DIALOGO DI PACE E SPOPOLAMENTO AREE INTERNE: IL GIORNALISTA MIELI E IL CARDINALE ZUPPI A ROCCARASO

11 Novembre 2025 16:57

L'Aquila - AbruzzoWeb Turismo, Cultura

ROCCARASO – Doppio appuntamento a Roccaraso, in provincia dell’Aquila, domani e il 29 aprile prossimo, con il giornalista Paolo Mieli e il cardinale Matteo Zuppi, presidente della conferenza episcopale, molto legato all’Abruzzo tra altre cose perché figlio di Carla Fumagalli, nipote del cardinale Carlo Confalonieri, a lungo arcivescovo dell’Aquila.

Gli studenti delle scuole dei comuni dell’Alto Sangro, incontrano i due illustri ospiti con il sostegno dell’Associazione Culturale Adelio Di Natale.

Gli incontri sono aperti al pubblico e l’ingresso è libero.

Il dibattito sarà incentrato sul futuro dei centri montani e sullo spopolamento delle aree interne.





Gli incontri, curati da Greta Salve e Paolo Mieli, quest’ultimo al fianco del suo illustre amico il cardinale Zuppi, uniti da un progetto comune e che si riconoscono anche nel messaggio universale di pace, “saranno un’occasione pubblica, ma che allo stesso tempo restituiranno quell’intimità delle conversazioni amichevoli”, si legge in una nota.

Il primo appuntamento “Conoscenza e orgoglio delle proprie origini come base per un dialogo di pace” è con Paolo Mieli, il 12 novembre alle 15.30 presso la Sala consiliare del Comune di Roccaraso (L’Aquila), in Viale degli Alberghi 2/A.

Lo storico e giornalista traccerà un percorso dalla storia antica, partendo dai piccoli territori fino a inquadrare i recenti meccanismi (spesso imperscrutabili, subdoli, addirittura violenti) della pacificazione post-conflitto. Quando finisce una guerra, restano irrisolti innumerevoli problemi generati di norma da dettagli trascurati per ragioni di necessità.

Il secondo appuntamento si terrà il 29 aprile 2026 e vedrà protagonista il Cardinale Matteo Maria Zuppi, che in continuità con il discorso iniziato da Mieli porrà il focus sull’identità culturale e sull’importanza di costruire la pace in un contesto caratterizzato da numerosi e violenti conflitti, evidenziando il ruolo, che la Chiesa come istituzione, può svolgere a questo fine anche nei piccoli territori.

 

Ecco il resto della nota inviata dalla Associazione.





“Nell’epoca classica, i Greci già parlavano di Agorà, la piazza, una scelta che evocava la crescita attraverso confronto e integrazione. Oggi più che mai per far fronte ai conflitti e all’escalation di odio e violenza, che si registrano in Ucraina, in Medio Oriente e in molte altre parti del mondo, si avverte la necessità di quello stesso principio di collaborazione tra gli Stati e i Grandi della terra, che hanno il dovere di essere operatori e promotori di pace. Un lavoro in chiave di confronto, aiuto reciproco e cooperazione internazionale, che deve coinvolgere anche i territori meno popolati.

Da decenni le aree interne italiane sono coinvolte in processi di spopolamento, di rarefazione dei servizi pubblici essenziali, di impoverimento produttivo. Si tratta di tendenze quasi consolidate e molto diffuse. Per riportare questo tema al centro del dibattito pubblico, l’Associazione Culturale Adelio Di Natale, che da anni si impegna con successo nella promozione e nello lo sviluppo sociale e culturale del territorio, ha organizzato con l’ausilio di Amaranta di Biase, un doppio appuntamento che vede protagonisti i ragazzi delle scuole dei Comuni dell’Alto Sangro, insieme allo storico e giornalista Paolo Mieli e al Cardinale Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, due personalità di spicco e grandi sostenitori delle nuove generazioni, sulle quali si poggiano le basi del futuro.

Nonostante il calo demografico, economico e di attenzione, le aree interne dell’Alto Sangro continuano ad essere luoghi vivi, dove molti cittadini hanno scelto di abitare e di investire le loro capacità.

L’abbandono umano non è l’unica cifra di queste terre, molti hanno deciso di restare, altri di tornare e altri ancora di provare a sperimentare in questi luoghi, nuovi stili di vita connessi con la meravigliosa natura che li circonda.

La voglia di radicamento è un aspetto che merita di essere messo in luce, rivela una realtà caratterizzata da radici storiche e culturali profonde che possono trovare nell’unità, nell’integrazione e nel dialogo, un punto di forza per opporre resistenza all’isolamento e anche all’odio che genera conflitti.

Questi due appuntamenti con persone di spessore come Mieli e Zuppi, saranno per gli studenti una opportunità per confrontarsi sull’orgoglio delle proprie origini, per consolidare la propria identità e allargare la socialità con ragazzi provenienti da altri comuni, perché l’isolamento, la non integrazione e la scomparsa dei valori, creano grande smarrimento e una comunità senza memoria, non è più una comunità”.

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