A San Giustino sabato “Boxe e spettacolo”

E’ stata presentata durante una conferenza stampa la «Serata di Boxe e spettacolo» che si terrà sabato 14 aprile alle 21 al Palasport di San Giustino. L’evento, che è stato preceduto da altre presentazioni analoghe come quelle di Città di Castello e di Sansepolcro, alla quale si riferiscono le immagini, “permette l’avvicinamento di discipline sportive diverse alla boxe”. Così Gianfranco Rosi, noto pugile professionista e presidente dell’Accademia Pugilistica Perugina ha introdotto la serata promossa in collaborazione con il Comune di San Giustino, con la Sicart spa di Marino Cesari, e con il sostegno di «Ponti Group». Particolarità della manifestazione sangiustinese sarà uno scontro tra rappresentative di boxe delle regioni Umbria ed Abruzzo. Su questo punto ha speso parole importanti lo stesso Rosi rimarcando come «lo scontro tra Regioni sia stato accantonato negli ultimi anni di storia della boxe, noi invece intendiamo riproporlo a partire da San Giustino». Al match di pugilato prenderà parte anche Walter Fiorucci, giovane promessa umbra dei guantoni già medaglia di bronzo ai Campionati Italiani Assoluti (pesi welter). Il sindaco Fabio Buschi ha commentato positivamente l’iniziativa che si inserisce in «un contesto di valorizzazione della boxe, uno sport antico e nobile che sta vivendo un momento di stasi rispetto ai fasti del passato. Questa è un’occasione per tornare ad apprezzare la disciplina in una serata aperta anche ad altri sport». L’assessore alle politiche sportive Stefano Veschi ha proseguito su questa linea evidenziando come «per il Comune sia importante sostenere tutti i tipi di sport: la boxe al fianco della danza per lanciare un nuovo messaggio di coinvolgimento ai giovani insieme alle nostre associazioni». Alla conferenza stampa era presente anche Marino Cesari, definito da Rosi «un amico della boxe, sempre attento alle discipline sportive ed alle iniziative che vi ruotano attorno». Il programma della serata prevede l’apertura alle 21 con l’esibizione di ballo della scuola «Danza Contemporanea» di Lama, a seguire quella proposta dal «Centro Judo Ginnastica Tifernate» dei professori Augusto Mariotti e Caterina Polverini, per le 22 via alla manifestazione di boxe dilettantistica tra la rappresentativa umbra «Acc Pugilistica perugina» e l’associazione «Boxe Spoleto Dante e Gianni Burli» contro la rappresentativa «Boxe Abruzzo». Alle 23 le premiazioni ed alle 23,30 chiusura con le esibizioni di ballo della scuola di Lama. La serata sarà presentata dal giornalista Marco Taccucci. L’evento ha uno scopo interamente benefico: l’incasso proveniente dalla vendita delle t-shirt di Gianfranco Rosi sarà devoluto a favore della costruzione de «La Casa dei Girasoli», residenza per anziani a Lama

(fonte: tveretetv.it)

AUTO CONTROMANO CONTRO AMBULANZA: CINQUE MORTI

Cinque persone sono morte nello scontro frontale tra un’auto che viaggiava contromano e un’ambulanza che trasportava una paziente in ospedale. Le vittime sono la donna che era a bordo del mezzo di soccorso e quattro dei cinque occupanti dell’autovettura. Lo scontro è avvenuto lungo la strada che da Chieti conduce a Francavilla al Mare (Chieti). Per motivi che la Polizia Stradale sta ancora cercando di chiarire, l’auto ha imboccato contromano una rampa lungo la quale procedeva l’ambulanza. A causa del violento impatto, la donna, Lucia Marullo, 65 anni di Miglianico (Chieti), è morta sul colpo. Sono morti poco dopo quattro amici che erano a bordo dell’Audi 80, Andrea Chiappini, Gianfranco Camarra, Egidio Bonsignore, tutti cinquantenni di Chieti, e Orlando Pantalone di Bucchianico (Chieti), 37 anni. Il quinto occupante dell’auto è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Chieti; feriti, ma non gravemente, anche l’autista e gli infermieri che viaggiavano sul mezzo di soccorso.(
Sono tre i feriti ricoverati in prognosi riservata nel nosocomio di Chieti, mentre l’autista dell’ambulanza, che ha riportato fratture al bacino, è tenuta sotto osservazione nell’ospedale civile di Pescara. Oltre all’unico superstite tra i cinque occupanti dell’auto, in condizioni più gravi, la prognosi, infatti, non è stata ancora sciolta per i due infermieri a bordo dell’ambulanza che viaggiava verso il Pronto Soccorso di Chieti e si è ribaltata dopo lo scontro. Sul posto è stato necessario l’intervento di quattro mezzi del 118, tre giunti da Chieti e uno da Pescara. Intanto, la Polizia Stradale ha ricostruito in parte la dinamica dell’incidente, causato sicuramente dall’alta velocità dell’auto che, dopo aver superato un altro veicolo, ha imboccato contromano la strada sulla quale procedeva l’ambulanza. Il Pm di turno, Giuseppe Falasca, si è riservato la decisione riguardo all’eventuale autopsia sulle salme dei quattro occupanti dell’Audi 80, mentre la Stradale attende i risultati dei primi accertamenti sulle condizioni psicofisiche del conducente e dei passeggeri dell’automobile morti nell’impatto e ora all’obitorio di Chieti. La salma della signora Marullo è stata invece restituita ai familiari.

(fonte: leggoonline)

215 milioni di euro per interventi sul ciclo idrico

La Regione Abruzzo non ha ancora utilizzato circa 215 milioni di euro per interventi sul ciclo idrico integrato assegnati nell’ambito di accordi di programma quadro con il Governo nazionale, legge obiettivo e altre disposizioni. Il dato è emerso nel corso della prima riunione della commissione regionale d’inchiesta sui lavori degli enti d’ambito abruzzesi (Ato). Il presidente della commissione, Paolo Tancredi, ha spiegato che si tratta di fondi fermi perchè non sono stati appaltati i lavori per rendere efficiente la rete idrica e per migliorare il servizio idrico. «Per una piccolissima parte degli interventi – ha detto Tancredi – ci sono le progettazioni, per la gran parte esistono solo i piani d’ambito. Si tratta di un’occasiona unica, dalla quale dipende il futuro dell’Abruzzo». Nelle prossime sedute, la commissione sentirà i presidenti dei sei enti d’ambito abruzzesi: «L’obiettivo – ha affermato Tancredi – è verificare l’assetto attuale, anche alla luce di una possibile riforma, lo stato dell’affidamento dei servizi alle società di gestione e soprattutto le modalità da adottare per spendere i circa 215 milioni di euro». Paolo Tancredi presidente della commissione regionale d’inchiesta sui lavori degli enti d’ambito abruzzesi

