L’AQUILA – Clima da insurrezione di piazza a palazzo dell’Emiciclo all’Aquila. Un centinaio di esponenti dei comitati aquilani ha “invaso” la sede del Consiglio regionale ed è entrato nell’aula dov’era in corso la seduta ordinaria mentre alle 15 si sarebbe dovuta tenere la seduta straordinaria sulla ricostruzione post terremoto (nella foto la gente dentro l’Emiciclo).
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Dopo un paio d’ore di sospensione, i lavori del Consiglio regionale sono stati sospesi ed infine la riunione è stata sciolta. Domani mattina i lavori riprenderanno alle 11 con la seduta ordinaria, mentre alle 15, salvo ulteriori complicazioni, dovrebbe svolgersi la riunione straordinaria sui temi legati al post terremoto ed alla ricostruzione.
Dopo l’irruzione di esponenti dei comitati in aula si è svolta un’assemblea del presidio permanente dei cittadini cui sta partecipando una manciata di consiglieri regionali di opposizione, mentre l’unico esponente del centrodestra rimasto è l’assessore all’Agricoltura, Mauro Febbo mentre attorno alle 18 è tornato in aula il vice presidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis che ha avuto un acceso confronto con i manifestanti
Alcuni consiglieri di opposizione avevano presentato un documento per far riprendere il Consiglio, ma molti consiglieri regionali dopo l’invasione sono andati via.
Già l’esordio di stamattina era stato subito scoppiettante, con uno striscione srotolato da Maurizio Acerbo (Rifondazione) e Antonio Saia (Comunisti italiani) con la scritta “Cicchetti è un condannato”: una fragorosa contestazione al vice commissario per la ricostruzione di fresca nomina, Antonio Cicchetti, che poi è lo stesso bersaglio dei comitati.
Al momento dell’ingresso dei comitati era ancora in corso la seduta ordinaria del Consiglio, mentre non era cominciata quella straordinaria sulla ricostruzione post-terremoto.
La riunione si è sciolta attorno alle 21. Nel corso della convulsa giornata è intervenuto anche il sindaco Massimo Cialente che ha minacciato le dimissioni da vice commissario.
LA CRONACA DELLA GIORNATA
CIALENTE: “SE COSE CONTINUERANNO COSI’ MI DIMETTO DA VICE COMMISSARIO”
L’AQUILA – Se le cose continueranno a essere così poco chiare, mi dimetterò da vice commissario alla ricostruzione”: lo ha detto il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, nel corso del suo intervento all’assemblea dei cittadini aquilani riuniti nella sala del Consiglio regionale d’Abruzzo. Le sue parole sono state accolte da un breve applauso dei presenti. Cialente è arrivato poco dopo le 20 e ha partecipato alla fase conclusiva della riunione. L’assemblea si è poi sciolta alle 21, dopo quasi sei ore.
BONANNI, PORTAVOCE COMITATI: ” PROTESTA CONTRO COMMISSARIAMENTI NON CONTRO CICCHETTI”
L’AQUILA – “Stiamo protestando per dire no ai commissariamenti e non a Cicchetti“, ha spiegato il portavoce dei comitati e dell’assemblea permanente a L’Aquila, Anna Lucia Bonanni.
“Commissariamenti e ordinanze – ha aggiunto – vanno bene nella fase dell’emergenza. Con la ricostruzione serve una legge organica, flussi economici certi e la partecipazione dal basso dei cittadini nei processi di ricostruzione. Invece, qui si va avanti a forza di ordinanze che istituiscono strutture dirigenziali su strutture dirigenziali, mentre queste cose non servono perche’ la ricostruzione deve essere demandata alle istituzioni”.
DOMANI NUOVA RIUNIONE DEL CONSIGLIO
Il Consiglio regionale d’Abruzzo, i cui lavori erano stati sospesi oggi pomeriggio, è stato riconvocato, come da regolamento, per domani alle ore 11 per il prosieguo della seduta ordinaria e alle ore 15 per quella straordinaria, con all’ordine del giorno “Ricostruzione post terremoto Abruzzo”.
I COMITATI TORNERANNO ALL’EMICICLO
L’AQUILA – Domani alle 15 saranno di nuovo all’Emiciclo gli esponenti dei comitati cittadini dell’Aquila che oggi si sono riuniti in assemblea nella sala del Consiglio regionale. Lo annunciano con una nota nella quale lamentano il fatto che, una volta riusciti a entrare, oggi, “la seduta di Consiglio è stata prima sospesa e poi interrotta. Non era certo questo che volevamo: eravamo arrivati per entrare e ascoltare. Al Consiglio regionale la ricostruzione è blindata” affermano.
