico strumento urbanistico (anche finalizzato a dare più risposte) preceduto alle necessarie analisi sul dimensionamento complessivo e specifico del piano, dalle analisi sui cc.dd. standard e dei servizi in generale, dalle valutazioni sugli aspetti ambientali ed infrastrutturali (con particolare riferimento alla mobilità) e, in particolare, sottoponendo la proposta alle procedure formative preliminari imposte dalle vigenti disposizioni comunitarie e statali.

La proposta così formata deve essere assoggettata a Valutazione Ambientale Strategica, coinvolgendo tutte le Amministrazioni con Competenza Ambientale, e deve essere sottoposta agli accertamenti inerenti la sostenibilità della stessa in termini di sicurezza, adottando la microzonazione sismica come strumento di giudizio delle scelte operate e provvedendo alla individuazione delle indispensabili microaree con comportamento sismico omogeneo.

Solo in tale maniera l’azione del Commissario potrà ritenersi coerente con il mandato del Presidente  della Regione Abruzzo, cosa che oggi non avviene perché si rimanda ad una valutazione caso per caso, ed è evidente che il criterio di assoggettabilità puntiforme, senza tener presente l’impatto del complesso dei singoli commissariamenti rischia una seconda “distruzione” di una città che stenta a ritrovare se stessa.

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MALTEMPO: PROTEZIONE CIVILE, IN ARRIVO ROVESCI E TEMPORALI

ROMA – Il transito di una perturbazione atlantica causerà oggi “condizioni di instabilita’ dapprima sui settori alpini e prealpini, in estensione dalla serata sulla pianura padana”.

Nella giornata di domani “la perturbazione si estenderà anche alle regioni centrali, specie sui versanti adriatici”.

A renderlo noto è il dipartimento della Protezione civile che, sulla base delle previsioni disponibili, ha emesso “un avviso di condizioni meteorologiche avverse, valido dalla tarda serata di oggi, che prevede precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale di forte intensità, sulle regioni settentrionali e sui settori centrali appenninici ed adriatici del Paese. Le manifestazioni temporalesche potranno essere accompagnate da forti raffiche di vento, locali grandinate e frequenti scariche elettriche”.

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AIRONE TECHNICS: CHIODI, ”SI LAVORA PER RISOLVERE VERTENZA”

PESCARA – “Stiamo lavorando perché la vertenza Airone Technics vada a buon fine”.

Lo ha affermato il presidente della Regione, Gianni Chiodi a una delegazione di lavoratori dell’azienda di San Giovanni Teatino (Chieti), incontrata questa mattina a margine della manifestazione di inaugurazione della nuova sala arrivi dell’aeroporto di Pescara.

Chiodi ha inoltre detto ai lavoratori di aver incontrato “solo qualche giorno fa l’amministratore delegato di Alitalia, Rocco Sabelli, che ha mostrato ampia disponibilità a chiudere quanto prima l’accordo con la cordata di imprenditori abruzzesi che ha manifestato l’intenzione di rilevare l’Airone Techinics. Esistono dei problemi legati alle commesse, nel senso che Alitalia è disponibile a passare alcune commesse alla nuova azienda, ma nel contempo vuole conoscere dalla nuova proprietà quali commesse ha ricevuto per avere certezze sul futuro della società stessa”.

“S’intuisce come sia difficile da parte nostra far conciliare queste due esigenze – ha continuato Chiodi – penso, però, che esistano ampi margini per una conclusione positiva; così come è positivo che esista una cordata di imprenditori abruzzesi pronta a rilevare l’azienda e dare un futuro lavorativo ai 40 addetti dell’Airone Techinics”.

“Voglio solo ricordare – ha concluso Chiodi – che questa è un’azienda che produce utili e che quindi ha tutte le carte in regole per proseguire la sua attività”.
 

REGIONE: MANOVRA FINANZIARIA; PD: ”PROPOSTA ASSURDA SU SANITA”’

L’AQUILA – “Pur di non portare le riforme in Consiglio regionale, il centrodestra vuol far correre all’Abruzzo il rischio di precipitare in un caos ancora più grave. Perché questa nomina è palesemente incostituzionale e, se venisse approvata, esporrebbe l’Abruzzo a una serie di nuovi ricorsi. Senza considerare l’aspetto politico, che ci vedrebbe di fronte al commissariamento del commissario e dunque a una scelta di tipo feudale che offende la dignità degli abruzzesi. Ci opporremo con tutte le nostre forze, sempre più convinti che prima si chiude la stagione di Chiodi e meglio sarà per l’Abruzzo”.

Interviene a piedi uniti il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, sulla questione relativa alla sanità abruzzese contenuta nella proposta di manovra del governo nazionale.

“Il presidente Gianni Chiodi ha il dovere di portare in Consiglio gli atti sulla sanità – sottolinea il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Camillo D’Alessandro, “perché i cittadini abruzzesi non sono sudditi. Se cercherà scorciatoie per non farlo, sappia fin da ora che saremo noi a portare tutto in Consiglio di fronte agli abruzzesi”.
 