(fonte: il Tempo)

Pasqua: ondata di turisti in Abruzzo

L’Abruzzo, infatti, sarà la meta preferita da circa il 3% dei nostri connazionali. Questo, in sintesi, quanto emerso da un’indagine di Unioncamere Isnart i cui dati per la regione abruzzese sono stati elaborati dall’agenzia giornalistica Dalla A alla V. Al momento le prenotazioni per il periodo delle festività registrate dalle strutture turistiche e ricettive di tutta la regione interessano circa il 40% delle camere disponibili, quelle per l’intero mese di aprile il 27%, mentre quelle per il ponte del 25 aprile e 1° maggio il 29%. Dei sette milioni di turisti pasquali un’ampia fetta, tuttavia, si prospetta che prenoterà con molta probabilità all’ultimo minuto. Per quanto riguarda, intanto, le prenotazioni già effettuate per il mese di maggio, è stato già “impegnato” il 30% delle camere.

Disaggregando il dato a livello provinciale si evince che le località più gettonate per il lungo weekend pasquale sono quelle in provincia di Teramo. Risulta infatti prenotato il 55% delle stanze delle varie strutture turistiche. A seguire Pescara con il 44%, Chieti con il 42% e L’Aquila con il 23%. Anche quest’anno, la Pasqua premia gli agriturismi (che a livello nazionale registrano il 58% delle prenotazioni). Pasqua anche quest’anno si divide infatti tra tradizione a tavola e scelta della vacanza negli agriturismi. Crescono le richieste delle vacanze a contatto con la natura e a trionfare sulle tavole, per i pranzi e le colazioni, saranno i prodotti tipici legati al territorio. Complessivamente gli italiani spenderanno oltre 2,3 miliardi per i tipici pranzi e le colazioni pasquali, con prodotti tipici e legati alle nostre terre (agnello, salumi, formaggi, ortaggi, frutta, dolci, uova, pasta, vini e spumanti), e per trascorrere giornate di relax a contatto con la natura.

Sulle tavole imbandite e nelle “scampagnate” per le cosiddette gite “fuori porta” del giorno di Pasquetta i prodotti tipici faranno così ancora la parte del leone. 290 saranno i milioni di euro spesi per pane, paste e dolci; 380 quelli per i formaggi; 520 per salumi, insaccati, agnelli e carni; 260 per ortofrutticoli come carciofi, asparagi, radicchio e legumi; 270 per l’olio d’oliva. 70, invece, i milioni di euro per le uova, di cui, durante questa settimana santa ne saranno consumate più di 380 milioni, soprattutto per preparare i classici dolci pasquali. Soltanto nel week-end pasquale il settore agrituristico metterà in moto un giro di affari attorno ai 50 milioni di euro.

(fonte: ilquotidiano.it)

