L’AQUILA – “L’emendamento dei colleghi di maggioranza Emiliano Di Matteo, di Fi, e Nicola Campitelli, FdI, ha distrutto il disegno di legge di riforma dell’Arap, dell’assessore regionale alle attività produttive Tiziana Magnacca, che era caratterizzato da troppi profili di illegittimità e forzature amministrative”.
Ad evidenziarlo il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Silvio Paolucci, alla vigilia della seduta di commissione congiunta Bilancio e Sviluppo economico, dove approda oggi la norma sull’Agenzia regionale attività produttive, oggi commissariata, con una profonda modifica della propostadi Magnacca, che prevedeva la creazione di una “good company”, la nuova Aruap, e una “bad company”, la vecchia Arap, che si sarebbe dovuta accollare i 20 milioni di debiti con la fusione del Consorzio industriale di Chieti e Pescara, e con la prospettiva della liquidazione.
Oggi gli emendamenti confezionati e promossi da Di Matteo e Campitelli cancelleranno però, salvo clamorose sorprese, la bad company, riporteranno il controllo dell’Arap in capo al Consiglio regionale, contro lo scippo della Giunta, e allargheranno il cda da 3 a 5, con la sola nomina del presidente in capo alla giunta, gli altri 4 membri al consiglio.
Di fatto una rivincita nei confronti dell’assessore Magnacca, ex sindaco di San Salvo, sempre più nell’occhio del ciclone della giunta, che fino all’ultimo aveva provato a imporre una “rivoluzione” dell’Arap, annunciata sin dal campagna elettorale dell’anno scorso, e che ha ricevuto però lo stop anche dal presidente della Regione, Marco Marsilio, anche lui di Fdi.
“Il disegno di legge – spiega Paolucci – era nato per ridimensionare la Agenzia abruzzese per
le attività produttive, per nominare il commissario di sua fiducia, di mettere altre persone di fiducia e per gestire i fondi dell’FSC. Ma il ddl partorito dalla Giunta era palesemente conto legge in quanto non era assolutamente possibile fare un bad company. Dalla stessa maggioranza hanno capito il grave errore commesso dall’assessore Magnacca e sono responsabilmente intervenuti per sventare una ingiustizia”.
Con gli emendamenti che arriveranno oggi in aula prima di tutto l’Arap manterrà la sua attuale struttura e natura giuridica, senza alcuna fusione con il Consorzio industriale di Chieti e Pescara, ma questo trasferirà le funzioni all’Arap e rimarrà in vita solo per concludere le procedure con i creditori per poi essere definitivamente liquidato. Anche l’area industriale di Chieti e Pescara a quel punto, come tutti gli altri sarà gestita direttamente dall’Arap.
Inoltre, gli organi di rappresentanza saliranno da 3 a 5, con la garanzia di una rappresentanza anche alle forze di opposizione. Il presidente Arap lo nominerà il presidente Marsilio, gli altri quattro membri del cda saranno eletti dal consiglio regionale.
- ARAP: OGGI IN DIETROFRONT SU LEGGE MAGNACCA. PAOLUCCI, “SFIDUCIATO ASSESSORE DA STESSA MAGGIORANZA”L'AQUILA - "L’emendamento dei colleghi di maggioranza Emiliano Di Matteo, di Fi, e Nicola Campitelli, FdI, ha dist...