L’AQUILA: PEZZOPANE, ”I DISAGI DEGLI SFOLLATI DIPENDONO DA SGE”

L’AQUILA – “La colpa dei cittadini sfrattati è solo della Struttura di gestione dell’emergenza”.

Lo afferma, in un comunicato stampa, l’assessore alle Politiche sociali del Comune dell’Aquila Stefania Pezzopane.

“Ci vuole davvero una bella faccia tosta a scaricare sul Comune le responsabilità dell’emergenza abitativa – aggiunge la Pezzopane – quando ormai è noto a tutti che il Comune dell’Aquila sta attendendo, da ben 12 mesi, 50 appartamenti del fondo immobiliare”.

IL COMUNICATO INTEGRALE

Sorprendente ed inopportuna la nota del coordinatore della Sge, Roberto Petullà, sul caso della famiglia Bellaprima.

Ci vuole davvero una bella faccia tosta a scaricare sul Comune le responsabilità dell’emergenza abitativa, quando ormai è noto a tutti che il Comune dell’Aquila sta attendendo, da ben 12 mesi, 50 appartamenti del fondo immobiliare.

Abitazioni che, in base ad un’ordinanza governativa, dovevano essere concessi già un anno fa al Comune dell’Aquila, proprio per far fronte al grave disagio sociale ed abitativo conseguente al terremoto.

Questi alloggi non ci sono mai stati trasferiti, né la Sge ha avuto l’accortezza  di chiarire i motivi.

Un anno fa siamo stati costretti ad emanare un bando per reperire  altri alloggi, a cui hanno risposto ben 112 famiglie.

Se il Comune, che ha segnalato da mesi l’emergenza in corso, avesse potuto disporre del fondo, avrebbe potuto risolvere tanti casi, come ad esempio quello della famiglia Bellaprima o anche del signor Mele, che vive in camper. Entrambi hanno fatto da tempo richiesta di alloggi del fondo immobiliare.

Come loro ci sono tante altre situazioni, che non sono salite agli onori delle cronache, ma che testimoniano il grave livello di disagio sociale. Sono tutte famiglie che prima del 6 aprile riuscivano a condurre una vita dignitosa e ad avere una loro autonomia.

L’emergenza sociale dopo il sisma è esplosa e la Sge, anziché sfrattare i cittadini e rimpallare le responsabilità sul Comune, farebbe meglio ad aprire gli occhi e ad assumersi in capo situazioni che sono conseguenza dell’emergenza post sisma e del disimpegno di alcune istituzioni.

Vorremmo ricordare al presidente della Regione Gianni Chiodi, che è anche commissario della Struttura di gestione dell’emergenza, che ci sono ancora quasi 700 alloggi Ater, che se ristrutturati e riconsegnati ai legittimi assegnatari, potrebbero dare una boccata d’ossigeno all’emergenza in atto.

Si libererebbero infatti altrettanti alloggi C.a.s.e. e Map, che il Comune potrebbe mettere a disposizione per l’emergenza sociale.

Così come vorremmo ricordare allo stesso Chiodi, presidente della Regione, che nel piano sociale regionale non è previsto neanche un euro per l’inclusione e per le nuove povertà. Senza contare che è stato drammaticamente azzerato il fondo per i contributi agli affitti previsto per le famiglie bisognose.

Di fronte a questo vergognoso disimpegno, l’affondo nei confronti del Comune è quanto mai deplorevole. Quanto alla signora Bellaprima avrei preferito mantenere uno stretto riserbo, per tutelare un caso umano, drammatico e delicato.

L’intervento, quanto mai inopportuno di Petullà, mi costringe a fare chiarezza sugli interventi del Comune. Stiamo seguendo il caso della signora da oltre un anno, da quando su nostro suggerimento, la signora ha fatto richiesta del fondo immobiliare. Il caso della signora si è aggravato dopo lo sfratto imposto dalla Sge dalla Guardia di Finanza.

In mancanza ancora della disponibilità degli appartamenti del Fondo Immobiliare, il Comune dell’Aquila ha proposto alla signora ben sei diverse soluzioni.

L’inserimento temporaneo, in attesa di trovare un’idonea sistemazione, presso una struttura protetta per lei e le due figlie; un contributo una tantum, un rimborso per sostenere le spese dell’affitto previa presentazione di un contratto di locazione, così come prevede l’accordo fatto con la Sge per l’utilizzo dei 250 mila euro; l’accoglienza presso la struttura gestita da padre Quirino proprio per madri sole con figli, l’accoglienza presso una struttura gestita dalle suore a San Gregorio ed infine l’inserimento presso la comunità Futura.

Tutte soluzioni rifiutare dalla diretta interessata, che si è detta disponibile ad accettare solo un appartamento.

Il Comune credo che sia andato anche al di là delle sue competenze e delle sue possibilità.

Se davvero la Sge ha a cuore questo caso, come gli altri casi umani, di persone allo stremo che non riescono a pagare un affitto da sole, metta a disposizioni gli appartamenti o altre strutture per l’accoglienza, come tante volte abbiamo richiesto.

Ma anche questa, come altre proposte, è stata rigettata.

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