Vinitaly: le possibilità del vino

Questa volta, libero da impegni allo stand dell’Enoteca Italiana o, come nel caso delle ultime due edizioni, a quello del Molise, con alcuni vini da presentare per la più grande azienda della Regione, mi sono goduto la 41a edizione del Vinitaly, avendo avuto modo di sfogliare le sue pagine lentamente, senza alcun assillo e senza alcuna fretta.
Una straordinaria edizione che ha risposto in pieno alle aspettative di chi voleva, da questo importante appuntamento, il segnale di una ripresa del mercato per un prodotto che ha sofferto gli ultimi anni situazioni di crisi, non tutte dovute a sovrapproduzioni, ma anche ad eccesso di presunzione da parte di molti produttori, soprattutto delle Regioni maggiormente baciate dalla notorietà, di volere dal vino più di quello che il vino, a partire dalla metà degli anni ’80, ha già dato in quanto a fama e profitti, con bottiglie sopravvalutate che ha lasciato perplessi molti consumatori del mondo. Un elemento ancor più negativo se uno pensa che, per questi particolari vini, svolgono un ruolo importante nel farli diventare ancora più preziosi, i ristoratori e le guide, sempre più numerose, che hanno avuto non poca influenza nel recente passato.
Così si è dovuto registrare un ripensamento di molte aziende riguardo alle valutazioni date ai propri vini, dimostrando solo di non avere un comportamento corretto nei confronti del consumatore, che, proprio perché ha cultura e soldi, quindi, possibilità di scelta e nuova passione per il vino, non ha piacere di essere preso in giro.
Alla luce di queste considerazioni, ho ripensato spesso alle mie prime esperienze di oltre venti anni fa al Vinitaly, con pochi padiglioni e pochi stand, un ristorante e qualche saletta per alcune riflessioni, la presenza delle grandi aziende che avevano il sopravvento sugli spazi regionali, fino a quando, alla fine degli anni ’80, non è arrivata la Sicilia, con l’Istituto della Vite e del Vino, a occupare un intero padiglione e a mostrare l’immenso patrimonio di una terra generosa in quantità ed, anche, in diversità e qualità. Un grande investimento che ha permesso, insieme alla voglia dei produttori, grandi e piccoli, noti o sconosciuti, ed al contributo dell’Istituto prima citato, di presentare la Sicilia delle grandi tradizioni e delle novità, prima fra tutte quella del “Nero di Avola”, il vitigno messo in luce dalle ricerche dell’azienda “Duca di Salaparuta”, con il suo ben presto famoso “Duca Enrico”, che, nel momento più alto della passione per il “Cabernet” e lo “Chardonnay”, esce fuori come un grande vino prodotto da uve di un vitigno autoctono che, data la sua diffusione sul territorio siciliano, veniva considerato più per i gradi alcolici che i caratteri organolettici. Ricordo il successo ottenuto nelle presentazioni che, con l’Enoteca, ho fatto in Canada, sia del “Duca Enrico” che del “Bianco della Valguarnera”, anch’esso ricavato da un vitigno autoctono.
Dopo la Sicilia altre Regioni a mettersi in mostra con la occupazione di un intero padiglione, per non essere da meno del Veneto, della Toscana, del Piemonte, che il Vinitaly andava premiando già da qualche anno. Poi la Campania, a mio parere, la Regione che, negli ultimi anni, ha mostrato più capacità di immagine con un padiglione sempre nuovo e sempre più grande a far vivere le straordinarie potenzialità di una vitivinicoltura ricca di proposte e di novità. Anche quest’anno, con il paesaggio rigirato a sorprendere il visitatore, non ha voluto smentire questa sua capacità di inventarsi e rinnovarsi.
Un nuovo padiglione ha saputo mettere in mostra, dando spazio e dignità, l’Abruzzo dei vini a base di “Montepulciano” e di “Trebbiano” e, sempre più, anche di “Pecorino”. Nello spazio dell’Abruzzo l’incontro con un caro amico, Aquilano, e la sua idea di un cristallo di Svarowschy al centro di un’etichetta che presentava un “Montepulciano” dell’azienda Dora Sarchese, ma che esprimeva anche un progetto “Nitae” che ripercorre la storia della viticoltura del territorio ortonese.
Una bella emozione che ci piace raccontare insieme a quella, ancora più grande, che il vino riesce a dare attraverso la sua vetrina più esclusiva, aperta ogni anno per cinque giorni, richiamando a Verona oltre 4 mila espositori, qualche migliaio di tecnici e di esperti e oltre 100 mila visitatori provenienti da ogni angolo d’Italia e del mondo. Un protagonista unico, un testimone eccezionale di stupendi e importanti territori, un prodotto che vale oltre 9 miliardi di euro, alimenta una serie di attività indotte, non ultima quella del turismo e della ospitalità, anima significativi flussi commerciali, soprattutto verso l’estero, tanto da rappresentare il primo in graduatoria nella lista dei prodotti agroalimentari esportati, con 3,2 miliardi di euro introitati.
Un protagonista, dicevo, che non smette mai di sorprendere in questa sua capacità di vivere a fianco dell’uomo le avventure più belle e più esaltanti, nel momento in cui all’uomo riesce a dare emozioni con i suoi profumi, i suoi colori, le sue storie ed i suoi sapori.
Il Vinitaly ha dimostrato nel tempo, ed ancor più con questa sua edizione di grande successo, di essere anche questo, il momento che fa capire l’intensità del rapporto uomo-vino, la sua dimensione e la sua evoluzione, le possibilità di aprirsi a nuovi mondi, cioè a realtà ricche di tradizioni e di culture che il vino non ha mai conosciuto e, solo in qualche caso, ha appena sfiorato. Di questi nuovi mondi, tutti potenziali mercati per il vino, si è parlato molto al recente Vinitaly nel corso di Forum, appositamente organizzati, e di incontri che hanno fatto il punto sulla situazione del mercato e sulle sfide che sono da affrontare nei prossimi anni.
I buoni risultati del Vinitaly, che la gran parte degli operatori ha toccato con mano, sicuramente riusciranno a trasmettere una buona dose di ottimismo che può tornare utile nel momento in cui c’è bisogno di far vivere al vino italiano nuove avventure.
Per poter cogliere meglio tutte le opportunità bisogna liberarsi delle vecchie zavorre e attrezzarsi di nuove strategie che diano al vino italiano la possibilità di esprimere con chiarezza la sua immagine, soprattutto per essere riconosciuto, senza difficoltà, dal consumatore globale; che questa immagine esprima significato e dia garanzia al consumatore, in quanto a qualità e bontà, dando più forza e più opportunità alla classificazione più bassa, quella del vino da tavola, proprio nel momento in cui viene esaltato il significato dell’origine e, quindi, del rapporto con il territorio.
Pensare al mercato globale non vuol dire, però, dimenticare il mercato nazionale che esprime dati preoccupanti con la registrazione del calo dei consumi e rischia di portare a restringere ancor più il numero dei consumatori ad una èlite che non premia il vino, ma lo punisce proprio nell’aspetto che più gli appartiene e, da sempre: essere la bevanda del ricco e del povero, il compagno dell’uomo nella buona e nella cattiva sorte.
In Italia, cioè nel paese del vino per eccellenza, quasi la metà dei consumatori, come dicono ecenti statistiche, non conosce il vino, nel senso che non l’ha mai assaggiato.
Da qui la necessità di mettere in campo vere e proprie campagne istituzionali di promozione e di valorizzazione, utilizzando le risorse sia nazionali che comunitarie, così com’è stato per “vino e giovani” e per “vinoè”, dando alle strutture a carattere pubblico e permanente, come le Enoteche e le stesse Strade del Vino, un ruolo ancora più puntuale nel campo della comunicazione e della valorizzazione del vino che ha il merito, è bene ricordarlo, di essere una fonte di cultura ancor prima che bevanda che dà piacere.
Voglio chiudere con un complimento a Luca Pollini per il suo prezioso e attento lavoro con la pubblicazione “Viaggio attraverso i vitigni autoctoni italiani” ( Alsaba edizioni ) che, ancora una volta, ha visto l’Enoteca Italiana, sostenuta, in questo suo impegno, dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, svolgere magnificamente il ruolo di grande centro di promozione della cultura della vite e del vino di questo nostro stupendo paese.

di Pasquale Di Lena

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Operazione Caldaia Sicura in Abruzzo

Parte l’operazione “Caldaia sicura”. Alcune associazioni di consumatori, tra le quali Adiconsum, Codacons e Federconsumatori, hanno deciso di dare vita, a Pescara, a uno sportello informativo dedicato ai cittadini e alla pubblicazione di un opuscolo sul servizio per la messa in sicurezza delle caldaie, i suoi costi e le modalità di fruizione. Lo sportello sarà dotato di un tavolo di conciliazione che avrà il compito di dirimere eventuali controversie.
Le associazioni hanno ricordato che il loro obbiettivo non è quello di abbassare le soglie della sicurezza dei cittadini che possono essere coinvolti in gravi incidenti dovuti alla incuria nella manutenzione degli impianti, ma quello di evitare ogni forma di speculazione da parte di manutentori o enti di controllo.

(fonte: ansa)

Fonti rinnovabili: un’opportunità per lo sviluppo sostenibile in Abruzzo

L’Abruzzo è anche innovazione e crescita sostenibile, investimenti per creare fonti energetiche ecologiche, non inquinanti, alternative rispetto a quelle tradizionali. Proprio in Abruzzo infatti, precisamente sul territorio del Comune di Cupello (Ch), dalla fine del 2005 è iniziata la piantumazione sperimentale di alcuni ettari di coltivazioni arboree dedicate alla produzione di biocombustibile sottoforma di biomassa legnosa.

