AVEZZANO – “Sono un civico che a differenza di Di Pangrazio vuole però far tornare i partiti ad amministrare Avezzano, per restituirgli il peso che merita e la capacità di interloquire con il Governo e la Regione. E lavoreremo a ricompattare la coalizione di centrodestra, con un dialogo con chi nella Lega e Forza Italia ha in mente percorsi diversi”.
Domenica all’Hotel della Piana la prima uscita ufficiale, come candidato sindaco di Avezzano di (quasi) tutto il centrodestra alle elezioni della prossima primavera.
Ora l’ex questore 65enne Alessio Cesareo, originario dell’Aquila, e residente nella vicina Celano, nell’intervista ad Abruzzoweb mette alcuni puntini sulle “I” e avvia una campagna elettorale che si preannuncia lunga, faticosa, e non priva di insidie, per strappare la città al sindaco civico bipartisan Gianni Di Pangrazio, che ha già pronte otto agguerrite liste. Nella sua prima uscita pubblica, si è registrata anche una falsa partenza della comunicazione, non all’altezza dell’enfasi che si voleva dare alla discesa in campo di un candidato sindaco.
Prima sfida è tentare di riportare all’ovile la Lega, che appoggerà il sindaco uscente, nella cui maggioranza siede, convintamente, il consigliere Antonio Del Boccio, e in giunta l’assessore Cinzia Basilico, ma spiega Cesareo, “in sala domenica c’erano tanti leghisti, dunque forse sono loro ad essere divisi”. Dialogo, assicura Cesareo, ci sarà anche con quella parte di Forza Italia che si è dissociata, che fa riferimento all’assessore regionale al Sociale e alla Cultura, l’aquilano Roberto Santangelo, al consigliere comunale di Avezzano Mario Babbo che ambiva alla candidatura a sindaco, e anche al nuovo uomo forte di Fi, l’ex sindaco di Celano ed ex parlamentare Filippo Piccone, che tornato nel partito dove è iniziata la sua carriera politica, rivendica ad esso la scelta del candidato ad Avezzano arrivando a definire, in una intervista ad questa testata, Fdi un partito “dittatore”.
A tirare del resto fuori dal cilindro il nome di Cesareo è stato, e questa è cronaca, in primis il capogruppo in Consiglio regionale di Fdi, Massimo Verrecchia, scelta sostenuta poi dal coordinatore provinciale di Fi, Gabriele de Angelis, manager, ex sindaco ed ora e presidente della società pubblica di trasporti regionale Tua e dal coordinatore regionale di Noi moderati, Paolo Tancredi. Ma rispondendo anche a Piccone, Cesareo tiene a sottolineare di non essere un’espressione di Fdi, bensì “un civico, e la proposta di candidarmi mi è stata fatta alla presenza di tutti i segretari cittadini e provinciali della coalizione, per poter far sintesi e per mettere d’accordo le varie anime politiche del centrodestra del territorio”.
Cesareo nulla dice dei programmi, che saranno dettagliati a tempo debito, a seguito di “un confronto con i cittadini e le cittadine, gli ordini professionali, le associazioni civiche”.
Si può supporre però che la sicurezza avrà un posto di primo piano, non fosse altro che Cesareo è un ex questore in pensione, ex commissario ad Avezzano, ed ancor prima dirigente comunale, poi alla guida della divisione di polizia amministrativa della questura dell’Aquila, questore ad Ascoli Piceno e con ultimo incarico a Prato, grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, salito alla ribalta delle cronache per l’essere rimasto gravemente ferito dall’esplosione di un pacco bomba che gli è stato recapitato proprio all’interno del commissariato di Avezzano, nel luglio del 2001.
Tiene però a sottolineare Cesareo “per sicurezza non intendo solo il contrasto dell’illegalità e dei reati, nella sua accezione giudiziaria. Ma di sicurezza sociale, che riguarda anche altre cose, un tema che dobbiamo affrontare in un contesto molto più ampio”.
Allora, Alessio Cesareo, che bilancio vogliamo fare della sua prima uscita pubblica?
Estremamente positivo, non solo per le persone che erano presenti, tante e calorose, ma anche per i post successivi sui social. Non abbiamo ancora parlato di programmi, ma perlomeno sulla coesione e sulla qualità del candidato ho riscontrato dei feedback molto ma molto incoraggianti.
Non sfugge però che non tutto il centrodestra era presente, né tantomeno è d’accordo con la sua candidatura…
Gran parte del centrodestra lo è, se c’è ancora qualche frizione all’interno penso che da qui alla data delle elezioni si troverà una quadra. C’è da percorrere una strada per verificare con queste persone cosa vogliono fare in futuro, se portare avanti un programma vincente capace di dare risposte alla città, stando con noi, oppure magari fare una lista civica e appoggiare il candidato. In ogni caso sono questioni che riguardano in primis i partiti, saranno loro ad intavolare le interlocuzioni.
