“SPUNTA UN RESORT SULLA VIA VERDE A VASTO”: FORUM H2O, “DIMENTICATA VIA, CONSUMO SUOLO ALLE STELLE”

12 Novembre 2025 18:45

Chieti - Cronaca

VASTO – “Lungo la ‘Via Verde’ a Vasto, tra la Riserva di Punta Aderci e strada Torre Sinello, è in arrivo un ‘resort’ composto da ben 52 unità di alloggi prefabbricati (cosiddette unità abitative mobili) ciascuna delle quali sarà caratterizzata, si legge nel progetto, da un parcheggio per un’auto e da “un deck esterno in legno e policarbonato, da piscine e da area giardino di pertinenza”.

A darne notizia è il Forum H2O Abruzzo che parla di “un intervento su quasi 4 ettari di terreni, in quello che molti anni or sono era un camping e che oggi è un’area coperta quasi integralmente da vigne, incolti e alberi. Ai pochi edifici esistenti sarà aggiunta un’area wellness. Una parte del lotto interessato dal progetto ricade nell’area protetta”.

Il Comune di Vasto – viene spiegato – “ha attivato per ora una semplice procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica, rivolta ai soli enti pubblici, nonché una procedura di mero screening di Valutazione di Incidenza Ambientale, anch’essa priva della fase pubblica per le osservazioni”.

Il Forum H2O – aggiunge – “si è accorto della questione unicamente leggendo l’ordine del giorno del prossimo comitato Via regionale del 13 novembre che dovrà analizzare il progetto”.





L’associazione ha quindi inviato una segnalazione circa il fatto che, “per un intervento del genere, è obbligatoria la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, con la fase pubblica per le osservazioni, che appare essere stata completamente dimenticata”.

Inoltre, “considerate le caratteristiche dimensionali del progetto e lo stato attuale dei luoghi, appare evidente come non ci si possa limitare a un mero screening di V.Inc.A. ma debba essere espletata la procedura completa, più approfondita e aperta alle osservazioni del pubblico”.

“La pressione antropica su questa riserva è già oggi, in alcuni periodi dell’anno, del tutto insostenibile – viene sottolineato – e qui ci troviamo davanti a un progetto che immediatamente nei pressi consuma suolo attualmente occupato da elementi naturali o semi-naturali che dovranno cedere il posto a parcheggi e opere”.

In generale, “si tratterebbe dell’ennesima struttura antropica situata lungo la cosiddetta ‘Via Verde’ che, da percorso naturalistico, rischia sempre di più di diventare un lungo serpentone di manufatti vista mare che aumentano il consumo di prezioso suolo costiero, snaturando sia funzione ecologica sia la percezione della visita da parte dei futuri fruitori. Di ‘eco’ rimarrà solo il prefisso aggiunto ai titoli di questo e degli altri progetti (l’intervento non a caso è stato chiamato ‘eco-resort’).

Non solo, aggiunge l’Associazione, a Vasto “il consumo di suolo è alle stelle, è stato cementificato il 15% del territorio contro la media nazionale del 7% e del 5% regionale. Sotto l’amministrazione di Francesco Menna, dal 2017 al 2024, sono stati persi altri 26,64 ettari, pari a oltre 30 campi su calcio”.





“Su Vasto i dati ISPRA dell’ultimo rapporto sul Consumo di suolo sono impietosi: al 2024 sono ben 1.058,1 gli ettari di territorio comunale cementificati, asfaltati o comunque antropizzati, pari al 14,92% dell’intera superficie comunale, contro una media nazionale del 7% e del 5% regionale. Si tratta di dati ufficiali elaborati dal principale istituto scientifico ambientale statale. Il rapporto ISPRA è utile anche per valutare le scelte delle ultime amministrazioni, visto che riporta anche i dati annuali dal 2016, anno in cui si è insediato l’attuale sindaco. Amministrazioni che ereditano un pesante fardello del passato ma che dovrebbero dimostrare di cambiare rotta”.

“Ebbene, sotto le due amministrazioni Menna a Vasto (considerando nel calcolo i dati dal 2017 in poi) sono stati persi ulteriori 28,13 ettari di suolo, contro un ripristino di soli 1,49 ettari. Pertanto dal 2017 al 2024 il consumo di suolo netto è stato di 26,64 ettari pari a 30 campi di calcio. È interessante notare che in sette anni si è sempre consumato suolo, tra il minimo del 2017 di 1,17 ettari al massimo di 8,4 ettari proprio nel 2024 ultimo anno di rilevazione. Invece un ripristino ambientale si è verificato in soli tre anni su sette, per miseri 1,49 ettari complessivi”.

“Basta leggere l’autorevole rapporto dell’ISPRA – continua la nota – per comprendere come questo livello di consumo di suolo sia da considerarsi, oltre che scriteriato essendo il suolo una risorsa non rinnovabile, una vera emergenza. Basti pensare alla riduzione della capacità di infiltrazione dell’acqua in caso di maltempo, con fiumi di acqua che scorrono sulle strade”.

“Se questa è la cultura di governo – evidenzia Augusto De Sanctis, del Forum H2O – non facciamo fatica a capire perché il sindaco e parte della sua amministrazione si siano subito schierati a favore dei 52 prefabbricati del cosiddetto Resort che dovrebbe nascere sulla Via Verde. Tutta retorica per mettere la polvere sotto al tappeto. Noi invece guardiamo in faccia la realtà. Il consumo di suolo ipoteca il presente e il futuro di una comunità. Esiste pure l’effetto cumulo degli interventi sul territorio che moltiplica i danni. Qualsiasi valutazione ambientale, comprese quelle a cui dovrebbe essere sottoposto il resort, dovrebbe affrontare questo tema. Ogni amministrazione conscia dei limiti del territorio dovrebbe fermare questo consumo di suolo galoppante. Anzi, Vasto dovrebbe togliere cemento e asfalto, in linea pure con le norme comunitarie sul ripristino della Natura. Invece la direzione presa ci pare quella di consumare il suolo residuo come se non ci fosse un domani moltiplicando gli interventi anche negli ambiti più delicati e pregiati sopravvissuti all’indigestione da cemento”.

Il Forum fa infine notare “una perla nella documentazione depositata dall’azienda, dove si parla del Piano Regolatore di Fossacesia e non di Vasto. Consigliamo, quando si fa copia-incolla, di usare almeno i normali strumenti di revisione automatica dei testi oppure magari di scriverli ex novo con l’intelligenza artificiale”.

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