Una sperimentazione che ha dato ottimi risultati, al punto che, dai primi mesi del 2007, è stato deciso di impiantare un quantitativo di tali colture in grado di assicurare l’approvvigionamento annuo di una Centrale Elettrica da quasi 1 Mw. Ed è proprio il progetto riguardante la realizzazione sul territorio abruzzese di una Centrale Elettrica da quasi 1 Mw, che sia alimentata completamente a biomassa legnosa, che sta richiamando l’attenzione di numerosi investitori, interessati a questa innovativa opportunità per lo sviluppo sostenibile dell’intero Abruzzo. Le coltivazioni dedicate a biomassa legnosa, sono state impiantate per ora in diverse zone della Regione Abruzzo e della Regione Molise, in particolare nella Provincia di Chieti, nella Provincia di Pescara e nel basso Molise.

Queste colture dedicate, destinate alla produzione di combustibile pulito, non inquinante e meno costoso rispetto alle fonti fossili tradizionali, aprono nuovi scenari sullo sviluppo dell’agricoltura abruzzese, rappresentando un’opportunità tutta da sfruttare per questo settore oramai da troppi anni sofferente. Grazie anche a questo tipo di iniziative, l’Abruzzo appare oggi come una delle Regioni Italiane maggiormente all’avanguardia nello sviluppo di colture agricole dedicate per la produzione di biomassa legnosa, proiettandola con maggior vigore verso una crescita tecnologica e strutturale incentrata sullo sfruttamento di tutte le fonti rinnovabili a disposizione sul mercato, ampliandone e diversificandone l’utilizzo e la scelta.

L’attività inerente le colture dedicate per la produzione di  biomassa legnosa per uso energetico in Abruzzo è stata realizzata ad opera del settore agronomico della Green Engineering, una società, con sede a Vasto (CH), che progetta e realizza impianti termici ed elettrici

(fonte: tuttoabruzzo)

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Riparte il giro d’Abruzzo

La 34ª edizione del giro d’Abruzzo di ciclismo si svolgera’ dal 19 al 22 aprile prossimi. La manifestazione, organizzata dal Velo Club Montesilvano del patron Umberto Di Giuseppe, verra’ presentata il 12 aprile 2007, alle ore 20.30,al grand hotel di Montesilvano, in viale Kennedy. Saranno presenti il presidente nazionale della Federciclismo, Renato Di Rocco, i sindaci delle citta’ che ospiteranno le tappe , Pescara, Chieti e Teramo per un totale di 613 chilometri, e il presidente della Provincia di Chieti, Tommaso Coletti.Sono iscritte 33 squadre per complessivi 198 corridori.’Nella storia del Giro d’Abruzzo la prima edizione si disputo’ nel 1961 per ricordare la figura di Alessandro Fantini. Solo due abruzzesi sono riusciti a vincerlo: Palmiro Masciarelli (1972) e Danilo Di Luca (2001). La maglia gialla di leader della classifica generale, quest’anno, sara’ sponsorizzata dal marchio Acqua&Sapone, azienda pescarese gia’ presente da molti anni nel mondo del ciclismo.

(fonte: abruzzoreport)

L’Abruzzo ritrova il suo mare

PESCARA. L’Abruzzo ha ritrovato il suo mare. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sulle inesattezze e le lacune riscontrate sul portale del ministero dedicato al turismo “www.italia.it”, l’home page dedicata all’Abruzzo è stata aggiornata con la voce “mare” che mancava nella prima stesura. Si tratta in verità di una semplice testimonianza, perché la voce si limita a indicare soltanto tre località: Alba Adriatica, Roseto degli Abruzzi e Silvi Marina. Tutte e tre in provincia di Teramo. Assenti per il momento le località marine delle province di Pescara e di Chieti.
Nei giorni scorsi il vicepresidente della Regione Enrico Paolini, coordinatore degli assessorati regionali al Turismo, aveva chiesto al ministero una sospensione del sito (che a regime costerà 45 milioni di euro. attualmente ne sono stati spesi 4) per dare la possibilità alle Regioni di implementarne i contenuti.
Le Regioni stanno però ancora aspettando la loro parte di finanziamento, 21 milioni di euro (800 mila per l’Abruzzo) che darà loro la possibilità di indire le gare per l’inserimento dei contenuti. Intanto Unionturismo, l’associazione che riunisce i tour operator pubblici e privati, sta lavorando a un libro bianco su tutte le gaffe del sito.

(fonte: il centro)

Cimiteri per animali in Abruzzo

L’AQUILA. La commissione regionale presieduta da Antonella Bosco ha approvato nell’ultima seduta il progetto di legge «Cimiteri per animali di affezione», firmato da Walter Caporale (Verdi), Gianni Melilla (Ds), Camillo D’Alessandro (Margherita), Bruno Evangelista (Italia dei Valori), Alfonso Mascitelli (Italia dei Valori). La proposta è stata approvata a maggioranza (voto contrario di Alleanza nazionale e Udc) e sarà votata nel consiglio regionale del 24 aprile.

«Dopo l’inserimento nello statuto regionale del riconoscimento dei diritti degli animali, bisogna dare attuazione a tutte le iniziative che evitino le difficoltà a cui vanno incontro le persone che hanno adottato un animale, cioè oltre il 35 per cento delle famiglie abruzzesi», dichiara Caporale, «sono tanti i servizi da prestare a chi vive con un animale: spiagge attrezzate, assistenza domiciliare per animali malati, accesso nei locali pubblici, aree verdi e parchi attrezzati per lo sgambamento, servizi cimiteriali, servizi di pronto soccorso, pensioni per animali e accesso negli alberghi e in tutte le attività turistiche ricettive».

«Si è reso dunque necessario proporre una legge, sostenuta anche dalle associazioni animaliste abruzzesi», continua Caporale, «nata per chi, dopo l’adozione di un cane, di un gatto o di un cavallo, dopo la condivisione di momenti indimenticabili, dopo lo scambio quotidiano di affetto, vuole continuare a ricordarlo anche dopo la morte».

«Si tratta di un’esigenza particolarmente avvertita dagli anziani e dai bambini, che può inoltre creare nuovi posti di lavoro nella nostra regione», sostiene Caporale, «questo è un piccolo ma altrettanto importante modo per cercare di essere vicini ai vecchi e ai bambini, passando dalle semplici parole di solidarietà a un piccolo gesto concreto: per un anziano, spesso solo, la compagnia di un animale è fondamentale, e ancora di più lo è la possibilità di avere un luogo, quale è il cimitero, dove recarsi soprattutto nei momenti di solitudine, per ricordare chi è stato magari l’unico e fedele compagno degli ultimi anni».

