L’AQUILA – “Se si boccia l’intitolazione ai Nove Martiri e si finanzia invece un murale a Magnotta, si crea un corto circuito culturale. La vicenda di Magnotta, uomo umile spesso ridicolizzato dai benpensanti e benestanti, oggi sarebbe letta come una forma di bullismo. È questo il messaggio che vogliamo consegnare alle nuove generazioni?”
A L’Aquila c’è chi contesta apertamente il murales inaugurato giorni e finanziato dal Comune dell’Aquila in via Guglielmo Enrico Fritzsche, in prossimità del polo scolastico di Colle Sapone, il murales dedicato al compianto Mario Magnotta: è Marcello Masci, dirigente dell’istituto comprensivo Gianni Rodari, un istituto che conta nove plessi, da Sassa a Roio, a Pianola.
Al murales dedicato al collaboratore scolastico vittima del famoso scherzo telefonico della lavatrice c’era sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, l’artista Daniele Gottastia, autore dell’opera, la figlia di Mario, Romina Magnotta, Maurizio Videtta e Antonello De Dominicis, autori del celebre scherzo telefonico, insieme al regista Alessio De Leonardis, che ha girato il docufilm “Semplice cliente” dedicato alla figura di Magnotta, prodotto dalla Duende Film.
Spiega il preside: “Già lo scorso anno ho avanzato la proposta di intitolare i plessi dell’Istituto Rodari ai Nove Martiri aquilani. La proposta, deliberata in collegio e in consiglio d’istituto, è stata trasmessa al consiglio comunale, che però non ha ritenuto di esprimersi. La mia idea nasceva dall’esigenza di dare un nome e un’identità a scuole oggi indicate solo come Musp 7 o Musp 8. I Nove Martiri erano giovani, alcuni erano studenti e sacrificarono la propria vita per la libertà: figure esemplari, capaci di rappresentare un punto di riferimento educativo per ogni ragazzo aquilano”.
“Questa iniziativa è stata rinviata con l’intento, evidente, di respingerla. Proporre Magnotta come icona di fronte a una scuola significa elevare a simbolo un personaggio che nulla ha a che fare con la crescita degli studenti, e che anzi rischia di diventare un esempio negativo. Con tutto il rispetto per una figura che ha rappresentato a suo modo la cultura popolare della città, ritengo giusto che gli sia stato dedicato uno spazio. Ma ben diverso è eleggerlo a simbolo di fronte a un polo scolastico”.
Aveva detto Biondi in occasione dell’inaugurazione: “Con questo progetto l’Amministrazione ha inteso ricordare una figura iconica per la comunità aquilana e nazionale. Mario è stato, a suo modo e senza volerlo, un influencer ante litteram, in un’epoca in cui internet e i social media ancora non esistevano. La sua notorietà, nata quasi per caso da uno scherzo telefonico, lo ha reso un personaggio popolare e trasversale, entrato nell’immaginario collettivo. Inoltre, è stato un uomo che ha dedicato la sua vita alla scuola e al rapporto con i ragazzi. Per questo abbiamo voluto rendergli omaggio con un’opera di street art accanto a un polo scolastico”.
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