L’AQUILA – È cominciata con le scintille la seduta della prima commissione Bilancio che deve esaminare il progetto di legge di aumento dell’addizionale Irpef al fine di coprire il buco nei conti della sanità abruzzese.
I consiglieri di opposizione del Patto per l’Abruzzo hanno esibito cartelli con l’eloquente scritta “dimissioni”, invito, spiegano gli stessi, rivolto al presidente Marco Marsilio, di Fdi, e a tutti i componenti della giunta del centrodestra confermato a marzo 2024.
Il presidente della commissione Bilancio, Vincenzo D’Incecco ha con forza richiamato all’ordine i consiglieri di minoranza, che hanno dato un breve assaggio di quello che accadrà nel prossimo Consiglio regionale, che sarà convocato, come deciso questa mattina dalla conferenza dei capigruppo, giovedì 3 aprile.
In prima commissione Bilancio interverranno oggi l’assessore regionale al Bilancio, Mario Quaglieri, di Fratelli d’Italia, il direttore dipartimento Risorse, Fabrizio Bernardini, l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, il direttore regionale del Dipartimento Sanità, Emanuela Grimaldi, rappresentanti dei sindacati Cisl Abruzzo-Molise, Cgil Abruzzo-Molise, Uil Abruzzo, Ugl Abruzzo e Fials Abruzzo.
Come sostenuto con forza in questi giorni la misura approvata con la delibera di giunta martedì e illustrata da Marsilio in conferenza stampa, non senza resistenze anche nella sua maggioranza in particolare da Forza Italia e Lega, è per l’opposizione “un salasso iniquo, perché toglierà dalle tasche di abruzzesi oltre 44 milioni di euro”, che si sostiene “non andranno nemmeno tutti a coprire il buco della sanità, né per fare gli investimenti necessari a migliorare i servizi di una sanità allo sfascio”.
Pronti a presentare emendamenti anche Forza Italia e Lega, rispetto alle aliquote ad oggi stabilite, ovvero, rispetto alla precedente aliquota del 1,73%, fino a 28.000 euro di reddito imponibile si pagherà l’1,63%, dunque per la prima fascia ci sarà una diminuzione della pressione fiscale fino a 28 euro l’anno. Oltre i 28.000 euro e fino a 50.000 euro si sale invece a 3,23% con aggravio fino a 302 euro l’anno, oltre i 50.000 euro si sale a 3,33% che significa 782 euro per un reddito ad esempio di 80mila euro, di 1.102 euro per un reddito di 100.000 euro.
Fi e Lega vogliono entrambe ridurre il secondo scaglione, da 28.000 euro a 50.000 euro a 2,63%, i salviniani chiedono che tutti i fondi di maggiori incassi vadano al capitolo sanità, e non per altre finalità.
All’ordine del giorno anche due provvedimenti amministrativi riguardanti l’accertamento delle maggiori entrate sul Bilancio del Consiglio regionale 2025-2027.
- AUMENTO IRPEF: BAGARRE IN PRIMA COMMISSIONE,
“DIMISSIONI”, OPPOSIZIONI TIRANO FUORI CARTELLIL'AQUILA - È cominciata con le scintille la seduta della prima commissione Bilancio che deve esaminare il progetto di legge di aumento dell'addiziona...