Sostegno Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, nasce a Pescara: SMICI ONLUS

E’ stata costituita a Pescara SMICI ONLUS (Associazione per il Sostegno delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali)

 Le MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali). Queste sconosciute.

(di Gabriele Martufi)

 Le MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali) in inglese IBD (Inflammatory Bowel Disease) comprendono la Colite Ulcerosa, la Malattia di Crohn (Morbo di Crohn) e le Coliti Indeterminate, trattasi di malattie serie e invalidanti ma poco note al “grande pubblico”, alla “società comune”, ignorate quasi del tutto dai “mass-media”.
Queste malattie sono caratterizzate da un processo infiammatorio dell’intestino (ma anche con importanti manifestazioni e/o complicazioni sistemiche) a decorso cronico, con fasi alterne di relativo benessere (remissioni) e di riacutizzazioni che si susseguono per tutta la vita.

In Italia si stima vi siano oltre 100.000 persone affette da MICI e statisticamente i più colpiti sono i giovani.
Nonostante decenni di studi e ricerche le cause di queste patologie rimangono ignote, i ricercatori ipotizzano fattori multifattoriali interagenti: genetici, immunitari, ambientali.
A tutt’oggi non esiste una terapia definitiva e in tutto il mondo sono in corso sperimentazioni, la mancanza di un trattamento risolutivo rende necessario l’impiego di più farmaci di efficacia transitoria quali: antinfiammatori specifici, immunosoppressori, immunomodulatori, cortisonici, antibiotici, probiotici, farmaci biologici, terapie nutrizionali particolari, farmaci di “contorno”, spesso sono necessari più interventi chirurgici nel corso della vita e per il paziente ciò significa che la patologia lo interesserà per un numero indefinibile di anni con conseguenze nell’ambito sociale, lavorativo, emotivo e sentimentale.
La qualità della vita dei pazienti, per lo più giovani, con queste malattie può essere notevolmente ridotta e il disagio sociale notevole, difatti queste malattie si manifestano con forti dolori addominali, diarrea con frequenti evacuazioni, manifestazioni extraintestinali (artriti, osteoporosi, infiammazioni oculari, problemi cutanei,…), malessere generale, perdita di peso, febbre, ritardo nella crescita (nei bambini/adolescenti), complicazioni intestinali (fistole, stenosi, ascessi, rischio di degenerazione tumorale,…), depressione indotta da malattia cronica incurabile.
La maggior parte dei farmaci utilizzati, sono gravati, a lungo termine, da importanti effetti collaterali, e purtroppo non sono in grado di garantire il mantenimento della remissione, infatti attualmente non esiste il farmaco/molecola in grado di prevenire le recidive a tempo indefinito.
Grazie alle terapie oggi disponibili (in continua evoluzione) l’aspettativa di vita dei pazienti colpiti da MICI è sovrapponibile a quella della popolazione generale ma tuttavia la morbilità resta elevata. Attualmente la ricerca è molto attiva e ci sono fondate speranze nello sviluppo di farmaci sempre più mirati ed efficaci e anche nell’individuazione delle cause gli studi sono promettenti.

 

L’associazione SMICI ONLUS nasce dalla volontà e dalla caparbietà di genitori smarriti dinanzi alla diagnosi: MALATTIA DI CROHN, RETTOCOLITE ULCEROSA, COLITE INDETERMINATA.
Hanno deciso di unire le loro forze, dopo avere iniziato le cure specialistiche presso la Gastroenterologia Pediatrica dell’Ospedale Civile Regionale “Spirito Santo” di Pescara (TEL. 085.4252.914/492), dove sono stati accolti con competenza, alta professionalità e umanità. La volontà di stare insieme si basa soprattutto nel non rimanere isolati nel proprio anonimato, in quanto, condividendo lo stesso problema, ci si sostiene a vicenda e si aiuta la medicina ed i suoi operatori a fare sempre di più nella ricerca.

 Con SMICI,

solo non sarai perché…

solo amici troverai!

 Il sito dell’associazione SMICI ONLUS:

http://www.smici-onlus.it/ e-mail: info@smici-onlus.it

Sede operativa: U.O. Gastroenterologia Pediatrica dell’Ospedale Civile Regionale “Spirito Santo” di Pescara, Telefono: 085.4252.914/492

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Industria, generale ripresa ma l’Abruzzo resta in affanno

L’indagine semestrale sull’industria abruzzese nel corso del 2006 ha evidenziato uno «stato relativamente buono» per l’economia regionale, una ripresa che va attribuita all’apporto dei settori tradizionali, anche se «l’Abruzzo è ancora una regione in affanno». E’ quanto è emerso dalla stessa indagine, la ventesima di Confindustria Abruzzo, illustrata ieri dal presidente Calogero Marrollo. Presenti anche l’assessore regionale al bilancio, Giovanni D’Amico, il presidente di Ance Abruzzo, Giorgio Strever, il direttore di Confindustria Giuseppe D’Amico, l’economista Pino Mauro e Giuseppe Scarsella, in rappresentanza della Banca delle Marche, sponsor dell’iniziativa.

GENERALE MIGLIORAMENTO

Conferme del generale miglioramento del quadro economico sono riscontrabili nel mercato del lavoro, dove si è registrata una diminuzione del tasso di disoccupazione e della cassa integrazione (-23%) e nelle esportazioni, che sono aumentate del 4,2%.
Complessivamente, nell’ultimo semestre del 2006, la percentuale dell’andamento produttivo è stata del +1,1%, segnando un rallentamento rispetto al semestre precedente.

LE CRISI PERENNI

A fronte di segnali positivi, non si attenuano diffusi segnali di sofferenza, come il prolungarsi di situazioni di crisi in alcune aree della regione.
Il tasso di disoccupazione nel 2006 si è attestato al 6,5% (5,9% a Chieti, 5,8% all’Aquila, 8,1% a Pescara e 6,5% a Teramo), un leggero miglioramento rispetto al periodo precedente, anche se pesano situazioni come l’invecchiamento della forza lavoro e la quota ancora troppo alta del lavoro sommerso, che in Abruzzo ha uno degli indici più alti d’Italia.
Alla ripresa hanno contribuito, più che i settori avanzati, che hanno subito un rallentamento nelle esportazioni, quelli tradizionali, come il metalmeccanico, il chimico farmaceutico, l’elettronico, l’alimentazione e il legno.