“Siamo stati costretti a forzare i blocchi della Polizia. Un simile ordine del giorno – dicono – era tale da prevedere una grande partecipazione: come si può pensare di farlo a porte chiuse, o limitando a pochissime persone la libertà di partecipazione? Condanniamo il comportamento di quei consiglieri, e del presidente Chiodi, che hanno abbandonato l’assise”.
“Ribadiamo la nostra avversione alla logica del commissariamento: la ricostruzione non può essere gestita con le ordinanze e affidata a personaggi di dubbia competenza, che non godono di nessuna investitura democratica e hanno già dimostrato di non saper vigilare sulla correttezza della gestione dei fondi pubblici. Il futuro del nostro territorio deve essere affidato alla certezza della legge e dell’arrivo dei fondi. Continueremo a sostenere l’importanza della partecipazione dei cittadini al lungo processo di ricostruzione”.
I comitati chiedono “una chiara presa di posizione da parte di tutti i consiglieri regionali riguardo al commissariamento e alla figura di Antonio Cicchetti. Chiediamo – aggiungono – se intendono riappropriarsi della loro dignità di eletti perché solo a loro, per legge, spettano i compiti di vigilanza e indirizzo, poteri che non possono essere attribuiti dall’alto. Rifiutiamo con sdegno l’accusa di essere ‘un gruppo di violenti facinorosi’, formulata dal consigliere Pdl Chiavaroli. ‘Una legittima espressione del pensiero e del dissenso’, come afferma Chiavaroli, era esattamente quello che intendevamo fare, quando abbiamo trovato la Polizia a sbarrarci la porta di un’assise pubblica. La stessa Polizia che troviamo ogni volta. Riteniamo che la vera violenza sia quella di sottrarre ai cittadini il loro futuro, di esautorare le istituzioni democratiche per attribuire i loro poteri a chi non ha nessun titolo per riceverli e cercare di criminalizzare ogni forma di dissenso”.
GIULIANTE (PDL): ”NUOVO ATTACCO ALLE ISTITUZIONI”
L’AQUILA – “L’ennesimo attacco alle istituzioni, con un salto di qualità che ha visto coinvolti personalità di rilievo del panorama dei centri sociali e della sinistra antagonista italiana”.
Questo il duro commento del capogruppo del Popolo della libertà, Gianfranco Giuliante, dopo l’invasione di oggi da parte dei comitati cittadini aquilani. Ma secondo Giuliante, non c’erano solo cittadini tra gli insorti.
“Caruso, già parlamentare ed extraparlamentare (Francesco Saverio, ex Rifondazione comunista n.d.r.) – ha infatti accusato Giuliante – si è presentato all’Aquila interrompendo i lavori dell’assemblea legislativa abruzzese, coadiuvato dai soliti noti dei centri sociali e dell’antagonismo militante”.
“Il gravissimo episodio – ha proseguito – ha ricevuto il plauso dei consiglieri regionali sinistramente co-protagonisti dell’accaduto. Dopo Bonanni a Torino e diversi episodi di intolleranza, anche L’Aquila, suo malgrado, diventa protagonista di uno spettacolo indecente”.
“Chiediamo con forza – ha concluso Giuliante – che vengano isolati quanti, pur di essere mediaticamente protagonisti, calpestano le più elementari regole di democrazie e di libertà, impedendo di affrontare problemi importanti per il lavoro come Abruzzo Engineering e per la vita della città”.
ASSEMBLEA DENTRO L’AULA DELL’EMICICLO
L’AQUILA – I comitati cittadini e l’assemblea permanente di Piazza Duomo, che hanno occupato all’Aquila l’aula dell’Emiciclo e interrotto la seduta del Consiglio regionale d’Abruzzo, dopo aver forzato i cancelli di entrata al palazzo, hanno deciso di svolgere un’assemblea cittadina nell’aula consiliare.
All’assemblea partecipano, oltre al capogruppo di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo, il capogruppo dell’Idv, Carlo Costantini, il capogruppo del Pd, Camillo D’Alessandro, i consiglieri regionali Lucrezio Paolini (Idv), Luciano Terra (Udc), Franco Caramanico (Pd), il vice presidente del Consiglio regionale Giovanni D’Amico (Pd).
Tra i banchi in questo momento c’è il solo consigliere Pd Claudio Ruffini e, per la maggioranza, l’unico in aula è l’assessore all’Agricoltura, Mauro Febbo.
