L’AQUILA – Un incontro pubblico, meglio, un confronto, tra il commissario per la ricostruzione, il governatore Gianni Chiodi, e il suo vice, il sindaco Massimo Cialente (nella foto), con un unico scopo: quello di trovare una risposta definitiva a una domanda che tutti gli aquilani si pongono: i soldi per la ricostruzione ci sono o no?
È questa l’idea che sta trovando sempre più consenso nell’assemblea del presidio permanente di piazza Duomo. L’incontro è ancora in corso e per ora non sono state prese decisioni particolari, ma da quanto anticipato da un’esponente del presidio, Anna Lucia Bonanni, l’idea potrebbe diventare una proposta concreta ai due amministratori.
BERLUSCONI: ”LA RICOSTRUZIONE SPETTA AGLI ENTI LOCALI”
L’AQUILA – “Noi abbiamo fatto un intervento immediato dopo il terremoto ed è stato efficacissimo, ora la ricostruzione spetta alle autorità locali”.
Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha commentato, in un’intervista a Studio Aperto, le proteste sulla ricostruzione dopo il terremoto all’Aquila.
“Il governo – ha aggiunto – deve dare i finanziamenti, cosa che è stata fatta. Sono a disposizione del Comune dell’Aquila e della Regione e sono questi enti a doverli trasformare in realizzazioni concrete”.
SUGLI SCONTRI: ”MOLTA STRUMENTALIZZAZIONE”
L’AQUILA – “Non ho ancora visto il resoconto delle forze dell’ordine, ma mi pare che ci sia stata molta strumentalizzazione”.
È un’altro passaggio dell’intervista fatta a Studio Aperto dal primo ministro, Silvio Berlusconi.
“Il governo – afferma Berlusconi – ha fatto il miracolo per come è intervenuto subito dopo il terremoto, come nessun altro paese è riuscito a fare dopo una catastrofe naturale. In meno di 10 mesi abbiamo dato una casa a chi l’aveva persa”.
CHIODI: ”I SOLDI PER LA RICOSTRUZIONE CI SONO”
L’AQUILA – “I fondi per la ricostruzione ci sono, e ammontano al momento a due miliardi di euro, di cui sono stati usati finora 371 milioni”.
Lo rileva il governatore dell’Abruzzo e commissario per la ricostruzione post terremoto, Gianni Chiodi.
“A fronte di ciò – ha spiegato, a margine dei lavori della Conferenza delle Regioni – è importante che tutte le strutture collaborino per accelerare i piani di ricostruzione”.
“Se i Comuni del cratere hanno difficoltà – ha concluso – possono chiedere aiuto alle strutture tecniche per la ricostruzione”.
PICCONE: ”IL PROBLEMA DELL’AQUILA E’ CIALENTE”
L’AQUILA – “Bersani dimostra di non sapere cosa succede all’Aquila per la ricostruzione o meglio non viene informato dal suo sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, degli enormi ritardi a lui imputabili sulla ricostruzione”.
Lo afferma il coordinatore regionale abruzzese del Popolo della libertà, Filippo Piccone. “Berlusconi ha ragione da vendere – aggiunge Piccone – I soldi ci sono, ma il sindaco dell’Aquila, guarda caso del Partito democratico, ancora non firma e approva i piani di ricostruzione, per non parlare della perimetrazione del centro storico: elementi, questi, fondamentali per calcolare i reali costi e dare avvio alla ricostruzione del centro storico, argomento sul quale ci si dimentica che già il presidente Berlusconi e il capo della Protezione civile Bertolaso avevano avvertito che ci sarebbero voluti circa dieci anni. Aggiungo che un anno è stato già perso da Cialente”.
“Se c’è un responsabile politico che dimostra incapacità – continua Piccone – è proprio il sindaco dell’Aquila Cialente che, messo sotto assedio dai suoi cittadini, i quali sanno quanto sia enorme la sua responsabilità, organizza diversivi per apparire una vittima senza colpe”.
“Allora ci domandiamo – conclude Piccone – dove sono i piani di ricostruzione del centro storico dell’Aquila? Quanti moduli abitativi provvisori (Map) potevano essere acquistati dal sindaco Cialente, con 40 milioni di euro a sua disposizione, per far rientrare la maggior parte degli aquilani, che ancora si trovano sulla costa, anziché perdere tempo con i Moduli abitativi removibili? (Mar)”. (alb.or.)