BENE COSTRUZIONI E ABBIGLIAMENTO

Sono andati bene anche i settori dell’abbigliamento e i materiali da costruzione, stabili la ceramica, il vetro e la carta. Meno significativo è stato il contributo dell’edilizia, che ha pagato gli effetti di una caduta del comparto pubblico, e del comparto dei servizi.
In Abruzzo gli investimenti in costruzioni rappresentano circa l’11% del Pil con un fatturato che supera i 2,5 miliardi di euro l’anno. Gli investimenti sono aumentati fino al 2005, mentre si registra una diminuzione dei bandi di gara superiori al milione di euro.

CHIETI DAL PRIMO ALL’ULTIMO POSTO

Tra le singole province, Chieti passa dal migliore risultato del semestre precedente al peggiore, concorrendo al contenimento dell’andamento medio regionale. Per il rallentamento della produzione industriale nella provincia teatina è stata determinante la fase stazionaria dell’industria metalmeccanica, anche se il calo produttivo appare più come un riallineamento ai livelli di un sistema solido e ben strutturato che sono propri dell’industria chietina.
Pescara conferma i buoni risultati del semestre precedente, consolidando un trend positivo che si protrae da oltre un anno con un aumento del regime produttivo (+ 3,1%) e del fatturato (+5,1%). Trend positivo anche per la provincia di Teramo, che si conferma come la parte del sistema industriale più dinamica in Abruzzo. La produzione è aumentata del 5,2%, risultati positivi anche per quanto riguarda ordinativi e fatturato.
Non riesce a tenere il passo con le altre la provincia dell’Aquila, che anche a fronte di fasi congiunturali favorevoli, non riesce a consolidare i miglioramenti. Nella provincia aquilana, dunque, l’industria ha fatto registrare un tono “dimesso”, anche se si consolidano altri settori importanti oltre a quello chimico-farmaceutico.

LA QUESTIONE IRAP

Nella relazione il Centro Studi di Confindustria ha anche inserito un’analisi degli effetti prodotti, sulle imprese abruzzesi, della maggiorazione dell’aliquota Irap introdotta dal governo regionale per risanare il sistema sanitario.
«Una questione necessaria» secondo l’assessore D’Amico, «uno strumento che andrà a penalizzare le imprese e il sistema produttivo regionale» per Marrollo, che ieri ha auspicato un «serrato confronto politico in materia di politiche di sviluppo regionale e di politiche industriali con la Giunta, affinché – ha affermato il presidente di Confindustria – si ricerchino tutte le soluzioni necessarie, di contenimento e razionalizzazione della spesa, richieste per fronteggiare l’emergenza sanitaria abruzzese».
Confindustria ha rimarcato la gravità dell’aumento dell’aliquota Irap, che secondo l’associazione degli industriali viene valutata in un +4,31%, e che si tradurrà «in un carico aggiuntivo sul costo del lavoro a parità di retribuzione lorda, oltre ad andare a penalizzare una regione già svantaggiata per le ricorrenti e diffuse situazioni di difficoltà economica».
Marrollo ha poi annunciato un incontro, che si terrà il 23 aprile nell’ambito del Patto per la competitività e lo sviluppo, tra Confindustria e i parlamentari abruzzesi di tutte le forze politiche, con lo scopo di discutere sui problemi regionali che possono trovare soluzione e supporto a livello nazionale.

(fonte: primadanoi.it)

TRASPORTI: AEROPORTO D’ABRUZZO PARTECIPA A ‘AIRPORT DAY’

PESCARA – Diciassette dei maggiori Aeroporti italiani, tra cui quello abruzzese di Pescara, hanno organizzano l’Airport Day, una giornata di accoglienza e d’informazione ai passeggeri sulle tariffe aeroportuali con l’intento rendere trasparente quali sono i costi a loro carico, a fronte dei servizi aeroportuali, quando acquistano un biglietto aereo. La campagna Airport Day prelude alla creazione di un tavolo di lavoro tra Assaeroporti, le Associazioni dei Consumatori, Enac ed Enav per la creazione di una nuova carta dei diritti e dei servizi aeroportuali per i passeggeri. Gli Aeroporti coinvolti nell’iniziativa, organizzata da Assaeroporti e Comitato nazionale utenti e consumatori del ministero per lo sviluppo economico: sono Bergamo, Torino, Venezia, Verona, Brescia, Cuneo, Rimini, Firenze, Pisa, Pescara, Bari, Lamezia Terme, Olbia, Palermo, Catania, Milano e Roma. YB1-ZG

(fonte: ansa)

Premi e applausi per “Una ballata bianca” del lancianese Stefano Odoardi

Vince-e-convince pubblico e critica il lavoro del film del regista abruzzese Stefano Odoardi, “Una ballata bianca”, negli Stati Uniti e in Europa. Un successo che vede nelle fondamenta, oltre alla bravura dello stesso Odoardi, il lavoro dell’Abruzzo Film Commission, nella sua opera di valorizzazione del territorio abruzzese come ideale set cinematografico. Un esempio di come l’unione, e l’intelligenza, facciano sempre “forza”.

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CAMPUS ORIENTA CHIUDE CON 15 MILA PRESENZE

La seconda edizione del Salone dello Studente ‘Campus Orienta’ in Abruzzo, la manifestazione organizzata dal mensile ‘Campus’ di Milano in collaborazione con l’Universita’ di Chieti-Pescara ‘Gabriele d’Annunzio’ e le Province di Pescara e Chieti, si e’ chiusa oggi al Palacongressi di Montesilvano con all’attivo la visita di 15 mila studenti.La tre giorni dedicata all’orientamento post-diploma e post-laurea si e’ conclusa con la soddisfazione di Giampaolo Cerri, direttore di Campus e l’annuncio ‘ che questa tappa abruzzese sta rapidamente crescendo in autorevolezza. Il merito di questo successo va anche all’appassionata partecipazione dei tre atenei d’Abruzzo, di istituzioni pubbliche quali Province di Pescara e di Chieti, e dell’ufficio nazionale del Servizio Civile che quest’anno ha scelto di seguire il Salone dello Studente anche in Abruzzo’.Giunte richieste di partecipazione anche dal Nord Italia. Tra i saloni di orientamento anche uno in Albania’.