“Stiamo protestando per dire no ai commissariamenti e non a Cicchetti – ha spiegato il portavoce dei comitati e dell’assemblea permanente, Anna Lucia Bonanni – Commissariamenti e ordinanze vanno bene nella fase dell’emergenza. Con la ricostruzione serve una legge organica, flussi economici certi e la partecipazione dal basso dei cittadini nei processi di ricostruzione”.
“Invece – ha concluso – qui si va avanti a forza di ordinanze che istituiscono strutture dirigenziali su strutture dirigenziali, mentre queste cose non servono perché la ricostruzione deve essere demandata alle istituzioni democraticamente elette. Pensavamo di venire qui ad ascoltare, invece i consiglieri sono scappati via perché hanno paura della gente”.
IL DOCUMENTO DELL’OPPOSIZIONE: ”FUGA MAGGIORANZA INCOMPRENSIBILE”
“L’immediata convocazione di un Consiglio regionale affinché oggi stesso riprendano i lavori del Consiglio regionale”.
È quanto chiesto dalle forze di opposizione all’Emiciclo alla maggioranza di centrodestra, intesa come il presidente della Giunta, Gianni Chiodi, il presidente del Consiglio, Nazario Pagano, il capogruppo del Pdl, Gianfranco Giuliante, e i capigruppo Giorgio De Matteis (Mpa), Daniela Stati (gruppo misto) e Giuseppe Tagliente (Rialzati Abruzzo).
Nel documento, le forze di opposizione dicono di ritenere incomprensibile la decisione della maggioranza di “fuggire dall’aula” di fronte a una legittima manifestazione di protesta da parte dei cittadini aquilani ed esprimono la loro condivisione su quanto sostenuto dagli aquilani circa l’inopportunità della nomina di un nuovo subcommissario.
D’AMICO SCRIVE A BERSANI, ”DOPO OGGI, INCONTRO DEL PD ALL’AQUILA”
L’AQUILA – “Dopo la manifestazione odierna dei movimenti cittadini dell’Aquila in Consiglio regionale, ritengo che non si possa più eludere un incontro all’Aquila del Partito democratico che fissi un adeguato coinvolgimento di tutti i gruppi dirigenti e le rappresentanze istituzionali locali, regionali e nazionali, per definire una linea di indirizzo chiara, evidente nella direzione di restituire alle assemblee elettive il reale controllo delle politiche di ricostruzione”.
Lo afferma il vice presidente del Consiglio regionale, Giovanni D’Amico, in una lettera a Pierluigi Bersani, segretario nazionale del Pd, Silvio Paolucci, segretario regionale, e Michele Fina, segretario di federazione dell’Aquila.
CONSIGLIERI PDL: ”VERGOGNOSA LA CONTESTAZIONE”
“È stata una contestazione vergognosa. In questo modo si indeboliscono le ragioni della città dell’Aquila”.
Lo ha detto il consigliere regionale del Popolo della libertà, Luca Ricciuti, durante l’occupazione dell’aula di palazzo dell’Emiciclo da parte dei comitati aquilani.
“Ho sempre difeso il diritto di parola dei comitati – ha ricordato – ma oggi è stato superato il limite Il primo errore è stato interrompere i lavori in quel modo, il secondo è stato di non far parlare coloro che volevano confrontarsi”.
Duro anche un altro consigliere del Pdl, Ricardo Chiavaroli. “Quanto avvenuto – ha dichiarato – non ha nulla a che fare con la legittima espressione del pensiero e del dissenso”.
“Il fatto che un gruppo violento di facinorosi possa irrompere in un’aula istituzionale e interromperne i lavori, infatti – ha dichiarato – non è un buon servizio né alla democrazia né tantomeno alla città dell’Aquila”.
“Preoccupa – ha aggiunto Chiavaroli – il fatto che persino alcuni consiglieri delle opposizioni abbiano ritenuto giustificabile il comportamento dei manifestanti”.
“Rivolgo sin d’ora un pubblico appello a Prefetto e forze dell’ordine – ha concluso – affinché nel rispetto assoluto delle leggi non sia mai più impedito a un organo legislativo quale il Consiglio Regionale di esercitare le proprie funzioni a causa di azioni di forza esterne”.
OCCUPATA L’AULA: ”DIMISSIONI CICCHETTI O NON CE NE ANDIAMO”
L’AQUILA – “Non usciremo da questa sede fino a quando non ci sarà la revoca della nomina di Cicchetti e fino a quando non sarà fatto un regolare consiglio regionale sulla ricostruzione”.
È l’annuncio fatto da uno dei manifestanti all’interno della sala consiliare del Consiglio regionale all’Aquila.