La Lega la date per persa?
Posso dire che in sala c’erano tanti esponenti della Lega, quindi ad essere più spaccata mi sembra essere la Lega, però non è detto che anche lì ci possa essere una ricomposizione, al di là delle persone. In ogni caso noi andiamo avanti, non riteniamo estremamente fondamentale che ci sia questo percorso comune, ognuno può decidere per la propria strada.
Una persona che non ha gradito la sua candidatura è Filippo Piccone…
Più che non gradire la mia persona, nella sua intervista mi pare abbia posto una questione di opportunità politica, di rapporti e prerogative tra i partiti. Però non conosco le idee di Filippo Piccone, ma se mi considera un esponente di Fratelli d’Italia è poco informato. Io sono un civico, la proposta di candidarmi mi è stata fatta alla presenza di tutti i segretari cittadini e provinciali della coalizione. E ho preso tempo per capire se la coalizione fosse unita per portare avanti un programma vincente, perché non ho né il trascorso politico, né la competenza territoriale per mettere d’accordo le varie anime politiche di Avezzano e della Marsica.
Dunque un civico contro il campione del civismo Giovanni Di Pangrazio?
Questo binomio non sento di condividerlo, sono un civico che è stato chiamato da una coalizione politica perché non aveva la capacità di trovare un politico che potesse fare sintesi tra le varie anime presenti. Viceversa, l’attuale sindaco non mi pare sia agganciato a nessun partito politico ad esclusione ad oggi della Lega e dell’Udc, lui va oltre i partiti. E invece noi riteniamo che senza la politica alle spalle una città importante, per l’industria e l’agricoltura, come Avezzano non può guardare al futuro con il solo civismo, deve poter interloquire con il governo nazionale e regionale, ma non per il fatto di essere dello stesso colore, ma perché questo ti conferisce autorevolezza e l’amministrazione civica ha molto meno appeal.
Lei ha detto che è presto per parlare di programmi, che dovranno essere oggetto di confronto, ma a grandi linee cosa ha in mente per Avezzano?
Abbiamo le idee chiare su quello che vogliamo fare, ma occorre prima di tutto ascoltato le persone, le cittadine e i cittadini, gli ordini professionali, le associazioni civiche, perché non si può prescindere da questo. Vogliamo fare le cose in maniera ordinata, dateci ancora un po’ di tempo.
Ok, però da ex questore si può supporre che un peso importante sarà dato alla sicurezza?
Garantire ai cittadini la sicurezza ha fatto parte della mia professione per 43 anni, quindi penso di poter mettere a disposizione l’esperienza e i risultati acquisiti in una intera vita. Tendo però a sottolineare che per sicurezza non intendo solo il contrasto dell’illegalità, dei reati, nella sua accezione giudiziaria. Ma anche la sicurezza sociale, che riguarda altre cose, è un tema che dobbiamo affrontare in un contesto molto più ampio, che abbraccia il welfare, la sicurezza delle infrastrutture, tutto ciò che una buona amministrazione deve assicurare ai cittadini
Nel suo intervento di domenica ha detto che porrà mano alle eccessive consulenze e affidamenti esterni del comune?
Ho ricevuto dai cittadini questa esigenza, e ci metteremo mano, anche per ridurre spese che possono andare a favore del welfare, del sociale, dei cittadini meno abbienti, di tutte quelle misure che una città a dimensione uomo deve poter offrire ai propri cittadini.
Quali altre cose non le vanno bene dell’amministrazione di Pangrazio?
Io sono qui per costruire il mio percorso, non per criticare gli altri, tutto quello che sta facendo il sindaco di Pangrazio noi cercheremo di farlo di più e meglio.
Non teme di diventare in caso di vittoria un sindaco ostaggio dei partiti, come avvenuto a tanti altri civici?
No, perché se la scelta è caduta sulla mia persona è perché conoscono il mio modo di pensare, quindi è già stato sgomberato il campo da possibili equivoci. Lavoreremo bene e lavoreremo tutti quanti insieme. Filippo Tronca
VOTO AVEZZANO: “CIVICO DIVERSO DA DI PANGRAZIO”, CESAREO “TANTI LEGHISTI CON ME, DIALOGO CRITICI FI”AVEZZANO - "Sono un civico che a differenza di Di Pangrazio vuole però far tornare i partiti ad amministrare Avezzano, per restituirgli il peso che m...