(fonte: abruzzoreport.com)

Racket delle estorsioni, scattano 9 arresti

VASTO. I metodi del terrore tipici della criminalità del Sud importati in Abruzzo e dall’Abruzzo fatti conoscere alle regioni del Nord. Con bombe al tritolo, spedizioni punitive, pestaggi ai danni di imprenditori costretti a pagare per una vita serena. Quasi con timore i carabinieri che con 9 arresti hanno smantellato il clan delle estorsioni hanno pronunciato la parola racket. Perché di racket si tratta. E la base dell’associazione era a Vasto, guidata da un calabrese forse affiliato alla ‘ndrangheta.
 «Per la prima volta in Abruzzo viene contestato un reato di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione», afferma il colonnello Goffredo Bernini, comandante provinciale dei carabinieri. E’ questa l’accusa principale per Michele Pasqualone, 64 anni, imprenditore originario della Calabria ma residente a Vasto. Era al “confino” in Abruzzo perché così decise lo Stato, visti i suoi sospetti legami con associazioni mafiose. Secondo gli inquirenti è il boss dell’organizzazione a cui appartenevano Angelo Alessandrini (39), imprenditore di Fresagrandinaria; Marco La Volla (35), di Villaricca in provincia di Napoli; Giovanni Maisto (50) di Napoli; Francesco D’Esposito (44) di Napoli ma residente a Lecco; Domenico Pasqualone (44), figlio di Michele, residente a Sondalo (Sondrio); Domenico Graziano (46), originario di Crotone e domiciliato a Eupilio (Como); Gianfranco Nettuno (38), nato a Napoli ma residente a San Giovanni in Persiceto (Bologna). Sette sono in carcere a Vasto, raggiunti da ordini di custodia firmati dal gip Anna Maria Sallusti. Maisto è piantonato in ospedale a Napoli, dove è ricoverato da giorni. Gli arresti domiciliari sono stati concessi ad Adele Di Pietro (35), originaria dell’Aquila e residente a Vasto. La donna sarebbe stata la segretaria di fiducia di Michele Pasqualone. Oltre all’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni, i nove sono accusati di detenzione di armi e rapine. Nell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Anna Rita Mantini ci sono 18 indagati. Fra questi anche un geometra di Vasto che ha rapporti di collaborazione con il Comune ed è conosciuto negli ambienti calcistici cittadini. L’organizzazione, da Vasto, aveva ramificazioni in Lombardia ed Emilia Romagna. Ma dal Vastese è scattata l’indagine. Il 13 febbraio 2006 un tubo d’acciaio imbottito di tritolo esplose nel giardino della villa del suocero di Michele Iacobucci, imprenditore titolare della Nuova Imic, azienda di calcestruzzi e materiali inerti. Iacobucci subiva il terzo attentato, ma disse di non avere mai ricevuto minacce. La svolta ci fu pochi giorni dopo, con l’utilizzo di microspie e attraverso intercettazioni telefoniche. L’imprenditore ricevette una telefonata. Qualcuno lo avvisò: «Paga e non avrai altri guai». Poi altre chiamate, più o meno con gli stessi avvertimenti. Metodi che secondo gli investigatori erano stati sperimentati con diversi imprenditori del Nord, dove la banda aveva ramificazioni (qui risiedono alcuni indagati). E chi non si piegava con gli attentati veniva picchiato, sempre stando alla ricostruzione dai carabinieri. «Così facendo la banda aveva guadagnato il rispetto delle vittime e il controllo di vari territori»: è riportato nell’ordinanza di custodia. «C’era una struttura verticistica», riprendono gli inquirenti, «Michele Pasqualone non compariva mai in prima persona. Da buon imprenditore dirigeva le operazioni finanziarie e muoveva le sue pedine, tutte pronte a ossequiarlo». Le somme di denaro richieste variavano dai 20 ai 50mila euro e sarebbero dodici gli imprenditori finiti nella morsa del racket. Iacobucci a Vasto, gli altri nelle diverse regioni italiane. Ma nel Vastese si cercano collegamenti con gli altri misteriosi attentati, a cominciare da quelli subiti dalla Pulchra, la società che gestisce il servizio di smaltimento rifiuti. Per ora ci sono solo sospetti. La gang è accusata anche di rapine – tre o quattro – che sarebbero state compiute ai danni di imprenditori del Nord. «E’ stata fermata perché era pericolosa», sottolinea la Mantini, «ma l’indagine è solo all’inizio». Dall’alba di ieri 70 carabinieri hanno eseguito perquisizioni a Vasto, Fresagrandinaria, Napoli, Lecco, Peschiera del Garda (Verona), in Valtellina e nel Bolognese. Sono stati sequestrati computer e documenti. Ma di pistole e mitragliatrici che compaiono in alcune intercettazioni si sono perse le tracce.

(fonte: Espresso.it)

«Caro presidente, aiuti l’Abruzzo»

ROMA. È durato venti minuti il colloquio di ieri pomeriggio al Quirinale tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il presidente della Regione Ottaviano Del Turco. L’argomento uno solo: l’Abruzzo. «Ho chiesto al Presidente di dare una mano all’Abruzzo», ha detto Del Turco al termine dell’incontro. «Napolitano è uomo che ha una lunghissima esperienza politica e una grandissima conoscenza dei territori e della loro economia. E non è un caso che mi ha chiesto conto di vecchie storie abruzzesi che hanno rappresentato per anni un problema».
«Dall’agricoltura alle grandi aziende che da grandi fattori di sviluppo per la regione sono diventati fattori di crisi». Del Turco ha insistito sul fatto che l’incontro con il presidente Napolitano «è andato bene, anche perché il Capo dello Stato ha avuto la pazienza di ascoltare le nostre ragioni e pensare percorsi che possano aiutare, nei limiti istituzionali imposti dal ruolo, la nostra Regione anche per risolvere i nostri guai».
I guai sono quelli di una Regione il cui sviluppo è ipotecato dal debito della sanità. Una regione che destina l’80% del proprio bilancio alla voce salute e nonostante questo riesce a indebitarsi. Il 15 aprile Del Turco e l’assessore Bernardo Mazzocca si presenteranno al ministero dell’Economia per la prima verifica del patto di rietro da deficit della sanità sottoscritto con il governo che dovrebbe portare in tre anni al pareggio dei conti. Nel frattempo la Regione non può restare ferma e ha bisogno di risorse ulteriori. È questo il senso del colloquio con Napolitano dopo il quale Del Turco aprirà il confronto con il governo, secondo la strategia stabilita con tutta la giunta il 12 marzo scorso durante l’incontro-studio alla Montagnola di Corropoli. Oggiintanto in Senato va il decreto del governo che destina ulteriori 350 milioni alla sanità abruzzese.
Domani Del Turco parteciperà alla conferenza straordinaria delle Regioni e delle Province autonome che dovrà valutare le questioni sul tappeto in materia di federalismo fiscale, e soprattutto di ticket per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale che dal 1º aprile sono passati sotto la competenza delle Regioni.

