AVEZZANO – Grande la confusione politica sotto il cielo di Avezzano a otto mesi dalle elezioni: se se la coalizione di centrodestra, e ancor più Forza Italia, si sono già spaccate prima ancora di cominciare la corsa, solo per la proposta di candidare l’ex questore Alessio Cesareo, le cose non vanno meglio per il campo largo del centrosinistra che da anni non tocca palla ad Avezzano, e che rischia anzi di diventare un campo ristretto, e per di più accidentato.
A gongolare per ora è dunque il sindaco civico e bipartisan, Gianni Di Pangrazio, pronto a correre per il suo terzo mandato, e che ha già messo a punto una squadra di otto liste, e lavora ad una nona, godendo anche dell’appoggio della Lega e dell’Udc che si sono sfilati dal centrodestra.
A seguito di tante riunioni e contatti, l’obiettivo dichiarato a sinistra è quello di unire tutti i partiti e movimenti civici d’area nel Patto per Avezzano, sul modello della coalizione regionale guidata dal professor Luciano D’Amico delle elezioni del marzo 2024. Formula risultata perdente contro Marco Marsilio di Fdi, riconfermato per un secondo mandati, ma senza la quale non ci sarebbe stata nemmeno partita.
Più facile però a dirsi che a farsi il trovare compattezza in una unica squadra e intorno ad un unico candidato. Tra veti incrociati, fughe in avanti, dilemmi di posizionamento, e incompatibilità assortite. Ad Avezzano come nel resto del Paese.
Italia Viva per prima ha preso l’iniziativa, tagliando il nastro del circolo avezzanese con il coordinatore regionale Camillo D’Alessandro, ex consigliere regionale ed ex deputato Pd, al fianco di Gino Milano, anche lui ex consigliere regionale, dell’Italia dei valori e poi di Centro democratico. Nominato come referente cittadino il giornalista Claudio Abruzzo, già redattore del giornale online Site.it. In corsa nel 2020 in una delle liste civiche a sostegno di Mario Babbo, candidato sindaco civico appoggiato anche dal Partito democratico, che poi se ne andato in Forza Italia, e che ora vorrebbe essere lui e non Cesareo, il candidato sindaco del centrodestra, spalleggiato dall’assessore regionale al Sociale e Cultura, il forzista aquilano Roberto Santangelo.
I renziani avrebbero intenzione di proporre come candidato sindaco proprio Abruzzo, ma si rafforza anche l’ipotesi di Roberto Verdecchia, ex dem, ex assessore comunale della giunta di Di Pangrazio. Nel 2020 prima lanciato dal Pd come candidato sindaco e poi affossato, e per questa ragione Verdecchia Intorno all’iniziativa di Italia Viva si sta delineando una convergenza con Alleanza Verdi e sinistra, altrove problematica, socialisti e anche Azione, per quanto ancora non dichiarata.
Ma l’operazione rischia di produrre un campo ristretto, senza Pd, e non certo competitivo contro Di Pangrazio e anche contro il centrodestra, che nonostante i suoi problemi alle regionale del marzo 2024 ha preso il 62,4%, contro il campo largo che si è fermato al 37,5%, con i dem che nonostante il deludente risultato, ben sotto la media regionale, sono stati di gran lunga a prima forza dell’attuale opposizione, con il 15,3%.
L’ipotesi Verdecchia, tanto per cominciare, creerebbe un problema a buona parte dei dem, a cominciare dal senatore Michele Fina, ex segretario regionale, visti bellicosi trascorsi.
Il coordinamento marsicano nella riunione dei giorni scorsi alla presenza del senatore Fina, del segretario regionale Daniele Marinelli e dal segretario provinciale Stefano Albano, hanno inaugurato una cabina di regia per la costruzione delle liste elettorali e il “rafforzamento del dialogo con le altre forze politiche del territorio, e con la priorità di farsi promotori dell’unità dell’intero campo largo”.
Nel centrosinistra figura influente resta poi Giuseppe Di Pangrazio, ex presidente del Consiglio regionale del Pd, ora segretario organizzativo regionale di Azione, e fratello di Gianni Di Pangrazio, che fu nel 2020 tra i fautori dell’appoggio del Pd a Babbo, in assenza di alternative, e poi al ballottaggio di Babbo al fratello Gianni.
E il Pd dovrà insomma anche a questo giro risolvere il dilemma sul da farsi. Una sua candidata sindaca naturale sarebbe la consigliera comunale Lorenza Panei, per i galloni conquistati in questi anni di solitaria opposizione a Di Pangrazio.
A complicare però il quadro è che ci sono forti resistenze in Italia Viva ad accettare un candidato unitario del Pd, e lo stesso vale per Avs.
Idem per il Movimento 5 stelle che già da un mese ha avviato un percorso di ascolto con incontri pubblici, l’ultimo domenica scorsa. E anche qui si è davanti ad un bivio: candidato sindaco da proporre all’intera coalizione dovrebbe essere l’ex consigliere regionale Giorgio Fedele. Ma si potrebbe anche aderire al finora campetto largo, con il problema anche qui di difficile convivenza, soprattutto da parte della base, con Italia viva, partito con cui gli M5s sono in disaccordo su non pochi punti programmatici, per non dire la maggior parte.
I vertici dem escludono a priori ogni possibile accordo con Di Pangrazio, a maggior ragione della impossibile coesistenza con la Lega che ha deciso di smarcarsi dal centrodestra avendo in maggioranza l’assessore Cinzia Basilico e il consigliere Antonio Del Boccio, vice coordinatore provinciale, pur entrati in Consiglio con una civica. A scanso di equivoci non c’è nessuna trattativa un corso e con ogni probabilità non ci sarà, perchè sarebbe difficile spiegare agli elettori e anche al partito nazionale lo schierarsi con un sindaco contro il quale si è stati all’opposizione per cinque anni, dicendone di peste e corna.
Secondo alcune voci però, nelle retrovie, tra qualche aspiranti candidati nelle liste del centrosinistra, c’è anche chi ritiene che la partita sarà ancora una volta tutta in salita, visto che l’unità con un candidato forte e condiviso da tutti sarà difficili da trovare.
E allora tanto vale, questo in cinico ragionamento, tagliare la testa al toro e appoggiare già dal primo turno Di Pangrazio, considerato il cavallo vincente e nella cui maggioranza del resto c’è già anche una componente di area centrosinistra, per quanto eletta nelle liste civiche, rappresentata da Lucio Mercogliano, Concetta Balsorio, Ignazio Iucci, Alessandro Pierleoni e Alessandra Cerone, anche consigliera provinciale. Tutti saranno ricandidati con il sindaco uscente, drenando voti nello stesso bacini del Pd.
VOTO AVEZZANO: ‘CAMPO RISTRETTO’ A TRAZIONE RENZIANA, PD AL BIVIO, CERCASI CANDIDATO UNITARIOAVEZZANO - Grande la confusione politica sotto il cielo di Avezzano a otto mesi dalle elezioni: se se la coalizione di centrodestra, e ancor più Forz...