A questo punto la protesta si trasforma in una vera e propria occupazione dell’aula, nella quale sono presenti molti consiglieri di minoranza di centrosinistra, molti meno della maggioranza di centrodestra.
All’interno dell’aula si sta svolgendo un’assemblea con interventi intervallati da applausi e slogan al grido di “Dimissioni dimissioni” in relazione alla nomina del nuovo vice commissario per la ricostruzione, Antonio Cicchetti.
SI CERCA UNA DIFFICILE MEDIAZIONE
L’AQUILA – Dopo l’occupazione dell’aula consiliare e l’interruzione della seduta del Consiglio regionale da parte dei rappresentanti dell’Assemblea cittadina dell’Aquila e dei comitati spontanei che protestano contro la nomina di Antonio Cicchetti come vice commissario per la ricostruzione, è in atto un tentativo di mediazione da parte di alcuni consiglieri di minoranza e di maggioranza.
Al tentativo di chiarimento stanno assistendo molti esponenti delle forze dell’ordine, ma la mediazione risulta molto difficile perché gli animi sono surriscaldati.
In particolare, ci sono stati battibecchi tra il consigliere regionale del gruppo misto Daniela Stati, coinvolta nell’inchiesta sugli appalti per la ricostruzione e costretta a dimettersi dalla carica di assessore regionale, che è stata oggetto di cori e slogan, e con il consigliere regionale del Pdl, Emilio Nasuti, presidente della commissione Bilancio.
ACERBO E D’ALESSANDRO: ”BISOGNA CONTINUARE”
“Cicchetti è in conflitto di interessi. Si vuole gestire la ricostruzione con poteri commissariali, ma è tutto da discutere”.
Lo ha detto il consigliere di Rifondazione, Maurizio Acerbo, subito dopo la sospensione dei lavori del Consiglio regionale per l’invasione dei comitati di cittadini aquilani.
“L’Abruzzo – ha aggiunto – è stato scelto come laboratorio. In tempi normali si poteva ammettere la sospensione dei lavori del Consiglio dopo un’invasione del genere, ma questi non sono tempi normali”.
Secondo l’esponente Prc, insomma, bisognerebbe andare avanti, anche se l’orientamento sembra quello opposto.
Un giudizio condiviso anche dal capogruppo del Partito democratico, Camillo D’Alessandro. “Non è incivile che siano entrati i comitati – ha detto – ma che sia stato sospeso il Consiglio”.
“Oggi si doveva parlare di tematiche legate alla ricostruzione e di Abruzzo Engineering: avevamo chiesto di aprire i microfoni e di parlare con le persone, ma tutto ciò non è stato possibile”.
LA STATI: NON CONOSCO DIPENDENTI DI ABRUZZO ENGINEERING
Sommersa dai “buu” degli esponenti dei comitati che hanno invaso il Consiglio regionale, l’ex assessore alla Protezione civile, Daniela Stati, ha parlanto con il megafono nel tentativo di spiegare le sue ragioni.
“Non esistono delibere dove ho affidato un euro di lavori in cambio di qualcosa. Non conosco dipendenti di Abruzzo Engineering né ne ho mai assunto qualcuno”.
IL PD: ”NOMINA CICCHETTI E’ ESPROPRIO FUNZIONI ENTI LOCALI”
PESCARA – “La nomina di Cicchetti è un ulteriore esproprio delle funzioni degli enti locali e del diritto degli aquilani a partecipare alla ricostruzione della loro città”.
Lo denuncia Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd, intervenendo sulla nomina del nuovo vicecommissario.
“Anziché sbloccare i fondi per l’assistenza delle decine di migliaia di cittadini ancora fuori casa – dice Paolucci – il governo Berlusconi produce una nuova e inutile sovrastruttura, senza invece dotare la Sge degli strumenti, degli operatori e dei finanziamenti indispensabili per farla funzionare. Così come è oggi, la Sge rischia di diventare uno strumento che produce incarichi, poltrone e confusione, senza dare risposte ai cittadini del cratere. Si arrivi subito all’approvazione di una legge speciale per la ricostruzione che attendiamo da sempre”.
UN SIT-IN ANNUNCIATO, MA DEGENERATO IN FRETTA
Si erano radunati in circa un centinaio davanti alla l’ingresso del palazzo dell’Emiciclo, dove si stava svolgendo una seduta del Consiglio regionale, e chiedevano di entrare a gran voce nella seduta straordinaria dedicata alla ricostruzione, per dire no alla nomina dell’imprenditore Antonio Cicchetti come vice commissario per la ricostruzione.