(fonte: il centro)

SURFRIDER E LA PULIZIA SPIAGGE INCONTRANO L’ABRUZZO

Anche i ragazzi del “Front Side surf club” di Roseto si sono riuniti domenica 25 marzo per partecipare all’iniziativa di Surfrider Foundation di pulizia del tratto di litorale chiamato “Acquabella”, ad Ortona, in Abruzzo, in località “foce del Moro”.
Nonostante una pioggia fastidiosa, le ragazze e i ragazzi presenti sono riusciti a raccogliere 20 buste da 100 litri c.a. di rifiuti, dalle 10 alle 2, in circa 300 metri di spiaggia.
E’ incredibile quello che sono riusciti a trovare: bottiglie di vetro (30), bottiglie di plastica (300), sacchetti di plastica (100), una bombola del gas e 3 bambole, pezzi di rete da pesca, 5 pezzi di tubi, 10 taniche di vernici e solventi, un bidone per la nafta, polistirolo delle cassette del pesce, e (almeno) 500 flaconi di prodotti per l’agricoltura, la maggior parte (70% c.a.) con il teschio e la scritta “veleno”, “molto tossico”.

Dicono i surfers: “La scritta “veleno” è sempre molto esplicativa, purtroppo. Quaggiù la quantità di flaconi di pesticidi trovati è enorme, e questo è uno schifo vigliacco di proporzioni enormi”.

Dal primo pomeriggio, i partecipanti sono stati salutati da una misteriosa e inaspettata mareggiata da est, che ha regalato alcune fra le onde più belle dell’anno, come sempre accade quando le onde arrivano dal nulla.
Che sia stato un regalo divino per l’opera dei ragazzi?

(fonte: surfcorner.it)

LE NUOVE LEGGI URBANISTICHE DELLA REGIONE ABRUZZO

Un seminario di studio sulla nuova legge urbanistica della Regione Abruzzo si svolgera’ mercoledi 4 aprile 2007 alle ore 9 nella sede del palazzo del Mare di Roseto degli Abruzzi in provincia di Teramo. Il convegno e’ organizzato dall’Anci, Associazione nazionale Comuni d’Italia, sede regionale diretta da Antonio Centi e dall’Unitel, Unione nazionale Tecnici Enti Locali. Il seminario sarà aperto per conto di Anci Abruzzo dal sindaco di Roseto, Franco Di Bonaventura. Parteciperanno: Luigi Properzi,dell’Università dell’Aquila e vice presidente Inu; il direttore ambiente della Regione Antonio Sorgi; Claudio Esposito del direttivo regionale Unitel. Le conclusioni sono affidate all’assessore all’urbanistica Franco Caramanico.Al seminario sono stati invitati tutti i Comuni abruzzesi con i rispettivi tecnici di riferimento.

(fonte: Abruzzoreport)

Enogastronomia abruzzese a Boston

Una rappresentanza della produzione enogastronomica abruzzese sbarca a Boston per imbandire le tavole dei gourmet statunitensi. Dal 1 al 3 aprile undici aziende, accompagnate dall’assessore alle attività produttive, Valentina Bianchi, danno vita allo stand abruzzese allestito dalla Regione Abruzzo nella NEFS Expo di Boston, manifestazione leader nel settore dell’alimentazione e della ricettività alberghiera, per promuovere non solo sul mercato del Massachussetes ma dell’intero New England i prodotti alimentari di punta della tradizione abruzzese e prendere contatto con i compratori, i referenti della grande distribuzione organizzata e i fornitori dei “santuari” della ristorazione americana.

Ma non solo: il viaggio a Boston fornirà l’occasione anche per incontri istituzionali con il Console italiano a Boston Liborio Stellino, il Sindaco di Boston, Thomas Menino, il Presidente dell’Associazione dei ristoratori del Massachussets e i rappresentanti dell’Ufficio Ice e della Camera di Commercio Italo-americana di New York.
La missione commerciale è organizzata nell’ambito del programma Abruzzo International promosso dalla Regione Abruzzo al fine di sostenere le piccole e medie imprese nello sforzo di internazionalizzazione e di apertura ai nuovi mercati.
Il Piano biennale è previsto dal Docup Abruzzo 2000-2006, azione 1.4.3.
«L’obiettivo dell’azione Docup, che opera in coordinamento con le azioni per il marketing e per l’innovazione» ha spiegato lo stesso assessore Bianchi nel corso dell’incontro con il Console italiano a Boston, «ha lo scopo di favorire i collegamenti operativi e funzionali delle Pmi con i mercati internazionali e di assistere le aziende nel processo di internazionalizzazione. Tutto il programma, infatti, prende le mosse dall’indagine conoscitiva finalizzata alla valutazione del grado di internazionalizzazione del tessuto produttivo abruzzese e all’individuazione delle strategie settoriali e di mercato».
Valentina Bianchi ha annunciato che sarà creata una rete con l’obiettivo di identificare i soggetti chiave e di promuovere la conoscenza dell’iniziativa sul territorio mediante l’organizzazione di seminari e workshop di informazione per sensibilizzare il territorio sul potenziale dei vari sistemi locali, sulle opportunità di mercato, sugli strumenti e servizi a supporto dei processi di internazionalizzazione.
«Tutto questo nell’ottica», ha concluso, «di diffondere un approccio di sistema che favorisca la realizzazione di legami economici stabili tra le Pmi abruzzesi e i soggetti economici dei paesi target».
L’assessore Bianchi ha spiegato che il programma di internazionalizzazione si sostanzia in una attività di assistenza e sostegno alle Pmi per promuovere la creazione di partnerships commerciali e produttive, la partecipazione a manifestazioni fieristiche, missioni commerciali o eventi similari, oltre che alla realizzazione di missioni all’estero.
In particolare, il programma riguarderà politiche di marchio e di alleanze internazionali tra aziende di settore e filiere produttive; realizzazione di studi di fattibilità per la creazione di reti commerciali sui mercati esteri per l’avvio e l’insediamento di realtà produttive e di strutture di distribuzione all’estero; definizione e realizzazione delle strategie di lancio di nuovi prodotti o di prodotti esistenti su nuovi mercati; ricerca di partner esteri per la progettazione e realizzazione delle missioni all’estero; processo di miglioramento organizzativo per lo sviluppo di competenze del personale tecnico e manageriale secondo il modello della “PMI internazionalizzata”.

(fonte: primadanoi)

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