Un sit-in di protesta annunciato da giorni, quello dei comitati aquilani, che poi è degenerato rapidamente in un’invasione dentro palazzo dell’Emiciclo.
La manifestazione era stata organizzata contro una nomina ritenuta “inutile e che comunque non rispetta la scelta democratica”.
Di qui la scelta di protestare con gli striscioni “Fuori i potenti dall’Aquila”, “Basta commissari e cricche d’affari” e “Chiodi non pazzia’”, oltre a un volantinaggio che ribadisce le perplessità della nomina.
Poco prima che fosse sfondato il cancello, dal megafono che coordina la manifestazione si sentiva urlare: “Vogliamo entrare dentro. Aprite aprite, è illegale tenerci fuori”.
LO STRISCIONE CONTRO CICCHETTI
“Cicchetti è un condannato”: con questo striscione, grande quanto l’intero spazio riservato alla Giunta regionale, i consiglieri Maurizio Acerbo (Rifondazione) e Antonio Saia (Comunisti italiani) hanno interrotto la seduta del Consiglio regionale, appena aperta questa mattina, all’Aquila, dal Presidente, Nazario Pagano.
Pagano è stato costretto a chiamare i commessi dell’aula per rimuovere lo striscione dai banchi della presidenza e dare finalmente inizio alla Seduta consiliare.
“Il presidente Pagano – ha dichiarato Acerbo – ha avuto una reazione molto nervosa e ha ordinato ai commessi di toglierci lo striscione quindi c’é stato un certo parapiglia, segno che un atto così grave come la nomina di un condannato alla carica di vicecommissario per la ricostruzione è una cosa che vogliono far passare sotto silenzio”.
“Ma è proprio per rompere questo clima di omertà – ha aggiunto – che noi abbiamo deciso di fare un gesto di questo tipo per invocare dentro la principale istituzione dell’Abruzzo, cioé il Consiglio regionale, quei principi di legalità e correttezza che purtroppo in Abruzzo stentano ad affermarsi”.
“In nessun Paese europeo o negli Stati Uniti – ha concluso il consigliere Prc – sarebbe possibile che un condannato venga nominato a una carica così importante come quella di vicecommissario alla ricostruzione”.
DANIELA STATI UFFICIALMENTE NEL GRUPPO MISTO
L’AQUILA – Il consigliere regionale Daniela Stati, ex Pdl, è confluita ufficialmente al gruppo misto.
La Stati era assessore regionale alla Protezione civile, all’Ambiente e ai Rifiuti, ed è stata costretta a dimettersi dopo essere stata coinvolta nell’inchiesta della procura della Repubblica dell’Aquila sugli appalti per il G8 dell’Aquila e per la ricostruzione post-terremoto.
Nei giorni scorsi ha lasciato il Pdl per protesta, per non essere stata difesa e accusando il partito di non averle mostrato solidarietà.
La Stati è, insieme ai consiglieri di opposizione, una delle firmatarie della richiesta di convocazione del Consiglio regionale straordinario sulla ricostruzione post-terremoto che è in programma oggi.
UN CONSIGLIO ROVENTE
Una seduta del Consiglio sulla ricostruzione è stata richiesta dalle opposizioni già il 3 agosto scorso, all’indomani della bufera giudiziaria che portò alle dimissioni da assessore alla Protezione civile, Daniela Stati (poi transitata nel Gruppo misto), all’arresto del padre ex tesoriere della Dc Ezio, del compagno Marco Buzzelli, all’ex parlamentare di An Vincenzo Angeloni e all’amministratore di Selex Sabatino Stornelli.
Un Consiglio contrassegnato dalle proteste. Questa mattina di una rappresentanza dei docenti precari delle scuole coordinati dalla Cgil-scuola, alle prese con i tagli della riforma Gelmini.
Nel pomeriggio, invece, il sit-in dei comitati aquilani per protestare contro la nomina del nuovo vice commissario Cicchetti.
“La logica del commissariamento – si legge in una nota – ha escluso i cittadini dalla ricostruzione e ha già mostrato tutta la sua inefficienza. La nomina di Antonio Cicchetti come nuovo vice commissario svela senza più alibi e coperture gli interessi di potere in gioco nella grande partita economica della ricostruzione dell’Aquila e del territorio del ‘cratere'”.
Anche il movimento Mia casa che fa capo a Pio Rapagnà ha dichiarato nei giorni scorsi di voler partecipare ai lavori del Consiglio, anche se come ha dichiarato l’ex parlamentare “non è chiaro se, a 17 mesi dal terremoto, si parlerà di ‘ricostruzione’ oppure di Abruzzo Engeneering”.